Autore: Redazione
22/02/2018

Anche Spotify si prepara al lancio della sua prima linea di prodotti hardware

La piattaforma di streaming musicale ha in programma di realizzare un altoparlante intelligente o altri device connessi che sfrutteranno al massimo il suo servizio in concorrenza con Amazon, Google e l’avversario Apple

Anche Spotify si prepara al lancio della sua prima linea di prodotti hardware

Secondo le indiscrezioni riportate dal The Guardian e dal sito Musically, l’azienda svedese Spotify avrebbe in programma il lancio della sua prima linea di prodotti hardware composta probabilmente da un altoparlante intelligente. Il noto servizio di streaming musicale pare abbia aperto delle nuove posizioni lavorative con l’intento di creare una divisione operativa per la produzione, la supply chain, le vendite e il marketing a Stoccolma. La concorrenza Un’impresa di questo tipo porrebbe Spotify in concorrenza diretta con Amazon, Google e l’avversario Apple, che hanno già lanciato le proprie linee di altoparlanti intelligenti. Apple ha recentemente rilasciato il suo atteso altoparlante HomePod, che trasmette in streaming Apple Music. Anche Amazon Echo e Google Home, che sono già compatibili con Spotify, hanno un proprio servizio musicale ma nessuno dei due ha raggiunto lo stesso livello di successo della futura rivale. Tech fa rima con hardware I progetti di Spotify sono solo l’ultimo esempio di un’azienda tech che si sta muovendo nel mondo dell’hardware, seguendo le orme di Amazon, Google, Microsoft e potenzialmente anche di Facebook che, secondo le indiscrezioni riportate da Cheddar ecome già anticipato da DailyNet, pare stia sviluppando il proprio dispositivo. Verso l’IPO Spotify è stata fondata nel 2006 e ha spianato la strada per lo streaming musicale su abbonamento. La piattaforma vanta più di 70 milioni di abbonati paganti e 140 milioni di utenti attivi. A dicembre ha presentato la sua IPO alla Borsa di New York, ma l’operazione ha subito dei rallentamenti a causa di una citazione in giudizio per 1,6 miliardi di dollari dovuta all’uso, presumibilmente senza licenza, di migliaia di canzoni tra cui quelle di Tom Petty, Neil Young e the Doors. Spotify non ha ancora rilasciato commenti sull’accaduto.