Autore: Davide Sechi
10/07/2025

Sulla strada di una GenAI emotiva: la nuova frontiera dei contenuti di AI Reply Studios

Nicola Gotti, creative director della giovane struttura come pure di Bitmama, ci racconta come l’intelligenza artificiale abbia cambiato tutto, soprattutto dal punto di vista culturale

Sulla strada di una  GenAI emotiva: la nuova frontiera  dei contenuti di AI Reply Studios

Nicola Gotti

Lo scorso maggio si è svolto Xchange, l’evento annuale di Reply interamente dedicato agli ultimi trend tecnologici e alle innovazioni aziendali, nel quale il leader globale nella system integration e nella consulenza, ha aperto le porte a un ecosistema esperienziale in cui l’intelligenza artificiale entra in contatto con la realtà enterprise. Attraverso le numerose demo presenti nell’area espositiva, oltre 30, è stato possibile toccare con mano soluzioni già operative, scalabili e applicabili a casi d’uso reali, risultato di progetti concreti sviluppati in collaborazione con clienti e partner tecnologici. Dalla robotica all’entertainment, dalla creazione di contenuti digitali alla customer experience, dalle operation aziendali allo sviluppo software, sono ormai diversi i settori che l’AI ha trasformato. Ne parliamo con Nicola Gotti, creative director di Bitmama e AI Reply Studios (ospite di DailyOnAir - The Sound Of Adv).

A maggio si è  svolto Xchange Reply: come è andata? Quali sono stati i principali focus?

«È stato un momento cruciale, come sempre accade dalle parti di Xchange, ma con un qualcosa di più, legato a un a vera e propria trasformazione culturale. Abbiamo esplorato come possa cambiare il nostro modo di pensare, di creare sulla base della GenAI, analizzata anche dal punto di vista etico e di organizzazione aziendale».

In quali settori di mercato è penetrata maggiormente l’intelligenza artificiale? 

«Nel modo del retail, dei servizi finanziari, della sanità, della industria manifatturiera. Ma siamo solo all’inizio e rispetto a un anno fa è come se fosse passata un‘era geologica. L’influenza maggiore si ha nei settori knowledge base, quindi legal, education, customer care, marketing, comunicazione. Ricorda un po’ la corsa ai social di quindici anni fa, ma con la GenAI siamo di fronte al più grande impatto culturale degli ultimi decenni; è entrata nel cuore del processo produttivo, accelera i tempi, amplifica le possibilità, costruisce interfacce diverse e legami differenti rispetto al brand e all’utente. Assistiamo a cambi epocali, dalla generazione di insight alla creazione di digital twin, senza considerare la costruzioni del contenuto: proprio in tal senso abbiamo inaugurato AI Studios, prima content factory data driven, che al suo interno può contare, tra le altre cose, sulla GenAI, sul 3D, sul sound design e sulle riprese classiche; l’obiettivo della nuova struttura è stravolgere il mondo dei contenuti, la loro efficacia».

Quali sono i trend del momento?

«La content creation ha raggiunto livelli ormai enormi, cinematografici e ce ne siamo accorti con AI Studios, dove abbiamo anticipato dei trend, grazie alla costruzione di workflow che ci permettono di garantire cose che i tool commerciali non mantengono, ossia garantire la consistenza di un personaggio, di un prodotto; possiamo fare casting in 3D e applicare il tutto nel fashion, nel luxury, nell’automotive, ma anche nel food and beverage, vedi la nuova campagna di Chiquita. La personalizzazione del messaggio avviene anche nell’audio. Un secondo macro trend riguarda la parte di GenAI che interpreta e risponde alle emozioni. Il terzo punto riguarda la morte del design che abbiamo conosciuto: per anni ci siamo concentrati su sottigliezze dimenticandoci dei problemi reali; oggi, l’AI ci costringe a pensare alla vere soluzioni del design, per arrivare a esperienze molto più empatiche, fluide».

Cosa avete raggiunto durante l’ultimo anno e cosa vi attende?

«Prima di tutto, vorrei fare un augurio a tutta l’industry: spero che l’AI non porti a un appiattimento, l’idea è sempre la prima cosa che conta e che fa la differenza. Nell’album dei ricordi ci metto ovviamente AI Studios. Per il prossimo futuro, continueremo a focalizzarci sull’AI come potenza per raggiungere un messaggio super personalizzato, lontano dall’automazione. In futuro ci sarà un ibrido, le due intelligenze unite per creare un diverso processo creativo, ultra stimolato dalla collaborazione con una forma di intelligenza non umana».