Trent’anni e non sentirli: Gruppo Icat festeggia e lancia un piano triennale, obiettivo 10 milioni di fatturato
Le traiettorie della storica agenzia, che si muove tra B2C e B2B, che ha a cuore l’innovazione, che punta a integrare al suo interno altre strutture, raccontate dal suo presidente e CEO Claudio Capovilla

Claudio Capovilla
Celebrazioni, consuntivi, nuovi abbrivi: Gruppo Icat, agenzia di comunicazione e marketing, celebra il suo 30esimo anniversario e, per l’occasione speciale, pianifica una serie di eventi e attività utili per celebrare tre decenni di successi e innovazione nel settore. Ne parliamo con il presidente e CEO Claudio Capovilla (ospite di DailyOnAir - The Sound Of Adv).
Trent’anni di carriera: come è cambiato il mondo della comunicazione e del marketing in questi tre decenni?
«Quando abbiamo organizzato la campagna di celebrazione, in partenza nel mese di aprile, ci siamo ritrovati a fare il punto su collaboratori e clienti: è solo uno dei tanti esempi, ma ricordo la campagna che costruimmo con McDonald’s in occasione dell’EXPO, ed è un qualcosa di veramente lontano, “vecchio”, nel senso che sono cambiati gli strumenti, all’epoca non c’era la gestione dei social, le interazioni, non si parlava di kpi, di digital, di lead, di fidelizzazione dei clienti, e sono trascorsi solo otto anni, mica 20. E ancora: una volta c’erano le fotografie, si lavorava nella camera oscura, si operava con i grandi maestri, magari ci voleva un minuto per scattare e una settimana per post produrre… Eh sì, è proprio cambiato tutto, il che sottintende l’importanza di stare al passo con i tempi, per soddisfare i clienti, in maniera sempre più aggiornata».
Quali sono stati i tre punti focali sui quali si è bastata l’evoluzione di Gruppo Icat?
«Il primo lo focalizzo sulle persone che lavorano in azienda, che per noi rappresentano il più grande valore. Grazie a loro siamo arrivati a festeggiare i 30 anni, con una crescita costante, strutturata e calibrata. Il secondo punto è relativo clienti: siamo nati come struttura operativa nel settore B2B, lo stesso che oggi ricopre una quota di mercato del 35%, che ci teniamo stretta; il 65% rimanente lo conquistiamo con i clienti diretti, quindi in ambito B2C, tutto ciò per mettere in evidenza il ruolo svolto dalla contaminazione nel nostro processo di crescita ed evoluzione. L’ultimo asset importante è legato alla lettura del dato, che presuppone un certo grado di precisione e un cambio di filosofia che ha comportato un numero minore di clienti, ma tutti di un certo livello; ora sono 32, ogni volta li approcciamo nel segno del business, ci confrontiamo sui numeri e il fatturato, arrivato a quattro milioni, ci premia».
Con quali settori ‘preferite’ lavorare e con quali vi piacerebbe organizzare una strategia?
«La parola d’ordine è diversificare, tra B2B, insegne e retail e poi B2C. Lavoriamo con diverse aziende, tra food, imprenditoria, arredamento, e faccio solo alcuni esempi. Spaziare aiuta e dare ispirazione a noi e agli stessi clienti».
Come vi approcciate all’innovazione, al digital e come trattate l’AI?
«A breve progetteremo una campagna integrata completamente realizzata con l’AI (per un cliente tedesco che si occupa di infissi). Sul fronte dell’innovazione abbiamo costruito un percorso di academy che ci aiuta a formare le persone. Prima del covid facevano eventi sul territorio e abbiamo lavorato con 300 persone del settore della comunicazione. Dopo la pandemia, i corsi sono ripresi, con la collaborazione di professionisti interni ed esterni al gruppo, con i quali approfondiamo le tematiche del presente e futuro».
Cosa via attendete dal 2025?
«Dopo un 2024 in cui abbiamo ottenuto quello che ci eravamo prefissati, con gli obiettivi consolidati già nel corso del primo trimestre, abbiamo varato il prossimo piano triennale con il quale puntiamo a una crescita del fatturato intorno ai 10 milioni, cosa che realizzeremo con acquisizioni: siamo convinti che se si vuole fare un passo decisivo occorra integrare strutture già provviste di un loro portafoglio, perché la crescita organica è più lenta. Le valutazioni sono già iniziate, la prima acquisizione avverrà nel corso di quest’anno e dovrebbe interessare una struttura specializzata in ambito digital, la seconda verrà siglata nel 2026».