In Italia la sharing economy avanza, ma con il freno a mano
Questo è quanto emerso dalla prima edizione del Ferrara Sharing Festival, in cui TNS ha presentato i risultati di una ricerca sulla sharing economy
Si è conclusa ieri la prima edizione del Ferrara Sharing Festival, il primo festival italiano sulla sharing economy. Come si presenta il fenomeno dell’economia della condivisione in Italia? Quali evoluzioni ci si possono e devono attendere per una costruzione di valore nella nostra economia? Sono solo alcune delle domande alle quali si è cercato di rispondere nella tavola rotonda dedicata a “Le nuove piattaforme: servizi, prodotti, processi” che ha visto il confronto di protagonisti di rilievo in quest’ambito: tra gli altri, Federico Capeci, cdo & ceo Italia TNS, Aldo Bonomi, sociologo, Istituto di ricerca Aaster, Gea Scancarello, giornalista, autrice di Mi fido di te.
Il punto di Federico Capeci, cdo e ceo di tns
“La crescita della sharing economy in Italia è una crescita con il freno a mano. Da un lato vi è un’alta propensione del cittadino a provare ed usare servizi in condivisione, dall’alto - sia dal fronte dell’offerta e sia da quello delle istituzioni - gli attori del sistema sono però un po’ al palo. Il consumatore è ben più avanti delle imprese e delle istituzioni, ancora una volta, in quanto ci mostra un insieme di possibili utilizzi e di motivazioni della sharing economy molto vasti, solo in parte colte dagli attori attuali. Gli utenti sono aperti all’utilizzo di nuovi modelli di business, come testimonia l’elevato livello di conoscenza dei servizi in condivisione e anche la propensione all’uso in futuro, considerando che solo il 5% degli intervistati si dichiara non interessato a questa tipologia di servizi”.
Alcuni numeri chiave dello studio
-In Italia la sharing economy è conosciuta dal 70% della popolazione e un Italiano su 4 la utilizza con prospettive di ulteriore crescita;
-Uno delle motivazioni che spingono a utilizzare servizi di sharing economy è il risparmio economico, indicato dal 41% degli utilizzatori, ma non è l’unico: ci sono utenti mossi da desiderio di condivisione e dalla volontà di fare un’esperienza di uso più ricca, per motivi di solidarietà; utenti mossi dalla voglia di fare impresa e di sperimentare nuove pratiche e essere al centro delle novità sociali;
-Fra i servizi utilizzati, gli Italiani fruiscono di servizi di mobilità (26% varie tipologie dalla mobilità collettiva alla condivisione costi di viaggio, a servizi forniti da aziende in abbonamento), servizi organizzati di scambio e baratto di oggetti di vario tipo (10%), servizi di alloggio di una camera o casa private (9%), servizi culturali (8%), servizi di social lending, prestiti fra privati (4%);
-Nell’ambito della mobilità il 47% aumenterà l’utilizzo di questo tipo di servizi, nei servizi di Alloggio, un 40%.
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