Autore: Redazione
18/05/2017

Facebook rimborsa gli inserzionisti dei video carousel

A causa di un bug, i click fatti dagli utenti per allargare e guardare uno spot sono stati conteggiati, e dunque pagati, come visite al sito internet dell’azienda pubblicizzata. Coinvolto solo lo 0,04% delle impression

Facebook rimborsa gli inserzionisti dei video carousel

Facebook ha rilevato un altro errore di dati relativo alla pubblicità e questa volta deve restituire un po’ di denaro ai marketers. Il social network ha recentemente scoperto un bug di dati legato a uno specifico formato conosciuto come video carousel, che consente di mostrare dieci immagini o video in un’unica inserzione nel news feed di Facebook. A causa di un bug, i click fatti dagli utenti per allargare e guardare un video sono stati conteggiati, e dunque pagati, come click sul collegamento al sito internet dell’azienda pubblicizzata. A differenza di molti errori di misurazione più recenti di Facebook, questo è abbastanza limitato. È accaduto solo quando le persone avevano accesso a Facebook tramite un browser mobile come Safari o Chrome, e non attraverso l’applicazione mobile di Facebook o il sito desktop.

Ha quindi coinvolto pochi inserzionisti. Tuttavia, il bug non è stato scoperto per circa un anno, il che significa che alcuni inserzionisti hanno pagato per click che credevano potessero portare i visitatori alle loro property per un lungo periodo di tempo. Così, Facebook ha deciso di rimborsarli. Nel complesso, la società ritiene che l’errore potrebbe avere influenzato lo 0,04% delle impression pubblicitarie nel periodo. “Siamo impegnati nella trasparenza con i nostri partner per quanto riguarda i risultati su Facebook”, ha dichiarato Carolyn Everson, vp of global marketing solutions di Facebook. “Come parte del nostro nuovo processo di revisione, abbiamo recentemente scoperto un bug. Sebben questo errore sia piccolo e interessi una parte minore dell’industria pubblicitaria, prendiamo tutti i problemi seriamente e stiamo avvisando i nostri clienti e le agenzie e rimborsando coloro che ne sono stati colpiti”.