Autore: Davide Sechi
13/11/2025

Dati, insight e consumatore: L-founders of Loyalty Italia racconta la nuova frontiera della fidelizzazione

In un mercato retail sempre più competitivo, si distingue una precisa leva strategica per percorrere le strade della crescita e del valore. Le parole di Luca De Nard, general manager di L-founders of Loyalty Italia

Dati, insight e consumatore: L-founders of Loyalty Italia racconta  la nuova frontiera della fidelizzazione

Luca De Nard

In un mercato retail sempre più competitivo, la fidelizzazione del cliente è diventata una leva strategica per garantire crescita e valore nel lungo periodo. L-founders of Loyalty, leader mondiale nelle campagne di loyalty per retailer e GDO, trasforma i dati in azioni concrete grazie a un approccio interamente data-driven. Con il modello Total Impact Store, l’azienda misura in modo tangibile l’efficacia delle campagne, offrendo insight e soluzioni capaci di generare risultati reali. Presente in 35 mercati e partner di oltre 100 operatori della Distribuzione Moderna, L-founders unisce analisi, tecnologia e conoscenza del consumatore per potenziare la relazione tra brand e clienti. Al centro, l’obiettivo di ottimizzare l’esperienza d’acquisto e incrementare il valore del punto vendita. Di tutto questo abbiamo parlato con Luca De Nard, general manager di L-founders of Loyalty Italia (ospite di DailyOnAir - The Sound Of Adv).

Qual è il ruolo dei programmi di loyalty come alleato strategico per retailer e player della GDO, sia nel breve che nel lungo periodo?

«I programmi di loyalty rappresentano uno strumento strategico fondamentale per i retailer e i player della GDO, capace di generare impatti concreti sia nel breve sia nel lungo periodo. Nel breve termine, consentono di aumentare la frequenza delle visite nei punti vendita, stimolare nuovi clienti a diventare fedeli e incrementare lo scontrino medio. In altre parole, trasformano l’interazione quotidiana con il consumatore in un’opportunità di business immediata. Nel lungo periodo, la loyalty rafforza il legame con i clienti più affezionati, consolidando il senso di appartenenza all’insegna e diventando un fattore distintivo rispetto alla concorrenza. In mercati come il largo consumo, dove l’offerta è spesso simile tra insegne, la loyalty non si limita a premiare gli acquirenti fedeli: diventa un elemento differenziante che guida le scelte dei consumatori indecisi, aumentando la penetrazione nei punti vendita e attirando nuove famiglie, anche provenienti da competitor. Il suo valore strategico risiede quindi nella capacità di trasformare la relazione con il cliente in vantaggio competitivo misurabile».

Può spiegarci come funziona il modello Total Impact Store e in che modo cambia il paradigma della misurazione della loyalty?

«Il modello Total Store Impact introduce un approccio rivoluzionario alla misurazione dei programmi di loyalty, spostando il focus dal singolo premio all’impatto complessivo sulle performance dell’insegna. L’obiettivo non è soltanto raccontare l’iniziativa, ma dimostrare numeri alla mano come ogni attività di fidelizzazione generi risultati concreti. Il modello valuta l’effetto della loyalty sia sugli indicatori economici immediati, quota di mercato, fatturato, prezzo medio e crescita dello scontrino, sia sugli asset intangibili del brand, come notorietà, gradimento del cliente e percezione della qualità dei punti vendita. In questo modo, la misurazione non si limita al ritorno sulla singola campagna, ma ne evidenzia il contributo alla solidità e alla crescita dell’insegna nel tempo. Il valore di un programma di loyalty non risiede nel premio, ma nell’impatto dell’interazione tra consumatore e insegna sulle performance complessive»

Quali sono gli elementi chiave che devono essere presenti in una strategia di loyalty per garantire risultati concreti e misurabili?

«Tre leve tradizionali rimangono centrali in ogni strategia di fidelizzazione efficace. Investimento adeguato: una campagna di loyalty richiede risorse proporzionate agli obiettivi, garantendo la possibilità di ottenere risultati tangibili. Durata sufficiente: il programma deve consentire ai clienti di accumulare punti o completare raccolte, evitando frustrazione e favorendo la continuità dell’esperienza di acquisto. Collezionabilità dei premi: i riconoscimenti devono stimolare il completamento della raccolta, incentivando visite ripetute e incrementando lo scontrino medio. A queste leve tradizionali si aggiungono oggi fattori imprescindibili: la digitalizzazione, che consente di tracciare e personalizzare ogni interazione; l’integrazione con sistemi CRM, che migliora la profilazione dei clienti; e la gestione dei dati, che permette di analizzare le performance in tempo reale e adattare le strategie. La combinazione di questi elementi crea programmi di loyalty capaci di generare risultati misurabili e sostenibili».

L’Italia rappresenta un mercato proficuo per le campagne di fidelizzazione: quali opportunità specifiche vede per i retailer locali?

«Il mercato italiano si distingue per la sua maturità e capacità innovativa nel settore della loyalty, soprattutto nel largo consumo e nel retail grocery. Diverse insegne italiane sono riconosciute a livello globale per l’eccellenza dei loro programmi, spesso legati a iniziative di supporto alle comunità: dalle attività scolastiche ai progetti sportivi, fino a iniziative legate alla sostenibilità. Questa integrazione tra fidelizzazione e responsabilità sociale rappresenta una peculiarità distintiva del mercato italiano, apprezzata anche a livello internazionale. Al tempo stesso, il mercato nazionale presenta caratteristiche molto granulari e localizzate, con una forte componente padronale. Questa peculiarità crea un doppio scenario: una parte degli operatori è altamente evoluta, mentre un’altra rimane sotto-utilizzata, lasciando ampi margini di crescita. In sintesi, l’Italia offre opportunità straordinarie per chi desidera sviluppare programmi di loyalty capaci di coniugare innovazione tecnologica, attenzione al cliente e radicamento sul territorio».

Guardando ai prossimi anni, quali obiettivi di sviluppo e innovazione si pone L-Founders per consolidare la propria posizione nel settore della loyalty in Italia?

«L-Founders punta a consolidare la propria leadership attraverso innovazioni tecnologiche e metodologiche. L’intelligenza artificiale diventa uno strumento chiave nella gestione quotidiana dei programmi di loyalty, ottimizzando processi, personalizzando le interazioni e migliorando le decisioni operative. Parallelamente, la digitalizzazione viene posta al centro della strategia: strumenti digitali avanzati permettono di monitorare in tempo reale le performance, profilare i clienti con maggiore precisione e offrire esperienze sempre più personalizzate. L’esperienza globale dell’azienda, con l’esposizione a mercati asiatici più avanzati, consente di importare best practice e soluzioni innovative, adattandole al contesto italiano. L’obiettivo strategico è chiaro: creare programmi di loyalty che generino risultati concreti per l’insegna, rafforzino il legame con il cliente e introducano un approccio data-driven, capace di trasformare la fidelizzazione in vantaggio competitivo sostenibile. La nostra ambizione non è offrire semplicemente premi, ma trasformare ogni interazione con il cliente in valore misurabile per il retailer».