Autore: Redazione
19/01/2016

Criteo delinea i 7 trend del mercato online per il 2016

L’azienda tecnologica specializzata in performance marketing è convinta che quest’anno sarà colmo di novità per tutto il comparto ecommerce. Per questo mette nero su bianco, nel rapporto “eCommerce Industry Outlook 2016”, gli elementi che serve monitorare con maggiore attenzione

Criteo delinea i 7 trend  del mercato online per il 2016

Il 2016 sarà l’anno della spedizione della sonda spaziale Juno su Giove, delle Olimpiadi di Rio e delle elezioni presidenziali americane. Secondo Criteo, azienda tecnologica specializzata in performance marketing, sarà anche un anno ricco di cambiamenti e novità nel settore dell’ecommerce. Nell’”eCommerce Industry Outlook 2016”,  documento pubblicato dalla società in questi giorni, vengono elencati i 7 trend che avranno un impatto significativo sul mercato online. Da una crescente influenza dei social media sugli acquisti online ai nuovi metodi di pagamento, dalle rinnovate aspettative dei consumatori ai modi con cui le aziende dovranno far seguito alle loro esigenze. Non sono solo singoli elementi che si evolvono, ma è l’intero contesto che sta cambiando pelle. In quest’ottica, Criteo ha raccolto nel suo ultimo rapporto una serie di dati, previsioni e suggerimenti che delineano l’ambiente in cui gli operatori del mercato si troveranno a operare. Sono 7, per la precisione, i driver che si stima possano guidare il mercato online. 1. Multicanalità La metà delle transazioni ecommerce viene conclusa utilizzando più dispositivi. Durante il 2016, il tasso di transazioni online multidevice nel settore retail supererà la media mondiale del 50%, perciò le aziende dovranno ripianificare la propria esperienza d’acquisto online sulla base di questo cambiamento, attivando le campagne su tutti i dispositivi e funzionalità utilizzate. Nel nostro paese le transizioni ecommerce hanno raggiunto una quota pari al 53%, dietro a Corea del Sud e Brasile, secondo lo “State of Mobile Commerce Report Q3 2015” di Criteo. 2. Sempre più smartphone Lo smartphone è da qualche anno protagonista dello shopping online e lo scorso anno si è aggiudicato la palma come strumento d’acquisto più utilizzato nel mondo, arrivando a conquistare più del 40% del mercato in Corea del Sud e Giappone. Anche in Italia si conferma questa tendenza e il 12% delle vendite online si effettuano tramite smartphone, che sommandosi al 10% effettuato tramite tablet, generano una quota di vendite mobile del 22%. Diventa, quindi, sempre più strategico migliorare l’esperienza d’acquisto in mobilità, ottimizzando anche i siti internet aziendali per lo shopping da smartphone. 3. Più occasioni d’acquisto Il numero di occasioni di vendita nel mondo è destinato a crescere durante il 2016, per questo le aziende dovranno ridefinire le proprie strategie, sia offline sia online, includendo tutte le “nuove ricorrenze” a livello internazionale. A dimostrarlo sono i numeri.  3 e 14,3 infatti sono i miliardi di dollari che la sola Alibaba ha guadagnato in due giorni di vendite online, ma questi non erano giorni normali. Si è trattato, rispettivamente, del Cyber Monday e del Single Day, quest’ultimo motivo di grandi successi e guadagni. (Dati di Adobe, in una ricerca condotta per conto di Alibaba). 4. Web docet instore I consumatori sono sempre più portati a supportare i propri acquisti nei negozi fisici con l’utilizzo dell’online per ricercare informazioni, prezzi, offerte, punti vendita e molto altro. Secondo Google, 8 consumatori su 10 utilizzano il proprio smartphone all’interno del negozio per concludere l’acquisto: le aziende devono adeguarsi a questa tendenza cercando di comprendere il comportamento online degli utenti e interagendo in tempo reale attraverso app e tecnologie beacon per il pagamento online instore. 5. Fattore umano Nel 2016 sarà fondamentale per i retailer ridefinire le strategie di tracciabilità dei percorsi cross device di ogni singolo utente, investendo in strumenti e tecnologie che gli permettano di analizzare i loro comportamenti, al di là dei dispositivi coinvolti nel processo decisionale. I responsabili di marketing in particolare, considerano di fondamentale importanza l’utilizzo di sistemi di analytics per la comprensione del comportamento del cliente (78% dei responsabili di marketing), lo sviluppo di contenuti ed esperienze lungo tutto il percorso d’acquisto (78% dei marketer) e di esperienze personalizzate e rilevanti per la clientela (74%). 6. Adv meno invasiva La pubblicità online dovrà abbandonare forme “invasive” di visualizzazione on screen, come i formati pop-up, overlay e pre-roll. Le tipologie di adv digitali che gli utenti trovano maggiormente “invasive” sono quelle considerate irrilevanti rispetto ai propri gusti personali (50%), rispetto ai propri interessi di acquisto (49%) e quelle che promuovono prodotti già acquistati dall’utente (45%). Durante il 2016 saranno gli stessi programmi di adblocking a spingere le aziende a prediligere inserzioni realmente rilevanti e più mirate rispetto agli interessi dei consumatori. 7. Consegne istantanee L’efficienza della consegna deve essere una priorità: il 96% delle persone valuta come “rapido” un servizio di consegna se la merce viene recapitata il giorno stesso o il giorno successivo al giorno di acquisto, il 92% entro due giorni. Servizi rapidi come Amazon Prime, infatti, diventeranno la regola e non più l’eccezione, affidandosi a partner come Instacart che offrono una consegna istantanea della merce.