Consorzio di Tutela del Grana Padano: porta a 52 milioni di euro, pari a circa il +10%, il budget 2025, e prepara con Serviceplan la nuova campagna per giugno
In occasione dell’assemblea di venerdì scorso, il D.G. Lorenzo Berni spiega le strategie di marketing dell’organismo, che vedono una ancor più forte spinta sull’estero
Un milione di forme di Grana Padano DOP vendute in più entro il 2028 con un miliardo di euro di nuovo valore creato e generandone uno complessivo di 4,7 miliardi, con un incremento del 27% rispetto al 2023: sono i traguardi indicati nel piano produttivo e in quello strategico approvati venerdì al Centro Fiera di Montichiari (BS) dall’assemblea generale semestrale del Consorzio di Tutela che, nel periodo gennaio - ottobre 2024 ha visto superata del 3,01% la soglia di 4.667.885 forme prodotte raggiunta nello stesso periodo dello scorso anno. Il Piano Produttivo, che ha ottenuto oltre il 96% dei consensi con un’assemblea presente al 95% degli aventi diritto, guarderà al triennio 2025-2027, ma sarà prorogabile a quello successivo 2028-2030, quindi con un’impostazione e una progressione già pensate su 6 anni. Ha una prospettiva espansiva e si prefigge una crescita annua attorno al 3% per arrivare alla fine del 2030 a 7 milioni di forme prodotte e commercializzate.
Il trend
“La tendenza di crescita sarà certamente superiore alla crescita fisiologica del latte lombardo-veneto-piacentino – ha sottolineato nel suo intervento il Presidente del Consorzio di Tutela, Renato Zaghini –. Quindi, il Piano presterà particolare attenzione ai caseifici più piccoli per dar loro la possibilità di crescere e si prefigge di ripartire equamente su tutta la filiera i vantaggi che il formaggio Grana Padano dà rispetto alle altre destinazioni del latte a silomais. È noto infatti che in Europa, ormai da molti anni, la trasformazione nel nostro formaggio è la più remunerativa per il latte ottenuto con questa alimentazione, perché consente ricavi che permettono alle stalle di superare significativamente la soglia necessaria a compensare gli sforzi produttivi. L’adozione di questo strumento essenziale per il futuro del sistema Grana Padano deve raccogliere costantemente una maggioranza qualificata tra i consorziati e le stalle. Questa esigenza impone ai vertici consortili di essere sempre all’ascolto e di avere sempre attivo un confronto aperto e democratico con tutta la filiera”.
I dazi
Il Piano Produttivo quindi orienterà le produzioni in base alla crescita dei mercati in modo elastico e garantirà le risorse necessarie ad accompagnare la crescita dei consumi soprattutto all’estero, dove già superano il 52% delle vendite complessive. “Unica recentissima preoccupazione è che la vittoria di Trump possa indurre l’adozione di dazi, che nel suo precedente mandato hanno molto penalizzato le nostre esportazioni negli USA – ha ricordato Zaghini -. Faremo di tutto per convincere il sistema ad evitare queste arbitrarie penalizzazioni”.
Il Piano Strategico
A sostenere lo sforzo della filiera sarà fondamentale l’altro strumento adottato dall’Assemblea generale, il Piano Strategico 2024-2028, realizzato con il supporto di KPMG (che va in continuità nella sua collaborazione con l’organismo) e approvato all’unanimità, che esprime l’ambizione di progettare il futuro del Consorzio Grana Padano e di tutta la filiera, tracciando un percorso che punta a rafforzare la leadership del formaggio DOP più consumato e meno grasso al mondo, oltre che a promuovere il costante miglioramento del prodotto e l’innovazione del processo produttivo. “La visione che guida la strategia del Grana Padano è quella di “diventare il formaggio simbolo d’italianità nel mondo – ha spiegato sempre il Presidente - mentre i pilastri che ci guidano in ogni azione rimangono la qualità, la sicurezza, la sostenibilità e l’inclusività”. A supporto di queste ambizioni vi sarà un prodotto in grado di soddisfare sempre meglio le nuove preferenze dei consumatori e processi di produzione sempre più moderni, introducendo un nuovo modello di ingaggio con il Retail Italia e ampliando le aree strategiche di focus all’estero, con l’aggiunta di dieci nuovi mercati target, destinati a svolgere un ruolo chiave nell’espansione internazionale del Grana Padano.
Il marketing
“Con un nuovo importante budget di marketing pari a 52 milioni di euro nel 2025, il Consorzio si prepara ad affrontare le sfide future con rinnovata energia e determinazione per diventare un brand sempre più globale – ha detto il Direttore Generale Stefano Berni -. Gli investimenti consentiranno, tra le varie iniziative a Piano, anche di valorizzare la sponsorizzazione di Milano-Cortina 2026 e di supportare il lancio di una nuova campagna marketing”. «Nel dettaglio – ha specificato Berni a Dailyonline – l’investimento dell’anno prossimo, equamente suddiviso tra Italia ed estero, aumenterà di circa il 10% rispetto a quello di quest’anno che, a consuntivo, sarà di 47,5 milioni, 24 dei quali per l’Italia e 23,5 per l’estero. L’investimento all’estero potrebbe ulteriormente crescere l’anno prossimo per sostenere le attività promo-pubblicitarie negli Stati Uniti se il nuovo Presidente Donald Trump tornerà ad applicare dazi sulle importazioni anche del Grana Padano. Non cambierà invece sostanzialmente il media mix, con un focus su Milano, Cortina e la Val di Fiemme, dove accompagneremo in OOH la nostra sponsorizzazione delle Olimpiadi Invernali. L’on air atl per il 2024 vedrà, oltre a una serie di placement su programmi Rai e Mediaset, anche un ultimo flight di due settimane fino al 21 dicembre della campagna “Un’emozione italiana”, pianificata da Wavemaker. Confermata anche Serviceplan per la creatività, con la qual studieremo il nuovo spot che verrà lanciato il prossimo giugno».