Channel Factory, tra consolidamento e crescita, per una fruizione dell’adv sicura, pertinente e multipiattaforma
Tra recenti partnership, analisi di mercato e prossime novità alle porte, la società si racconta con le parole della sales director Sara Dragonetti
Sara Dragonetti
Inedite soluzioni pubblicitarie per il mercato della connected tv: tra chiusure d’anno, consuntivi e previsioni, spuntano anche le prime novità, come quella di Channel Factory che, proprio di recente, ha siglato una partnership con Google Tv per la distribuzione del formato Masthead in ogni Paese in cui opera con la propria piattaforma globale di contextual advertising, brand safety e suitability. Della novità, dell’andamento del mercato e dei prossimi step parliamo con Sara Dragonetti, sales director di Channel Factory Italia (ospite di DailyOnAir - The Sound Of Adv).
La presenza di tv connesse nelle case italiane è ormai molto rilevante, si parla di oltre 20 milioni su 43 milioni di apparecchi, una buona ragione per ritenere il mercato della CTV importante. Quali sono le altre?
«Il mercato delle connected tv è in costante crescita e aggiungo subito un dato importante: secondo una recente ricerca di YouGov il 78% degli italiani passa fino a due ore al giorno nella visione di contenuti su piattaforme in streaming, di cui il 27% su YouTube. Sempre più utenti apprezzano, quindi, la flessibilità e il poter scegliere e personalizzare i propri contenuti. Ed è una grande opportunità per i brand quella di raggiungere le proprie audience con un maggiore coinvolgimento e attraverso un elevato livello di targetizzazione, più avanzato rispetto alle tv tradizionali».
Avete annunciato una partnership per un nuovo formato dedicato alla connected tv: in cosa consiste e cosa offre?
«Grazie a un accordo diretto con Google siamo partner global per la vendita del formato Google TV Masthead. Formato immersivo, prima unità pubblicitaria a comparire proprio al momento dell’accensione delle Google TV, in Italia è presente su oltre quattro milioni di device attivi ogni mese. Siamo molto orgogliosi dei primi riscontri da parte del mercato, brand importanti e delle principali industry hanno già pianificato con noi: lusso, energia, retail, ed entertainment hanno raggiunto le famiglie italiane in modo coinvolgente, immersivo e direttamente nei salotti di casa».
La vostra piattaforma si muove nel campo di contextual advertising, brand safety e suitability. Mi spiega cosa sono queste tre modalità di adv online? E come costruite una strategia in tal senso e cosa vi chiedono in genere i clienti?
«Siamo fortemente convinti che più uno spot è inserito in contesti rilevanti e coerenti con il messaggio pubblicitario, più aumenta l’efficacia della comunicazione e in generale otteniamo una migliore esperienza pubblicitaria, che in concreto significa migliori kpi. Non lo diciamo solo noi, ma tutte le ricerche sinora condotte nel campo del contextual alignment lo certificano. Grazie alla nostra tecnologia proprietaria siamo in grado di evitare contesti controversi e dannosi per la reputazione della marca, ma allo stesso tempo riusciamo a erogare gli spot in ambienti perfettamente allineati con ogni singolo brand».
Cosa ha caratterizzato il 2024 di Channel Factory, oltre il nuovo formato?
«Rispondo con due parole chiave: consolidamento e crescita. Il 2024 ci ha visti impegnati nel consolidamento dei rapporti con le più importanti agenzie sia nella crescita del numero dei clienti che si sono affidati alle nostre soluzioni. Abbiamo raggiunto gli obiettivi che ci eravamo posti per l’anno e tutto ciò è avvenuto grazie ad un team che è notevolmente cresciuto dal punto di vista dei numeri ma anche da quello della seniority».
Cosa vi attendete dal mercato del 2025 e cosa state preparando in merito?
«A breve lanceremo un’altra importante novità. L’impegno e l’obiettivo saranno sempre quelli: riuscire a rendere la fruizione dei contenuti pubblicitari, il più possibile sicura e pertinente per gli utenti, e saremo in grado di farlo non soltanto su YouTube ma anche sulle altre piattaforme. In un momento in cui la tendenza è quella di allentare la presa sulla sicurezza e la qualità dei contenuti, ci sembra di essere particolarmente pronti alle sfide che il mercato pubblicitario si prepara a vivere. Spero di potervi raccontare il tutto a breve, magari in una prossima intervista… ».