Autore: Redazione
26/01/2018

Burger King invita a riflettere sulla net neutrality nella sua ultima campagna con la firma di David Miami

Nel video realizzati per l’operazione i clienti scoprono di dover pagare di più per la consegna veloce dell’ordinazione, dando metaforicamente l’idea di cosa accadrebbe al web se ci fossero “corsie preferenziali” legate ai contenuti

Burger King invita a riflettere sulla net neutrality nella sua ultima campagna con la firma di David Miami

Chi l’ha detto che la politica non possa dare spunti validi per operazioni di marketing? Burger King ha colto la palla al balzo quando la Federal Communications Commission (FCC), negli Stati Uniti, ha presentato un piano volto a smantellare completamente le regole dell’era Obama create per garantire la cosiddetta “net neutrality”, il principio per cui tutti i contenuti su internet devono essere trattati ugualmente dagli Internet Service Provider (ISP) che non possono favorire certi contenuti su altri, rendendo, per esempio, più veloce il download da un sito di notizie o di video rispetto a quelli di altre organizzazioni. La catena di fast food, dimostrando che le regole dell’open internet possono risultare un efficace esercizio di branding, ha lanciato un’improbabile campagna video che dà proprio, metaforicamente parlando, l’idea dell’effetto che l’abolizione della net neutrality avrebbe sul world wide web. David Miami è l’agenzia che sta dietro a tante campagne di spicco di Burger King, compresa quest’ultima, che rimanda anche a change.org e al suo progetto “savethenet”. Whopper Neutrality Nel video “Whopper Neutrality” si vede uno store dell’azienda che inganna alcuni dei suoi clienti facendogli credere di dover pagare prezzi molto più elevati per ottenere una consegna più veloce della propria ordinazione. La metafora è facile da immaginare: mostra come sarebbe il web se avesse corsie veloci e corsie lente, dove gli operatori possono dare la priorità ad alcuni contenuti rispetto ad altri, così come loro danno la precedenza ai clienti che pagano di più rispetto agli altri. Un cliente, alla fine del video, commenta: “Non pensavo che ordinare un Whopper mi avrebbe davvero aperto gli occhi sulla neutralità della rete”. Una battaglia di marketing La net neutrality può sembrare una battaglia d’importanza relativa per un gigante del fast-food. Perché, allora, ha prodotto l’annuncio? Lo spiega Fernando Machado, responsabile marketing globale: “Crediamo che internet debba essere come i ristoranti Burger King, un luogo che non si basa sulle priorità e dà il benvenuto a tutti. Per questo, abbiamo creato l’esperimento, per richiamare l’attenzione sui potenziali effetti dell’abolizione della neutralità della rete”. Inoltre, l’operazione ha attirato milioni di commenti degli americani e apparentemente toccato un nervo scoperto che, come esercizio di marketing per il brand, è risultato, decisamente, funzionale.