Autore: Redazione
31/05/2018

Awin illustra i trend relativi all’affiliate marketing, un settore in forte crescita anche nel nostro Paese

DailyNet ha incontrato la Country Manager per l’Italia, Sheyla Biasini, ieri, durante la prima giornata del Netcomm Forum, la destinazione imperdibile nel nostro mercato per tutti gli operatori dell’ecommerce

Awin illustra i trend relativi all’affiliate marketing, un settore in forte crescita anche nel nostro Paese

Mentre l’utilizzo del digital è stato ormai sdoganato all’interno della popolazione italiana, l’adozione di internet per alcune attività, tra cui l’ecommerce, è ancora al di sotto della media europea, il che suggerisce un ampio margine di crescita. Questo, vale in particolare sul fronte delle vendite da mobile, dove si prevede che nei prossimi anni l’Italia sarà il mercato in più rapida crescita tra le nazioni europee sviluppate. L’affiliate marketing, essendo un canale orientato alla performance, è tra quelli che può beneficiare maggiormente dall’evoluzione in atto e, infatti, trova sempre maggiore consenso da parte delle aziende, grazie alle efficienti soluzioni per ingaggiare il consumatore e promuovere gli acquisti che propone. Awin è un network internazionale leader nel settore dell’affiliazione e, come riporta nel suo ultimo Awin Report (2017-2018), se l’ecommerce sta catturando l’attenzione di un pubblico sempre più ampio, gli affiliati stanno contribuendo a promuovere e sviluppare questo interesse. Il settore dell’affiliate marketing, infatti, genera da solo il 10% delle vendite ecommerce globali. Sheyla Biasini, Country Manager Italia di Awin, che abbiamo incontrato durante la prima giornata del Netcomm forum 2018, ha aiutati DailyNet a delineare meglio l’evoluzione di questo settore in forte crescita.

Quali sono le principali tendenze del settore dell’affiliate marketing?

Il settore dell’affiliate marketing è in forte crescita a livello globale e il trend vale anche per il mercato italiano, come dimostra il nostro ultimo report. Noi ci riconosciamo molto in alcuni filoni principali che riguardano il comparto in cui operiamo, uno di questi è l’aumento dei siti ecommerce di prodotto che si affacciano all’utilizzo dell’affiliazione, che storicamente ha una clientela più nutrita tra i siti di servizi, come travel e assicurazioni, ma stiamo avendo un ottimo riscontro anche da settori emergenti online come il food grocery e il pharma.

La crescita del settore come si riflette sul business di Awin?

L’impatto sul nostro business è stato davvero molto positivo, dall’inizio di quest’anno abbiamo acquisito 50 nuovi clienti tra cui, per esempio, Bottega Verde, Deborah e Imperial, ma soprattutto, anche rispetto all’anno scorso, abbiamo notato che i clienti sono maggiormente ben disposti a investire nei nostri servizi, nonostante l’affiliazione sia un canale meno mainstream rispetto ad altri come la search. Questo nuovo approccio alla performance da parte dei brand, dunque, riflette una certa maturità delle aziende del settore ecommerce, che stanno evolvendo le loro strategie al punto tale che molti dei nostri clienti ci contattano spontaneamente inviandoci una vera e propria Request for Proposal. Questo è un trend che finora abbiamo riscontrato all’estero e molto meno in Italia, ma l’andamento del mercato conferma che ci stiamo allineando alla media europea anche su quest’aspetto.

Quali sono i canali dove fare affiliazione che stanno emergendo e che ampliano le possibilità di vendere online?

Sicuramente tutti i publisher che fanno parte del nostro network, hanno reso più completo il loro contributo a raggiungere l’obiettivo di far vendere di più online. Ci sono alcuni canali che sono più storici, se vogliamo, come la classica display, i comparatori di prezzo, o come i siti di codici sconto (la tipologia di publisher in più rapida crescita in Italia, ndr) ma stiamo vendendo una crescita molto forte in tutto ciò che riguarda il content marketing. Infatti, Awin dispone di molti tool ad hoc per chi fa contenuti, per aiutarli, per esempio, a trovare i prodotti più adatti di cui parlare. Stiamo stringendo molte partnership con siti e portali verticali che creano contenuti per i propri utenti, all’interno dei quali il consumatore può anche trovare i prodotti e acquistarli. Questo è un altro trend interessante, a cui gli editori si stanno affacciando, perché la domanda da parte delle aziende è arrivata molto presto anche qui in Italia e finalmente i publisher stanno adattando la propria proposta per integrare anche servizi di questo tipo. Si tratta comunque di trend che stiamo importando da altri mercati, dove sono già consolidati, come Uk e Usa.

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Anche con gli influencer si può fare affiliate marketing?

Assolutamente sì, noi infatti collaboriamo con piattaforme che si occupano proprio di raccogliere influencer, con i social network e così via. Sono un canale interessante per l’affiliazione e fanno parte dell’ambito del content marketing, che, come dicevo prima, ha preso molto piede nel nostro settore. Il vantaggio è che gli influencer hanno un impatto su tutto il percorso d’acquisto e decisionale di un utente con driver diversi da quelli più classici come il costo di un prodotto. Noi stiamo cercando di avvicinare il mondo ecommerce a quello degli influencer fornendo dei sistemi di tracciamento delle vendite che non richiedono il click, per esempio, attraverso la condivisione di codici su una pagina social da utilizzare poi per i propri acquisti online.

Alla luce di un andamento positivo della prima parte dell’anno, cosa vi aspettate per la chiusura?

Il nostro modello di business è legato a stretto giro al settore dell’ecommerce che, fortunatamente, cresce a doppia cifra. Ci aspettiamo, dunque, anche che il trend positivo che ha caratterizzato il nostro business nel primo semestre continui fino alla fine dell’anno. Inoltre, in Italia ci sono davvero moltissime aziende che devono entrare ancora in questo canale e questo è un segnale ulteriore delle opportunità che possono crearsi. Quello che ci aspettiamo è che aumenti anche la presenza di aziende nuove che decidano di approcciarsi al mondo della performance, come startup, sia italiane sia internazionali, provenienti dal settore della sharing economy, non solo le più note del settore travel, come airbnb, ma anche quelle emergenti e focalizzate, per esempio, sulla mobilità.