Azerion: search intent e intelligenza artificiale al servizio di percorsi ‘real omnichannel’ con l’utente al centro
Il country manager Italia Nicolò Palestino spiega le strategie di crescita dell’azienda, tra investimenti in tecnologia e sviluppo di media ‘futuribili’ come DOOH, audio e CTV
Nicolò Palestino
Dall’anno scorso, Azerion ha avviato un processo di razionalizzazione della propria offerta all’insegna della tecnologia ‘real omnichannel’, con una serie di investimenti per sviluppare nuovi prodotti e funzionalità. Sempre nel 2024, l’azienda ha acquisito Captify, società specialista nel settore del search intelligence, ampliando così i propri servizi. Nel 2025 è proseguito il processo di consolidamento di queste iniziative. Ne parliamo con il country manager Italia Nicolò Palestino.
Il 2025 è stato un anno ricco di evoluzioni per Azerion, tanto in Italia quanto in Europa. Quali sono state le tappe principali di questo percorso?
Azerion ha visto nel 2025 la seconda parte di un progetto iniziato già nel 2024, che è consistito nella razionalizzazione di un’offerta molto variegata verso una tecnologia ‘real omnichannel’. Questo ha significato notevoli investimenti nello sviluppo prodotto, seguendo come sempre le richieste dei nostri partner principali in Europa e nel mondo, realizzando delle funzionalità che da un lato rispondono a specifiche necessità operative e dall’altro portano innovazione e avanzamento. Dove si concentrano le innovazioni? Su un territorio con potenzialità infinite, ovvero l’AI.
Omnicanalità: oggi le pianificazioni passano per un numero sempre maggiore di touchpoint digitali. Come viene strutturata l’offerta di Azerion rispetto a questo approccio?
Oggi parliamo costantemente con diversi attori del mercato, e quando si parla di omnicanalità le aree grigie di sovrapposizione crescono. Il reale potenziale omnicanale riusciamo a scaricarlo a terra quando coinvolgiamo tutta la filiera media e marketing, dai reparti strategici delle agenzie al dipartimento marketing del brand fino ai media buyer. In quel caso si costruiscono strategie che passano per reali sinergie tra touchpoint attivati. La tecnologia ci permette di andare oltre il ‘presidio’ di un mezzo e creare dei percorsi in cui l’utente è parte di un viaggio, un’esperienza adv che passa dall’online all’offline durante la giornata tipo di un consumatore.
Il dato è un elemento fondamentale per garantire un targeting preciso e di qualità. Anche grazie a nuove tecnologie avete rafforzato la vostra proposta commerciale, può illustrarla nel dettaglio?
A luglio 2024 abbiamo perfezionato l’acquisizione di Captify in Europa, portando a bordo un dato esclusivo che veniva messo a disposizione degli inserzionisti su formati video e display. Oggi l’elemento search intent, acquisito con Captify, è diventato centrale nella nostra strategia dati. Ci permette di intercettare gli utenti mentre sono in un processo avanzato di acquisto perché digitano all’interno della barra di ricerca di un sito le keyword relative a un prodotto. In questo modo possiamo sia profilare l’utente su ambienti digitali, sia incrociare questo dato con informazioni geografiche e individuare aree da presidiare su spazi CTV e DOOH in base alla frequenza di ricerche inerenti a un determinato prodotto o servizio.
L’AI, in particolare quella generativa, è un elemento sempre più centrale per il settore ad tech e pubblicitario. Come si declina la strategia di Azerion in materia?
L’AI, se ci fermiamo a riflettere, è già alla base di tantissime tecnologie ad tech già dagli ultimi 10 anni. È stato il motore che permetteva agli algoritmi di compiere scelte alle spalle del programmatic. Oggi l’AI è diventato un prodotto consumer, molto più visibile e riconoscibile sia dagli utenti medi che dalle aziende del settore e abbiamo assistito a una fase in cui alcuni operatori hanno cercato di piegare il mercato al fine trovare sfide abbastanza grandi e spettacolari a cui rispondere con l’AI. Si tratta di uno strumento con potenzialità difficili da immaginare, e la direzione di Azerion ha visto due fronti di sviluppo. Da un lato il perfezionamento di servizi advertising, aumentando la precisione del targeting, l’interpretazione dei testi e dei dati dei nostri editori, la realizzazione di campagne adv estremamente complesse creando sinergie tra canali. Dall’altro lato ci siamo focalizzati su sfide concrete e presenti, come l’ottimizzazione dei costi cloud dei nostri partner al fine di ridurre sensibilmente i costi che impattano sulle loro aziende, lavorando quindi su un modello di business basato sul saving e non sull’investimento.
Siete presenti a Intersections con un workshop, di cosa parlate e quale messaggio volete veicolare al pubblico?
Intersections è una vetrina importante e crediamo che le attività dello IAB di cui siamo soci e sostenitori abbiano un effetto necessario di educazione, divulgazione e coinvolgimento verso tutti gli attori del nostro mercato. In questa occasione abbiamo invitato il nostro partner Lego a raccontare le sfide e i successi raggiunti nel digitale, insieme parleremo delle sinergie tra canali digitali che siamo riusciti a creare e come il brand Lego ha preso una posizione solida nei confronti dei dati, che utilizza ormai in tutte le attività digital. Ultimo ma non meno importante, sarà il momento per dare un’anticipazione di prodotto. Faremo vedere alcune immagini della nostra nuova tecnologia AI dedicata appunto a un servizio dati.
Quali sono le novità in cantiere per il futuro? In quali aree state investendo di più, e possiamo attenderci evoluzioni significative nel breve termine?
A questo punto è facile capire che l’AI è l’area in cui stiamo investendo di più, anche a beneficio degli editori che lavorano con noi, che potranno contare su una tecnologia proprietaria che mette in competizione la richiesta di spazi pubblicitari portando risultati finanziari tangibili. In parallelo ci stiamo concentrando tanto su media digitali che definiamo ‘futuribili’ come DOOH, audio e CTV. Aree che non subiscono una minaccia da parte dei grandi cambiamenti in corso, ma anzi beneficiano dell’innovazione tecnologica e hanno importanti margini di crescita sia per chi li gestisce sia per chi li sceglie come canali di comunicazione.