Autore: Redazione
23/04/2019

Assirm: il comparto cresce nel 2018 del 3,4% a 492 milioni di euro grazie alle ricerche digitali e desk

L’associazione di cui è Presidente Matteo Lucchi riunisce 53 Istituti, che rappresentano l’80% del giro d’affari del settore: nuovi ingressi saranno comunicati a breve

Assirm: il comparto cresce nel 2018 del 3,4% a 492 milioni di euro grazie alle ricerche digitali e desk

Matteo Lucchi

Assirm ha presentato nei giorni scorsi i dati congiunturali 2018, dai quali emerge una crescita del comparto pari al 3,4% rispetto al 2017 e un valore totale pari a 492,6 milioni di euro. I dati sono riferiti alle 53 associate che, però, rappresentano l’80% del mercato delle ricerche e quindi permettono di avere una visione del trend del settore in generale. Dal 2001, lo sviluppo di quest’ultimo ha registrato un incremento costante, tranne gli anni 2008-2009: ponendo la base uguale a 100 nel 2001, il numero indice è oggi pari a 157. Inoltre, lo scorso anno, il settore delle ricerche di mercato è cresciuto più del comparto dei servizi in Italia, che ha registrato un aumento del 2% (fonte: ISTAT).

A caratterizzare i dati del 2018 sono soprattutto la rivoluzione digitale e il ruolo dell’online nelle ricerche quantitative ad hoc, in cui spicca la crescita delle relative ricerche (CAWI - Computer Assisted Web Interviewing), pari al 13,3% con un valore totale di oltre 60 milioni di euro. Segno positivo anche per le telefoniche CATI, che aumentano dell’8,3%, mentre registrano un sostanziale decremento le ricerche personali carta e penna (-47,2%) e l’autocompilato postale (-73,9%).  Anche nell’ambito delle ricerche qualitative ad hoc (che crescono del 5,4%), aumentano significativamente quelle focus e individuali online (+50%) e registrano una variazione positiva anche quelle motivazionali e individuali (+5,2%), mentre si registra una variazione negativa in quelle dedicate a Focus Group(-5,4%). In aumento anche le Desk Research (+55,6%) e le ricerche continuative su panel (+6,1%): soltanto quest’ultime valgono oltre 290 milioni di euro e, nell’ambito delle varie metodologie, si segnala un aumento significativo di quelle effettuate su panel di retailers (+8,8%), che includono tutte le categorie di vendita al dettaglio; crescono in misura minore, invece, le ricerche su panel di famiglie e consumatori (+5,6%) e quelle su altri tipi di panel (+3,9%).

“Questi dati parlano chiaro – afferma Matteo Lucchi, presidente di Assirm -. Emerge un settore in salute, al passo coi tempi e attento alle nuove tecnologie, in grado di seguire l’innovazione e la complementarietà degli strumenti di indagine. Dati che fanno capire quanto sia importante inserire le ricerche di mercato all’interno delle scelte strategiche aziendali: il business e la competitività, infatti, passano necessariamente dalla conoscenza dei mercati e dei consumatori, soprattutto oggi che siamo chiamati a confrontarci con un contesto in continua evoluzione e sempre più votato alla digitalizzazione. Sono temi che ci stanno particolarmente a cuore e che sicuramente avranno spazio nel dibattito che ci porterà fino al prossimo Assirm Marketing Research Forum”. 

Per quanto riguarda i settori finali della ricerca di mercato, si registra un aumento di rilevazioni nell’ambito dei servizi alla collettività e alle imprese (+35,3%), informativa ed elettronica (+13,3%), seguiti da banche, assicurazioni e finanza (+9,3%), beni di consumo, distribuzione, vendita per corrispondenza (+7%), media, libri, dischi, entertainment (+4,4%) e farmaceutici, medicali, agricolo, zootecnica (+1,6%), settore che, pur non crescendo significativamente quanto gli altri, resta tuttavia quello che vale di più (158,8 milioni di euro). A registrare segno negativo sono, invece, la Pubblica Amministrazione centrale e periferica (-39,7%), il settore dei beni durevoli e semidurevoli (+24,8%) e quello dei veicoli (+8,7%). Dopo quello, recentissimo, di Ipsos, a breve saranno annunciati nuovi ingressi nell’associazione.