Aol potrebbe abbandonare il suo nome, troppo distante dalle controllate
La company, di proprietà di Verizon, sta attraversando una crisi d’identità

Aol sta attraversando una crisi d’identità. Il problema, secondo quanto ha raccontato la chief marketing officer Allie Kline a Business Insider, è che c'è uno scollamento tra la capogruppo e tutti i marchi che ne fanno parte. Ad esempio, quando la maggior parte della gente parla di Aol, si riferisce al servizio di posta elettronica, non avendo assolutamente idea che il brand possiede anche The Huffington Post. O che AOL possiede il sito di notizie di tecnologia TechCrunch, o il blog di gadget Engadget, o il servizio di mappatura MapQuest. O che gestisce anche piattaforme di annunci come One o VDMS di Verizon. Una delle priorità di Aol per questo nuovo anno è capire le potenzialità del suo marchio e investire su di esso, anche se questo potrebbe significare dire addio al nome "Aol" a favore del lancio di qualcosa di completamente nuovo. "In realtà non credo che ci sia una scelta sbagliata – ha detto Kline a Business Insider -, ma dobbiamo fare la scelta: mantenere il marchio AOL o proporre uno nuovo sul mercato? Se me lo chiedete oggi, posso rispondere che ho molto a cuore il marchio Aol. Ha un sacco di eredità e di significato e non credo che ci si dovrebbe allontanare da esso! Ma se ci incontrassimo domani, potrei essere di un parere opposto e dire invece che abbiamo bisogno di un nuovo nome!”. Kline ha aggiunto che il gruppo è diviso a metà sulla possibilità del rebranding. Da un lato c’è chi ritiene che Aol sia uno dei primi marchi di internet, amato dai consumatori. Ma, dall’altro, per la stessa ragione, sembra non avere nulla a che fare con le persone che amano oggi l’HuffPo.