Autore: Silvia Antonini
13/11/2025

Anitec-Assinform: metodologia server to server compatibile con i criteri richiesti da AgCom per le misurazioni delle audience

Lo dice una ricerca PoliMi che spezza una lancia a favore della convivenza del sistema di scambio diretto dei dati con l’SDK

Anitec-Assinform: metodologia  server to server compatibile con i criteri richiesti da AgCom per le misurazioni delle audience

Anitec-Assinform e Politecnico di Milano entrano nel dibattito sulle misurazioni delle audience digitali con una ricerca dedicata al sistema di rilevazione tramite metodologia server to server, che sostanzialmente spezza una lancia a favore di quest’ultima come soluzione ‘tecnologicamente neutra’ e inclusiva, che si può integrare nel sistema preservandone la trasparenza e l’interoperabilità pretesi dall’AgCom. Il nodo della questione è notoriamente il muro contro muro tra i broadcaster che non derogano dall’impiego dell’SDK – sofware da installare per contare gli spettatori di determinati contenuti in maniera censuaria -, e le piattaforme digitali a dir poco restie di fronte a questa soluzione, che preferiscono adottare una modalità di scambio diretto dei dati senza passare dagli utenti. UPA, nel mezzo, che vuole sempre più dati e sempre più solidi, prova a mediare tra le posizioni ma al momento i tavoli di discussione presso i JIC non hanno prodotto risultati. Ma all’estero ci sono già esempi di adozione del server to server, come in Germania con l’accordo tra Agf Video Research e Prime Video. “La ricerca – dice il professor Lucio Lamberti, responsabile dell’Analytics for Business Lab della School of Management del Politecnico di Milano - conferma che gli strumenti server to server non presentano limiti tecnologici intrinseci che impediscono la rispondenza ai criteri richiamati dall’Autorità. L’integrazione nei sistemi di misurazione dell’audience in chiave omnicanale anche su base censuaria, come dimostrano peraltro le esperienze di numerosi JIC internazionali, è possibile nel momento in cui si applicano, con spirito collaborativo e rigore metodologico, procedure di trasmissione, gestione e controllo dei dati in grado di garantire misurabilità, trasparenza e granularità”.

Metodologie compatibili

La associazione che all’interno di Confindustria rappresenta le aziende dell’IT scende in campo, preoccupata per lo stallo in corso con i colossi dello streaming internazionale (mentre Now è entrato in Auditel e DAZN, da tre anni in Auditel, da questo autunno è passata ad Audicom), mentre Netflix lancia addirittura la propria metrica per gli ascolti degli spot. La ricerca, presentata ieri a Milano, si pone l’obiettivo, da un lato, di capire se è possibile mettere insieme le esigenze degli operatori e i principi definiti dall’Autorità. Uno dei requisiti fondamentali per superare l’empasse è dimostrare l’interoperabilità tra SDK e server to server (S2S), attraverso anche lo studio di altri casi internazionali dove, abbiamo visto, il compromesso è stato raggiunto. Per Anitec-Assinform è necessario “fare chiarezza su alcuni punti che hanno sinora alimentato una visione parziale del tema della misurazione. Lo strumento SDK non è l’unica alternativa tecnica percorribile per garantire una misurazione efficace e trasparente: esistono metodologie diverse, tecnicamente equivalenti e già ampiamente adottate a livello internazionale. I fornitori di servizi di video streaming associati sono pienamente disponibili e aperti alla possibilità di essere misurati secondo standard condivisi, ma l’imposizione di strumenti tecnologicamente inadatti alle specificità dei loro servizi rischia di escluderli da un sistema di misurazione integrato di cui tutto il settore dovrebbe beneficiare. Tutti questi elementi rendono evidente e urgente la necessità di una collaborazione costruttiva verso l’adozione di un modello di misurazione che riconosca le peculiarità operative e le legittime esigenze del settore digitale, senza imporre uniformità tecnologiche che ostacolerebbero innovazione e inclusività”.

Valorizzazione e mercato

In attesa di capire come risponderanno gli operatori presenti all’interno delle ‘audi’ di fronte a questa sollecitazione, il report del Politecnico conferma la possibilità di integrare le tecnologie SDK e S2S, superando la storica contrapposizione tra modelli di rilevazione e aprendo la strada alla costruzione di un sistema interoperabile, certificabile e rappresentativo. A livello internazionale, esperienze come quelle di Nielsen (USA), Médiamétrie (Francia) e AGF in Germania mostrano che il percorso di integrazione tra approcci tecnologici diversi si avvia a diventare lo standard di riferimento. “La misurazione delle audience non è un dettaglio tecnico, ma un nodo strategico per la competitività e la trasparenza del settore audiovisivo - afferma Letizia Pizzi, direttrice generale di Anitec-Assinform -. Senza standard condivisi e verificabili, non può esserci un settore digitale credibile né la piena valorizzazione degli investimenti dell’industria e degli inserzionisti. L’evidenza scientifica ci consente oggi di lavorare insieme per un sistema realmente aperto, interoperabile e rappresentativo di tutti gli attori del settore. Non si tratta di scegliere un vincitore tra i modelli di misurazione. Strumenti tecnologici differenti sono in grado di produrre output di misurazione uniformi e comparabili e il futuro è nella convivenza e nell’integrazione tra diverse soluzioni, in un quadro trasparente e verificabile. Costruire un sistema di misurazione condiviso significa rafforzare la competitività e l’efficienza dell’industria audiovisiva e digitale, rendendola più moderna, inclusiva e in linea con le migliori pratiche internazionali”.