Anche Alphabet entra nell’Olimpo finanziario: vale oltre mille miliardi di capitalizzazione
La holding di controllo di Google ha sfondato la barriera, aggiungendosi a Apple, Amazon e Microsoft. Ora, manca solo Facebook, per ora ferma sotto quota 700 milioni di dollari

Larry Page
Si trattava di uno tra i pochi colossi tecnologici a non aver ancora centrato l’obiettivo. Ma ora non è più così, perché anche Alphabet, la società che controlla Google, è entrata nella lista dei big tech con una capitalizzazione di oltre mille miliardi di dollari. Le altre sono, in ordine di apparizione in questo specialissimo ranking, Apple, che ha tagliato il traguardo per prima, già nel 2018, seguita immediatamente da Amazon, che oggi, però, si attesta poco sotto la soglia; e, infine, Microsoft, che ha raggiunto la valutazione record nello scorso mese di aprile.
Le azioni del gruppo
Le azioni del gruppo di Mountain View hanno raggiunto lo scorso 16 gennaio la cifra record di 1.451 dollari l’una, facendo guadagnare al titolo lo 0,8% sulla piazza di Wall Street. Dall’inizio dell’anno, inoltre, le azioni Alphabet hanno già guadagnato in totale circa il 9%, con una crescita costante dovuta anche agli ottimi risultati ottenuti dal gruppo e alla fiducia degli investitori nella guida unica affidata a Sundar Pichai, oggi al vertice dirigenziale sia di Google sia di Alphabet dopo il passo indietro dei due fondatori, Lerry Page e Sergey Brin, avvenuto nello scorso dicembre. Nonostante alcune tensioni interne che hanno colpito Google negli ultimi tempi, con una serie di accuse di discriminazione unite alle proteste dei dipendenti per ottenere maggiori tutele, oltre alle indagini e alle multe delle autorità antitrust sia negli Stati Uniti sia in Europa per abuso di potere, Alphabet ha continuato ad aumentare i propri ricavi, arrivando a chiudere il terzo trimestre del 2019 con un fatturato in crescita del 20% rispetto allo stesso periodo del 2018.
Il settore cloud
Inoltre, a incidere positivamente sulla valutazione della società sarebbe anche la sua espansione nel settore cloud, dove le rivali Amazon e Microsoft sembravano poterla fare da padrone. Secondo quanto riportato dalle recenti cronache di parecchie testate internazionali, invece, tra l’inizio del 2018 e l’estate del 2019 i servizi cloud di Alphabet hanno visto raddoppiarde i ricavi, passando, addirittura, da uno a due miliardi di dollari. Insomma, è certamente un inizio anno molto positivo per il colosso tecnologico, che si trova, ora, tra le cinque società dell’indice Standard & Poors 500 della Borsa di New York che da sole rappresentano circa il 19% del valore totale. Poco sotto le quattro big da mille miliardi di dollari l’una, infatti, si piazza Facebook, con un valore complessivo di 635 miliardi di dollari.