I nuovi dati di diffusione della stampa (Ads) senza le copie multiple digitali
La diffusione cartacea di quotidiani e settimanali ad aprile 2016 e mensili a marzo 2016. Gli accertamenti sono privi delle vendite di più copie a un singolo acquirente
Pubblichiamo i dati Ads (Accertamento diffusione stampa) riferiti al mese di aprile 2016 per le testate a periodicità quotidiana e settimanale e al mese di marzo 2016 per le testate a periodicità mensile.
QUOTIDIANI
I dati Ads dei quotidiani ad aprile 2016
SETTIMANALI
I dati Ads dei settimanali ad aprile 2016
MENSILI
I dati Ads dei mensili a marzo 2016
Come anticipato da DailyMedia, alla fine Ads ha rilasciato i nuovi dati mensili stimati dagli editori, riferiti alle diffusioni di aprile per le testate quotidiane e settimanali e di marzo per quelle mensili.
Carlo Mandelli
La società di cui è presidente Carlo Mandelli ha inoltre emesso una nota in cui informa che, appunto, il CdA “ha deliberato la sospensione della pubblicazione delle dichiarazioni mensili stimate relative alle copie digitali multiple” per questa tornata di rilevamenti, aggiungendo che “la decisione è stata assunta all’unanimità in via cautelativa in attesa di conoscere i risultati della consulenza tecnica richiesta e avviata da Ads in merito all’attivazione delle copie digitali multiple”.
Ciò significa che il CdA ha definitivamente deciso di aspettare l’esito dell’auditing affidato a Reply e che, in qualche modo, auspica che già dalla prossima rilevazione sia possibile tornare a fornirle ai fini del calcolo delle vendite complessive delle singole testate, se la verifica verrà ritenuta sufficiente per fugare dubbi sull’effettivo, avvenuto, scaricamento delle singole copie diffuse in questa modalità.
A essere più penalizzate da questa decisione, come già più volte detto dal nostro giornale, sono Hearst Magazines Italia, che si avvale anche di alcuni intermediari per attivare piattaforme digitali di offerta di alcuni dei suoi periodici e, sul fronte dei quotidiani, Italia Oggi (che scende a circa 38.000 copie) e Il Sole 24 Ore. Il quale, infatti, senza l’apporto di questo canale, scivola dalla seconda alla terza posizione nella classifica delle diffusioni complessive, a quota 270.000, scavalcato da la Repubblica (280.000 copie di cui 50.000 digitali), con Il Corriere della Sera sempre leader a quota 350.000 di cui 79.000 digitali.
Il quotidiano di Confindustria ha per altro emesso un comunicato in cui ricorda che “si conferma anche in aprile il primo quotidiano digitale in Italia, con 120.996 copie, di cui 69.941 digitali singole”. E aggiunge: “ciò, nonostante questo mese l’Ads abbia stabilito di non rilevare i dati di diffusione delle copie multiple digitali, quelle cioè che vedono un solo compratore di più copie. Questa decisione è stata adottata per fare chiarezza sulla segnalazione sollevata dal gruppo Condé Nast rispetto a suoi concorrenti del segmento periodici e non riguarda in alcun modo il Gruppo Sole 24 Ore che, peraltro, per primo, ha richiesto da tempo in sede Ads di regolamentare la materia proprio per evitare distorsioni e utilizzi impropri. La quota media di queste copie multiple pari al 28% del totale diffusione carta+digital del Sole 24 Ore si confronta con il 48% del Financial Times e indica quindi che ci sono ancora forti margini di crescita in termini di mercato”.
“Uno dei principali elementi caratterizzanti della scelta editoriale multimediale che Il Sole 24 Ore ha adottato in questi ultimi anni – prosegue la nota - è stata proprio la creazione di una filiera di quotidiani digitali specializzati che ha di fatto rafforzato il legame con la nostra platea di riferimento, aziende e professionisti, accentuando il profilo di strumento di lavoro indispensabile del Sole 24 Ore e stimolando, con particolare successo, la trasformazione del pacchetto storico di abbonamenti cartacei in abbonamenti digitali nelle versioni singole e multiple. Queste ultime rappresentano l’offerta del Sole 24 Ore al mondo business (B2B) e ne testimoniano il gradimento del mercato. E’ un dato di fatto comunque che anche al netto di questa rilevantissima componente del mercato degli abbonamenti digitali, Il Sole 24 Ore si conferma nettamente il primo quotidiano digitale in assoluto, e rivendica il merito di aver creato un mercato che va a vantaggio dell’intera editoria”.
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