Autore: Redazione
07/10/2019

YouTube svela i segreti della nuova creatività e inaugura un canale Fashion

Creator a raccolta dal genitore più affettuoso: la piattaforma riporta a MIlano il Pop-Up Space, la tre giorni dedicata ad autori e produttori di contenuti video. Ma cosa è accaduto dal 2005 a oggi? Il marchio è divenuto un classico anche per gli operatori come è accaduto per gli spettatori? E in Italia? Va tutto Bene? Illustra e risponde Paola Marazzini

YouTube svela i segreti della nuova creatività e inaugura un canale Fashion

Paola Marazzini

Dove eravate nel maggio del 2005? Chi eravate? C’eravate? All’epoca se ne accorsero in pochi, la messa online di YouTube non provocò maremoti o attacchi di idolatria vicina al fanatismo. Qualcuno ci arrivò al ritorno dalle vacanze estive, tra un MySpace e un SecondLife, qualcun altro ci mise più tempo. Un anno dopo già non se ne poteva fare a meno. Oggi, 14 anni dopo, la piattaforma video per antonomasia può vantare oltre 2 miliardi di utenti ogni mese e viene sentita, vissuta come un qualcosa di naturale, senza nessun attacco di nostalgia dei bei tempi che furono o analisi di natura filosofica. È un dato di fatto, magari non ancora alla stregua del bicchiere d’acqua, ma non lontano.

Here We Are

Però, ogni tanto bisogna fare anche il punto della situazione, riaprire gli occhi, connettersi in maniera più analitica per scoprire l’evoluzione di un brand, le sue scelte, i lanci di prodotto, le soluzioni escogitate per rendere ancora più fruibile il suo consumo. Ed eccoci quindi al cospetto di Paola Marazzini, Director Agency and Strategic Partnerships di Google Italia, quindi padrona di casa del YouTube Pop-up Space di scena al Base di Milano.

Da fruitori a creatori

Se entri, anche in punta di piedi, ché non occorre fare tanto chiasso se si ha qualcosa da dire, nell’immaginario collettivo, è chiaro che prima o poi potrebbero esserci dei riflessi positivi sul fronte creativo dei fruitori. Ed è quello che è accaduto con YouTube «che ha favorito il sorgere progressivo di nuove generazioni di creatori di contenuti che condividono le proprie passioni con milioni di persone in tutto il mondo. Che si tratti di vlogging, intrattenimento, informazione, insegnamento, consigli di bellezza, fai-da-te, l’entusiasmo con cui i creator abbracciano e raccontano le proprie storie è così reale da rendere possibile la creazione di vere e proprie community che li sostengono e che condividono passioni e interessi. Nell'abbracciare questa autenticità, interi generi vengono inventati o addirittura reinventati secondo modalità espressive originali e uniche», spiega Paola Marazzini. «La missione di YouTube (Give everyone a voice and show them the world): permettere a tutti di vedere, ascoltare, condividere le proprie storie e costruire relazioni a livello globale. Questo è possibile solo in un ecosistema che vede l’incontro di tre attori: gli utenti, i creator e i brand.

Cosa è accaduto nel mentre…

Quasi tre lustri, volati come il vento, portatore di novità, che infatti non mancano mai. Ma prima un riassunto di tutte le puntate precedenti, elencate gentilmente da Paola Marazzini: YouTube può contare su oltre 2 miliardi di utenti su mensili, per un totale di oltre 1 miliardo di ore di contenuti visualizzati ogni giorno. Oltre 500 le ore di video caricati e condivisi ogni minuto. YouTube è localizzato in 80 lingue in 100 paesi nel mondo. Più del 70% delle visualizzazioni avviene da dispositivi mobile. La fruizione di YouTube da mobile ha superato il 70% delle visualizzazioni totali, ma a sorprendere è il salotto di casa: le persone guardano sempre più spesso YouTube dallo schermo tv, incluse le televisioni connesse. Veniamo all’Italia: 1400 canali hanno più di 100k iscritti, in crescita del 50% tra 2018 e 2019. 90 canali hanno più di 1 milione di iscritti, in crescita dell’85% tra 2018 e 2019. Il numero di canali con guadagni a sei cifre cresce di oltre il 60% rispetto allo scorso anno. In media, oltre il 35% del watch time sui contenuti prodotti da creator italiani proviene da oltre confine.

Professione Youtuber

Prima si è rimasti a bocca aperta, poi si è cominciato a scavare con l’obiettivo di scovare filmati che si credevano dispersi per sempre. Poi è successo qualcos’altro: dall’intrattenimento si è passati al lavoro e da YouTube sono spuntate nuove professioni, anche grazie allo YouTube Partnership Programme, che consente a chiunque abbia un canale e produca qualcosa di originale di guadagnare grazie alla pubblicità sui propri contenuti. E allora, ecco spuntare autentiche icone del Tubo: Bethany Motta o Pewdiepie all'estero, in Italia Clio Make up, The Show, Sofia Viscardi, Daniele Doesn't Matter, The Jackal, Yotobi, e tanti altri.Tutto questo grazie anche alla crescita di realtà che collaborano attivamente alla crescita professionale di questi ragazzi. Si tratta dei Multi Channel Network (MCN), vere e proprie agenzie che collaborano con i creator di YouTube offrendo loro servizi di marketing, aiuto nella produzione e promozione e li guidano nell’organizzazione dei contenuti in modo tale che i canali possano essere monetizzati al meglio.

In missione per conto della creatività

Passano gli anni, si susseguono i cambiamenti, ma c’è una costante in YouTube: «Vogliamo favorire la creatività, l’apertura di idee e opinioni differenti, Poi certo, non tutti vengono in pace ed è per questo che abbiamo assunto circa 10.000 “vigili” impegnati a sedare le controversie e a riportare l’ordine, sostenuti da algoritmi e strumenti vari capaci di disinnescare il materiale pericoloso. Non possiamo indietreggiare, ce lo chiedono investitori e centri media, che hanno a disposizione tutte le modalità possibili per far apparire i loro brand nei contesti da loro ritenuti più adatti.

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Efficient reach in a relevant environment with effective creativity

Matematica uguale creatività, non lo sapevate? I compiti in classe tra radici, seni e coseni hanno danneggiato il gusto di generazioni, ma i numeri aiutano a rendere più belle le nostre invenzioni: «YouTube funziona sia per le dimensioni del pubblico che la fruisce, ma anche per i prezzi che non possono non tener conto di quello che accade in tv. Come si raggiungono i migliori risultati? Semplice: quando l’utente viene raggiunto dalla pubblicità nel momento in cui il suo grado di attenzione è alto. Senza dimenticare la nostra abilità nella targetizzazione». Ma chi è questo pubblico? Quanti anni ha, per dirla, un po’ preoccupati, alla Vasco Rossi? «Non è una piattaforma per giovanissimi, come da qualche parte si pensa e si sbaglia. Oltre il 68% degli utenti ha più 35 anni, il che significa che ci troviamo di fronte a un target più consapevole, quindi molto interessante per le aziende». E in mezzo al fondamentale mare magnum tecnologico, eccola spuntare la creatività. Il presente e il futuro della piattaforma sono rappresentati dai «creator, bravissimi nel dialogo con il pubblico. I brand se ne accorgono, li adottano, li appoggiano, li sostengono e da qui nascono sinergie inaspettate, sicuramente più redditizie, in crescita, anche in Italia», peraltro sempre un po’ in ritardo, sia per questioni prettamente tecnologiche, ma anche per visioni filosofiche e anche generazionali. Ma, dopo infiniti tentativi, il numero degli inszionisti si sta allargando «C’è chi capisce subito il potenziale della piattaforma e vi si appoggia per le proprie strategie, c’è addirittura chi si avvicina a YouTube per fare performance».

News

In maniera quasi sbadata, vien fuori che nessuno fosse al corrente che, durante l’ultima Settimana della Moda, in quel di New York, YouTube avesse lanciato un nuovo canale, al momento ancora non monetizzabile, ovviamente, ma una bella vetrina informativa dedicata al Fashion. La speranza, l’auspicio, quasi una certezza, anche per Paola Marazzini, è che anche in Italia, patria della moda, lo spazio possa diventare un classico.