YouTube non supporterà più l’ad serving di terze parti sui reserved buys nei Paesi dell’UE
In vista del GDPR, la piattaforma di Google sta preparando degli aggiornamenti alle sue policy che interesseranno le attività degli spender su DoubleClick Campaign Manager
Dal 21 maggio, prima della data di entrata in vigore del GDPR, YouTube ha comunicato agli inserzionisti che non supporterà più l’ad serving di terze parti sugli acquisti riservati in UE.
Reserved buys
Il reservation advertising su YouTube consente di acquistare placement su prenotazione - anziché tramite asta su AdWords - quando si vuole pagare in base al numero di impression, ed è il modo migliore per promuovere la brand awareness, ad esempio, se si sta cercando di entrare in un nuovo mercato, offrendo un nuovo prodotto o servizio, o si sta effettuando un rebranding.
Agire per tempo
Questo è quanto anticipato da Adexchanger, che ha consigliato a tutti i marchi, che non utilizzano attualmente YouTube DoubleClick Campaign Manager, di “recuperare i loro annunci” entro la data di scadenza al fine di “evitare qualsiasi fermo macchina nella consegna”. “L’anno scorso, abbiamo annunciato che avremmo limitato il numero di fornitori che possono misurare le prestazioni degli annunci su YouTube”, ha aggiunto un portavoce di YouTube a AdExchanger.
Nuove policy
Nella stessa data, il servizio video metterà in vigore anche una policy, che aveva annunciato più di un anno fa, per interrompere il supporto al tracking dei pixel di terze parti e, allo stesso tempo, aveva comunicato che avrebbe integrato i dati di ricerca di Google nelle capacità di targeting di YouTube. I cambiamenti, ha detto la società, fanno parte delle operazioni preventive in vista dell’entrata in vigore del GDPR.