Autore: Redazione
05/09/2022

xFarm apre 20 posizioni per contribuire a un’agricoltura sempre più sostenibile e smart

La tech company che punta alla digitalizzazione del settore agroalimentare, con uffici in Italia (Milano e Roma), Svizzera (Lugano) e Spagna (Barcellona), raccontata dal communication manager Riccardo de Nadai

xFarm apre 20 posizioni per contribuire a un’agricoltura sempre più sostenibile e smart

Riccardo De Nadai, Communication Manager

Comunicare il settore agroalimentare che si evolve, che progredisce anche e soprattutto grazie all’avanzamento tecnologico, senza che la platea sospetti chissà quale tradimento di purezza e valori tradizionali. Un po’ come camminare in equilibrio precario sui campi che attendono l’esito positivo della semina. Siamo pronti ad accettare che da una radice possa spuntare un big data? Dobbiamo. A convincere i più dubbiosi ecco arrivare una giovane struttura italo-svizzera, xFarm, che ha di recente chiuso un round da 17 milioni di euro con fondi di investimento internazionali e ora punta a innovare ulteriormente la piattaforma e ad ampliare le filiere supportate. Si tratta di una tech company che attraverso la sua piattaforma digitale supporta e semplifica il lavoro di 110 mila aziende agricole estese su 1,5 milioni di ettari in oltre 100 Paesi del mondo. Nel mentre, continua a crescere e apre la selezione per venti nuovi profili, tra sviluppatori, professionisti IT, esperti di marketing, comunicazione e vendite, che avranno la possibilità di lavorare in un ambiente fortemente dinamico e dallo spiccato carattere innovativo e tecnologico. Il citato round di investimento ha portato alla luce nuove funzionalità, lo sfruttamento di inedite tecnologie come l’Intelligenza Artificiale fondamentali per garantire un maggior controllo della sostenibilità e supportare anche altre filiere, come quella della gestione degli allevamenti. Da qui il progetto di rafforzamento dell’organico, che riguarderà nello specifico Frontend Developer, Full Stack Developer, Mobile Developer iOS/Android/Flutter, Computer Vision Engineer, Head of People, Customer Success Specialist, Ag Machinery Engineer, Ag Machinery Business Project Manager, AgTech Communication Specialist, AgriFoodExecution Consultant, Direct Sales Consultant Nord Est, Sales Field Manager (Germania, Spagna, Polonia, Francia). È possibile candidarsi alla pagina LinkedIn di xFarm al link https://www.linkedin.com/company/xfarm-technologies/.

L’innovazione che esalta i valori

Per fare il punto della situazione su aziende, mercato e futuri possibili e immaginabili del settore abbiamo incontrato Riccardo De Nadai, Communication Manager dell’azienda

Come si muove il settore agroalimentare alle prese con il progresso tecnologico?

«Procede in maniera positiva nel presente con uno sguardo sempre attento al futuro. Occorre specificare chela raffigurazione idilliaca, piuttosto arcaica dell’ambito non è veritiera, viviamo in un mondo sempre più ordinato dalla tecnologia e al cosa va di pari passo con uno dei tempi, se non l’argomento centrale, ossia la sostenibilità. E non dimentichiamo i rischi legati ai cambiamenti climatici, come ben evidenziato dagli ultimi mesi di profonda siccità»

Quali sono le soluzioni offerte da xFarm?

«Prima di tutto, specifiche per le società agricole: sono 110 le aziende registrate con xFarm, che hanno rappresentato il nostro punto di partenza; da lì ci siamo allargati e operiamo anche con le filiere agroalimentari. Lavoriamo anche con aziende che producono macchinari agricoli, bisognose di avere un supporto sul fronte dei servizi digitali da poter offrire ai propri clienti. Le evoluzioni non mancano, le prospettive di ampliamento degli orizzonti sono prossime. Lavoriamo anche oltre confine, in Svizzera ovviamente, ma anche in Spagna, Polonia, Sudamerica».

La vostra è una realtà molto giovane, cosa vi contraddistingue?

«L’obiettivo principale è creare un vero e proprio ecosistema digitale a cui appoggiarsi che permetta il dialogo tra i vari operatori, che li aiuti, di fronte al consumatore, con una comunicazione che sappia essere sempre sostenibile».

Quest’ultimo è divenuto ormai il tema preponderante…

«Senza ombra di dubbio. Prima si parlava spesso e volentieri di biologico, oggi l’attenzione si è spostata sulla sostenibilità. Si vuole capire il livello CO2, quali sono i mezzi e gli obiettivi per rendere la nostra vita più sana. Un tempo ogni tipo di analisi veniva effettuata in chiave analogica, ma oggi è diverso, oggi disponiamo di una moltitudine di dati da parte degli agricoltori e la fotografia che ne risulta è oggettiva. Precisiamo che i citati dati rimangono all’agricoltore e ci permettono di alimentare gli algoritmi per il machine learning».

È possibile contestualizzare temporalmente il passaggio all’agricoltura 4.0?

«L’evoluzione del settore parte dagli anni 90, quando appaiono i primi strumenti di precisione, le guide satellitari, soprattutto in America. In Italia l’evoluzione digitale comincia a farsi sentire intorno al 2018»

Come si può comunicare un settore come il vostro?

«Non è semplice trovare figure che coniughino conoscenze di agronomia e di comunicazione & marketing, il settore non abituato. Anche chi studia tecnologie agrarie, non è nell’ottica di approfondire, perché fino a oggi le possibilità di lavoro non erano così ricche. Noi di xFarm, da un lato, vogliamo comunicare con l’agricoltore, sfruttando digital, social e avvalendoci di influencer, dall’altro volgiamo lavorare su una comunicazione più generalista, che facilita la comprensione di temi quali sostenibilità e cibo, argomento che, come detto, è caldo ma non trattato come si dovrebbe».

Non c’è il rischio che si cada nel pregiudizio nei confronti di un progresso tecnologico che deturpa la purezza dell’agricoltura?

«Sì, esiste, ma vogliamo andare oltre, valorizzare la tradizione, supportare il settore, perché gli strumenti non cancellano l’agricoltore, lo aiutano».

Su quali media preferite lavorare?

«Occorre fare delle distinzioni: su Instagram parliamo a operatori sui 30-40 anni, su Facebook l’età si alza, si tratta di modalità di comunicazione differente. Abbiamo aperto anche il canale TikTok, che utilizziamo al momento per far conoscere il brand, arricchendolo con materiali che poi rimandano alla nostra pagina YouTube. È ovvio che su TikTok occorra avere un messaggio preciso, non serve esserci e basta. Le conversioni sono al momento difficili, ma le cose cambieranno con il tempo. Ecco perché stiamo lavorando a un team di comunicazione & marketing autosufficiente».

Quanto investirete in comunicazione nel corso del 2023?

«Almeno un 30% in più rispetto a quest’anno».