Autore: Redazione
03/07/2018

Weber Shandwick partner di comunicazione della seconda edizione dell’Italian Sustainability Day di Borsa Italiana

Gli investitori e i nuovi consumatori premiano le imprese virtuose sotto il profilo ESG. Presentate le ricerche sul Social Activism

Weber Shandwick partner di comunicazione della seconda edizione dell’Italian Sustainability Day di Borsa Italiana

Weber Shandwick, per il secondo anno consecutivo, è l’unica società di comunicazione a partecipare come partner alla seconda edizione dell’Italian Sustainability Day, un incontro organizzato da Borsa Italiana dedicato a sviluppare il dialogo tra imprese e investitori sui temi ESG (environmental, social, governance). La practice Weber Shandwick Social Impact – un team pluripremiato che collabora con più di 150 clienti su tutti i 17 Sustainable Development Goals dell’ONU – lavora con organizzazioni attive in tutti i settori (privato, pubblico e sociale) per amplificarne il purpose centrale, favorendo una crescita sostenibile e un impatto sociale positivo. Nel corso dell’Italian Sustainability Day, Kate Olsen, Senior Vice President Social Impact, che aiuta i propri clienti a sviluppare campagne integrate volte a creare valore condiviso e a comunicare su questioni sociali e ambientali, parteciperà a un panel per condividere spunti e suggerimenti su come le aziende possano fare leva sulle proprie iniziative ESG per coinvolgere gli stakeholder e rafforzare la propria reputazione di leader purpose-driven. Annamaria Ferrari, Managing Director Weber Shandwick Advisory, ha dichiarato: “Oggi le aziende sono chiamate a prendere posizione su questioni ambientali e sociali se vogliono il sostegno duraturo dei consumatori. Così come gli investitori, la nuova generazione di consumatori, tra cui i millennial, premia le imprese virtuose sotto il profilo ESG”. Consumatori attivisti Nel corso dell’Italian Sustanability Day, Weber Shandwick presenterà i risultati chiave di recenti ricerche proprietarie nell’ambito del Social Activism. Per esempio, Battle of the Wallets: The Changing Landscape of Consumer Activism, condotta da Weber Shandwick e KRC Research, analizza da un lato le ragioni dei consumatori “boycotters”, che boicottano le aziende ritenute irresponsabili, dall’altro quelle di coloro che supportano le aziende acquistandone intenzionalmente i prodotti, i cosiddetti “BUYcotters”. Come emerge dal sondaggio, negli Stati Uniti e nel Regno Unito l’83% dei consumatori attivisti sottolinea l’importanza di premiare economicamente le aziende che fanno la cosa giusta. Secondo il 48% degli intervistati, l’obiettivo principale dei BUYcotters è quello di sostenere la reputazione di un’azienda o di un marchio che ammirano. L’impegno dei Ceo I consumatori, specialmente quelli appartenenti alle nuove generazioni, si aspettano che il purpose di un’azienda sia sposato dal top management delle aziende e sostenuto dal Ceo. Anche la ricerca “Ceo Activism in 2017: High Noon in the C-Suite” conferma questa tesi. Secondo i risultati del sondaggio di Weber Shandwick, il 47% dei millennial pensa, infatti, che il Ceo debba schierarsi su importanti questioni di natura sociale, e il 51% di loro deriva il proprio comportamento d’acquisto in funzione della credibilità del Ceo, un dato significativo, specialmente se paragonato alle risposte dei consumatori appartenenti ad altre generazioni (la generazione X e quella dei baby boomers). I millennial sono un segmento di consumatori rilevante disposto a premiare economicamente le aziende che “fanno la cosa giusta”, con l’83% di loro che basa le proprie decisioni di acquisto sull’impegno da parte delle aziende in termini di sostenibilità.