Autore: Redazione
13/12/2016

Web to Emotions, soluzioni “wow” per un messaggio memorabile

Si capisce già dal nome l’approccio particolare di questa web agency totalmente Made in Italy. Si parte con il comprendere le esigenze del cliente per poi costruire strategie di digital marketing fondate su valori reali: emozione, autenticità, cultura digitale. L’intervista a Roberto Pagliarini, ceo e marketing manager dell’azienda

Web to Emotions, soluzioni “wow” per un messaggio memorabile

di Anna Maria Ciardullo

Web to Emotions è una new media agency di Roma che opera nel settore digital dal 2005 anche se la sua storia inizia prima del 2000. Sono, dunque, undici anni d’intensa attività “pure digital” che gli hanno permesso di conquistare sia clienti nostrani sia internazionali, con un portfolio clienti che vanta grandi nomi ma anche piccole realtà all’inizio della propria carriera.

La mission del suo “wow team”, come amano definirlo, è aiutare i brand a migliorare il proprio posizionamento online e, di conseguenza i fatturati, grazie alla diffusione di messaggi strutturati ma, soprattutto, memorabili. Messaggi e strategie vengono costruite durante un percorso che mette al centro le esigenze del cliente, utilizzando con maestria tutti gli strumenti messi a disposizione dal digitale ma dando la precedenza a valori come emozione, autenticità e consapevolezza.

Una ricetta vincente che Roberto Pagliarini, ceo e marketing manager di Web to Emotions, ha spiegato in un’intervista durante l’ultima edizione di IAB Forum, l’evento di riferimento per il settore tenutosi a Milano lo scorso 29 e 30 novembre.

Come si compone l’offerta di Web to Emotions?

Sostanzialmente, i nostri servizi riflettono quattro macroaree e ci permettono di creare strategie di ampio respiro e molto ben integrate. La prima è il design, cioè tutto ciò che riguarda la comunicazione visiva, grafica, user interface e così via.

La seconda è il digital marketing, siamo partner Google dal 2006, quindi campagne pubblicitarie su Google e sui social network, i quali rappresentano a loro volta una categoria. Ci occupiamo, infatti, anche di social media management e comunicazione creativa. Questa include la gestione dei piani editoriali e la creazione di contenuti. Infine, ci occupiamo di web e mobile solutions, ossia e-commerce, app mobile e web e tanto altro. Infatti, ad esempio, per il terzo anno consecutivo, abbiamo realizzato l’app ufficiale di Iab Forum.

Cosa vi differenzia dai competitor?

Cerchiamo di costruire un messaggio strutturato, cosa molto diversa rispetto al comunicare semplicemente. Quando un cliente si rivolge a una realtà come noi, che deve aiutarlo ad affermarsi, si aspetta che questa sia in grado di comprendere profondamente cosa significa essere dall’altra parte. Per noi è molto importante che il cliente si senta capito, per questo il nostro approccio è prima di tutto consulenziale. Dopo scattano, ovviamente, strategia e pianificazione, ma la parte più importante è capire come incontrare al meglio le sue esigenze. Quando parlo di messaggio strutturato mi riferisco a un processo che facciamo insieme al cliente e che mette il “why” al centro. Potremmo forse apparire standard nel modus operandi, ma riteniamo necessario avere una motivazione, un “perché” appunto, che spinga all’azione. Inoltre, “content is king” e tutto ruota intorno alla qualità e alla creatività di quest’ultimo. Per ottenere un contenuto di qualità, bisogna metterci il cuore e si è già a metà dell’opera.

Perché definisce le persone che lavorano per Web to Emotions un “wow team”?

Un’altra cosa che ci differenzia è la capacità di avere delle skill specifiche per ogni ambito della nostra offerta nonostante il team sia composto solo da dodici persone. Senza peccare di modestia lo definiamo “wow team” sia perché dietro Web to Emotions c’è Wow S.r.l., che è la mamma del brand, sia perché composto solo da massimi esperti capaci di offrire servizi altamente specializzati ma sempre accomunati dallo stesso motore, la passione. Da molto tempo abbiamo compreso la difficoltà per le aziende di gestire processi come il Seo, l’e-commerce, i social, le app, le web pages e così via, in modo slegato e dovendosi confrontare con aziende diverse per ogni singolo passaggio. Con la velocità che il mercato richiede, oggi, la cosa risulterebbe impensabile e anche particolarmente dispendiosa. Noi possiamo essere un interlocutore unico e quest’approccio ci permette di fidelizzare molto facilmente la clientela.

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La personalizzazione è un tema decisamente attuale…

È assolutamente vero. Il problema è che la personalizzazione di cui si parla tanto è vista da chi muove i bottoni anche come una forzatura della personalità. Si traduce spesso nel voler mettere a tutti i costi dentro una scatola qualcosa che muta continuamente. Ma i social, ad esempio, non possono essere ingabbiati. Al di là delle buone strategie di marketing e dei volumi di investimento che ci sono dietro, il loro successo dipende dal fatto che danno alle persone finalmente la sensazione di potersi esprimere davvero. Per questo la pubblicità sui social non funziona se non è pensata in modo autentico, le persone non si lasciano più prendere in giro, sono più furbe e consapevoli e lo saranno sempre di più. Ritengo che lo scopo principale del digital sia di aumentare la consapevolezza umana, per questo un messaggio può funzionare e risultare memorabile solo se perfettamente aderente alle esigenze del suo target.

Come giudica lo stato di salute del mercato italiano in relazione al settore in cui operate?

Il mercato italiano ha un forte bisogno di approcciarsi al digital poiché il tessuto imprenditoriale è composto da molte realtà piccole che sono ancora lontane da questo mondo. Noi operiamo con grandi brand ma abbiamo anche realtà microscopiche nel nostro portfolio clienti. Amiamo lavorare con le start up e con le piccole aziende, offrendo loro il nostro tutto know how ma a costi che possono affrontare. L’emozione non si può “pacchettizzare” e noi lavoriamo proprio sull’emozione e sulla consapevolezza dei nostri clienti. Per questo la nostra missione, oggi, missione che è cambiata nel tempo perché è giusto che si evolva insieme all’evolversi del mercato, è aiutare gli imprenditori italiani a eccellere anche grazie al digital. Ci sono idee bellissime in Italia, ma spesso non riescono a diventare impattanti, perché mancano la cultura, la formazione e l’informazione necessarie affinché queste idee decollino nel modo giusto.

Cosa c’è nel futuro di Web to Emotions?

Noi lavoriamo esclusivamente puntando a quello che definiamo il “wow effect”. Siamo stanchi della “fuffa”, passami il termine, che vediamo nell’universo del digital, siamo stanchi della pubblicità fatta male, infatti siamo atipici e non la vendiamo, siamo stanchi dei soliti redazionali. Tra le mie parole chiave del 2017 la prima rimane sempre “autenticità”. Non è un caso se ci chiamiamo Web to Emotion, ma ci chiamiamo così già dal 2005, quindi mi permetto di dire che siamo stati lungimiranti, facendo una lettura esatta di quella che sarebbe stata negli anni la direzione del mercato. Continueremo così.