Autore: Redazione
01/10/2018

Watch Digest: 20mila copie di tiratura e raccolta oltre gli obiettivi; Lapo Elkann in copertina sull’ottavo numero

Distribuzione innovativa e selezionata per il periodico di Gruppo Cose Belle d’Italia che racconta l’alta orologeria

Watch Digest: 20mila copie di tiratura e raccolta oltre gli obiettivi; Lapo Elkann in copertina sull’ottavo numero

L’alta orologeria è un mondo fatto di passioni, di emozioni ma anche di persone e di storie uniche, che meritano di essere raccontate. Questo lo spirito di Watch Digest, che nel suo ottavo numero in edicola in questi giorni, propone una serie di argomenti tutti rivolti allo storytelling originale e di qualità. Si comincia con la copertina dedicata a Lapo Elkann che, in un’intervista esclusiva, racconta le sue esperienze con il tempo, con Hublot e con il mare. Alla casa orologiera svizzera è dedicato anche un intero sedicesimo centrale dal titolo “Gli uomini di Hublot”, caratterizzato da un’iconografia elegante e dalla scelta di una carta usomano diversa dalla patinata del resto del giornale, che da un carattere unico e distintivo alla pubblicazione. Tanti gli altri personaggi raccontati sulle pagine di Watch Digest: il designer Luca Bartoleschi, Andrea Cardillo AD di Audemars Piguet Italia, il nuotatore Luca Dotto friend di Baume & Mercier, Shepard Fairey e i Depeche Mode legati a Hublot, per Tudor una strepitosa Lady Gaga, Serena Gobbi in un’inedita versione di designer del gioiello, l’imprenditore Andrea Masi. I numeri La tiratura di Watch Digest è di 20.000 copie, distribuite in un modo nuovo per il mercato di riferimento (10.000 copie nei più importanti golf club, seguendo la distribuzione de il Mondo del Golf Today; 2.000 copie in boutique e alberghi di lusso; 3.000 copie a un file selezionato di nominativi di target up; 500 in punti vendita del settore orologiero, 2.000 copie in edicola; 2.000 copie in eventi gestiti dal Gruppo Cose Belle d’Italia. Distribuzione ad hoc per i saloni di Ginevra e Basilea. La raccolta pubblicitaria, gestita direttamente, è leggermente superiore agli obiettivi già sfidanti che l’editore si è posto, nonostante il recente esordio sul mercato di riferimento. L’editoriale “Di che cosa ha bisogno l’orologeria oggi? Sicuramente non ha bisogno della ricerca ossessiva dell’innovazione dello scoop, della novità a tutti i costi - a parlare è il direttore di Watch Digest Paolo Gobbi -. Non ha nemmeno bisogno di farsi vedere da tutti indiscriminatamente, passando sulle vetrine dei social media confusa in mezzo a milioni di altre proposte. Probabilmente quello di cui si sente più la necessità, è di andare a comunicare in maniera legittima e legittimata a delle persone che potenzialmente potrebbero o vorrebbero avvicinarsi al mondo delle lancette ma che, per mille motivi diversi, non lo hanno ancora fatto. Ha bisogno di raccontarsi, di farsi conoscere, di uscire dal guscio dei soliti noti. Basta con i ritornelli letti mille volte in mille post, di quelli che sanno tutto, degli altri che sbagliano tutto, di quelli che solo anni ’50 e poi si fanno fotografare con un crono automatico al polso, degli altri che la tecnologia oggi ha livellato la qualità, dei saggi che sanno quali saranno i pezzi da collezione del futuro, di quelli che chiedono quale sia l’orologio giusto con mille euro da investire, per finire con i patetici che hanno trovato in un cassetto l’orologio del nonno. Basta con tutto ciò. L’orologeria ha bisogno di parole e immagini che siano vere, alte e coinvolgenti”.