Upim “è di casa” nella nuova campagna di McCann, scelta dopo una consultazione: già on air le tlp con Flavio Insinna, a fine mese partono gli spot
Il D.G. dell’insegna, Massimo Iacobelli, e Stefano Beraldo, A.D. di Gruppo OVS, di cui fa parte, ne hanno presentato ieri le strategie di rinnovamento e il piano di comunicazione, pianificato da Creative Media
"Upim è di casa": è il claim del brand che si propone come “family store” e che sottolinea come l’insegna in piena fase di rilancio intenda essere vicino alle famiglie nella vita di tutti i giorni. L’attenzione alla contemporaneità e alla vita reale delle persone fanno infatti di Upim una presenza quotidiana, consueta, nei territori dove è presente. Concetti riassunti nel nuovo store di Milano in via Marghera, uno spazio di 1.500 mq che è stato presentato ieri dove si dà valore al "fattore umano", la tendenza del design che concepisce i negozi come luoghi da frequentare non necessariamente per fare acquisti ma anche semplicemente per rilassarsi, con aree di intrattenimento dedicate ai bambini, utilizzabili anche per party privati, nursery, salottini relax. Nella nuova Upim – come hanno spiegato il D.G. del marchio Massimo Iacobelli e Stefano Beraldo, A.D. di Gruppo OVS, di cui fa parte - ci si sente a casa, perché è un luogo piacevole e accogliente dove fare shopping per tutta la famiglia, per la bellezza e la casa, ma anche dove sarà possibile trovare una serie di servizi che facilitano la vita quotidiana o dedicati al tempo libero: sartoria per riparazioni veloci, lavanderia, corsi di cucina.
Vicinanza alle famiglie
Un’offerta che spazia dall’abbigliamento uomo e donna al bambino e alla casa: il brand Blukids propone collezioni baby, kids e junior, che si distinguono per l’uso di cotone organico proveniente da coltivazioni Better Cotton Initiative, e capi certificati OekoTex; e Croff, marchio storico dell’home decoration, dedicato a chi ama il design contemporaneo, facile, informale, da vivere tutti i giorni: collezioni per la tavola, la cucina, il letto, accessori e complementi d’arredo, sempre con un ottimo rapporto qualità-prezzo. Già presente in alcune città italiane con il formato stand alone, Croff accelera sullo sviluppo e avvia un piano che prevede l’apertura di nuovi negozi in Italia entro il 2020 con il roll-out del nuovo concept introdotto nel citato flagship store di Milano. «Upim è un brand vicino alle famiglie – ha spiegato Iacobelli – e alle esigenze concrete dei propri clienti, con prezzi competitivi e una qualità elevata. Nei nostri negozi proponiamo un’esperienza di shopping contemporanea, che si rivolge a un cliente attento, capace di mixare il desiderio con la necessità, la ricerca della qualità con il prezzo adeguato».
Il piano di comunicazione
Per comunicare la nuova Upim è stato realizzato un piano di comunicazione che vede il brand tornare in tv con planning di Creative Media per un budget stimabile in oltre 1 milione di euro, con 3 tlp e 4 spot ideati da McCann, agenzia che fa parte di quelle di cui già si avvale il Gruppo ma che, per questa occasione, è stata scelta dopo una consultazione che l’ha vista contrapposta a Studio FM, che si è occupato invece del rebranding e della comunicazione nei p.v. Delle 3 tlp è protagonista Flavio Insinna e vanno già on air dal 13 ottobre nel suo programma “L’Eredità” su Rai 1, dove passa anche un invito all’ascolto di 5”. Le tlp da 45” saranno proposte fino al 26, mentre dal giorno seguente, sempre sulle reti pubbliche ma anche su La7, partiranno i citati commercial da 15”, che saranno visibili fino al 9 novembre. Girati da Paolo Lobbia e prodotti da Gothacom, gli spot non si avvalgono di Insinna che, invece, verrà “sostituito” di volta in volta da un “parente” dei clienti nel ruolo del commesso, che tranquillizzerà gli stupiti famigliari dicendo loro come appunto Upim sia “di casa”.
Le strategie
Con 450 negozi circa, Upim è presente nei centri città nelle aree di shopping e nelle zone residenziali di tutta Italia e Beraldo ne ha tracciato le strategie di sviluppo che già stanno dando i loro risultati, visto che il giro di affari sta crescendo a doppia cifra e l’Ebitda di quest’anno si avvicinerà in positivo a quota 30 milioni di euro. Gli assi di sviluppo saranno il consolidamento dei p.v. appunto nelle grandi città in logica di prossimità; l’incremento della presenza con shop in shop negli iper (come già avviene nelle insegne Pam e Iper); e l’apertura in franchising di p.v. “mignon” in località da non più di 10.000 abitanti sprovvisti di qualsiasi negozio di riferimento nei segmenti, soprattutto dell’abbigliamento, in cui opera Upim.