UPA: nel 2022 l’influencer marketing “vale” quasi 300 milioni di euro, in crescita dell’8% sull’anno scorso
L’associazione presieduta da Lorenzo Sassoli de Bianchi ha presentato i dati delle survey che mostrano come questa leva di marketing sia sempre più importante per il mercato della comunicazione in Italia
Lorenzo Sassoli de Bianchi, Presidente UPA
L’influencer marketing entra di diritto nelle strategie e nei budget delle aziende, come dicono gli investimenti in crescita su questa leva di comunicazione. Quest’anno la spesa in Italia raggiungerà i 294 milioni di euro, l’8% in più rispetto al 2021; l’anno scorso aveva raggiunto i 272 milioni di euro con un +12% in confronto al 2020. I dati emergono dalle survey condotte da UPA, presentate ieri durante la seconda edizione di “Influencer Marketing 2022” organizzato dall’associazione degli investitori pubblicitari al Teatro Franco Parenti a Milano. Numeri che fanno avvicinare il settore ai principali media; e per questo è necessario descrivere il fenomeno con dati certi e che misurino i risultati ottenuti. Lo dicono le aziende: «Non abbiamo ancora ricerche che ci permettano di essere precisi sui risultati – ha detto Lorenzo Sassoli de Bianchi, Presidente UPA -. Ma se il messaggio è molto segmentato è più facile misurare il ritorno sull’investimento. Anche nella fase di lancio di un prodotto i risultati sono più facili da misurare, così come le visite a un sito». Tra influencer e brand ci deve essere sintonia, e l’attività si deve basare su un brief preciso ma la relazione non dovrebbe essere condizionata dalla committenza. La creatività dell’influencer è fondamentale, e «la relazione deve essere trasparente sul tema dei risultati; e soprattutto è necessario creare una relazione strategica sul medio e lungo termine, per rafforzare il rapporto tra marca e influencer. Va curato l’aspetto legale, servono regole chiare e feedback costanti». Sulla nascita di Assoinfluencer, il primo sindacato di influencer e creator (vedere DailyMedia di ieri, 18 ottobre 2022, ndr) Sassoli commenta: «Le associazioni servono a curare gli interessi degli associati ma anche a creare regole valide, invito ad aderire». Per quanto riguarda la visione del mercato degli investimenti Sassoli rimanda a quanto detto qualche tempo fa durante il convegno “Branding e-volution (vedere DailyMedia del 28 settembre 2022, ndr) e ribadisce che «è necessario un intervento sui costi dell’energia, delle materie prime, e sull’IVA in vista di un 2023 con inflazione in crescita e consumi in ribasso».
Oltre l’80% delle aziende ricorre all’IM
Secondo i dati presentati da Alberto Vivaldelli, Responsabile digital UPA ed Elisabetta Corazza, Digital Marketing & Strategist Consultant, l’81% delle aziende fa ricorso all’IM, principalmente per raggiungere nuovi segmenti di consumatori, migliorare l’engagement o accrescere la brand equity. Per il 56% delle aziende la spesa destinata all’IM è parte del budget media, per il 35% risiede nel budget marketing, mentre il 9% del campione dichiara di finanziare le iniziative di IM con il budget in comunicazione. Tra i consumatori è alta la consapevolezza del legame tra influencer e customer journey. È quanto emerge anche dalla ricerca realizzata da Toluna su un panel di mille persone che seguono almeno un influencer. Al 64% degli intervistati piace che un influencer di cui è follower racconti i benefici dei prodotti e servizi che prova, al 50% che sponsorizzi dei prodotti, al 46% che venda qualcosa in prima persona sui social. Il 49% del campione ha già acquistato prodotti proposti da influencer e il 47% dichiara che comprerebbe prodotti di una marca creata dall’influencer preferito; i dati dimostrano che gli influencer hanno un impatto importante anche sulle decisioni di acquisto.
Il ruolo degli influencer
Il 57% del campione ritiene che gli influencer siano divulgatori di informazioni utili, in grado di condizionare lo stile di vita. Il 43% si fida delle informazioni date dagli influencer che segue, per il 33% del campione gli influencer sono come degli amici. Dati rilevanti, poiché a maggior parte segue da 2 a 5 influencer, e il 32% del target più giovane (fino a 24 anni) anche 10. Fondamentale il ruolo della piattaforma nella scelta degli influencer da seguire: il 34% dei rispondenti decide in base al social media più utilizzato. Se i social sono il canale dove si concentrano i follower, 4 intervistati su 10 seguono attualmente i propri influencer di riferimento anche su altri canali, ad esempio la tv, a dimostrazione della crescente crossmedialità del fenomeno. Il legame così “personale” tra follower e influencer si traduce in un forte interesse per le loro opinioni su tematiche sociali e politiche.
Contenuti dell’evento
Nel corso della giornata il convegno ha dato spazio alle testimonianze di operatori del settore e case history (Henkel, L’Oréal, Luxottica). Hanno partecipato i creator Diletta Secco e lo chef Daniele Rossi (Giallozafferano), e Marco Bianchi (Fondazione Veronesi). Del tema degli impatti sociali, culturali e politici degli influencer hanno parlato, con Stefano Feltri, (Domani), Davide Bennato (Università di Catania), e Vincenzo Guggino (IAP). Partner dell'edizione 2022 sono Buzzoole, Content Garage, FortyDegrees, Google, GroupM, Mondadori Media, Open Influence, Realize Networks, Sensemakers, Territory-Influence, Toluna con la media partnership di Influenxer e Telesia.