Autore: Redazione
19/10/2022

UPA: nel 2022 l’influencer marketing “vale” quasi 300 milioni di euro, in crescita dell’8% sull’anno scorso

L’associazione presieduta da Lorenzo Sassoli de Bianchi ha presentato i dati delle survey che mostrano come questa leva di marketing sia sempre più importante per il mercato della comunicazione in Italia

UPA: nel 2022 l’influencer marketing “vale” quasi 300 milioni di euro, in crescita dell’8% sull’anno scorso

Lorenzo Sassoli de Bianchi, Presidente UPA

L’influencer marketing entra di diritto nelle strategie e nei budget delle aziende, come dicono gli investimenti in crescita su questa leva di comunicazione. Quest’anno la spesa in Italia raggiungerà i 294 milioni di euro, l’8% in più rispetto al 2021; l’anno scorso aveva raggiunto i 272 milioni di euro con un +12% in confronto al 2020. I dati emergono dalle survey condotte da UPA, presentate ieri durante la seconda edizione di “Influencer Marketing 2022” organizzato dall’associazione degli investitori pubblicitari al Teatro Franco Parenti a Milano. Numeri che fanno avvicinare il settore ai principali media; e per questo è necessario descrivere il fenomeno con dati certi e che misurino i risultati ottenuti. Lo dicono le aziende: «Non abbiamo ancora ricerche che ci permettano di essere precisi sui risultati – ha detto Lorenzo Sassoli de Bianchi, Presidente UPA -. Ma se il messaggio è molto segmentato è più facile misurare il ritorno sull’investimento. Anche nella fase di lancio di un prodotto i risultati sono più facili da misurare, così come le visite a un sito». Tra influencer e brand ci deve essere sintonia, e l’attività si deve basare su un brief preciso ma la relazione non dovrebbe essere condizionata dalla committenza. La creatività dell’influencer è fondamentale, e «la relazione deve essere trasparente sul tema dei risultati; e soprattutto è necessario creare una relazione strategica sul medio e lungo termine, per rafforzare il rapporto tra marca e influencer. Va curato l’aspetto legale, servono regole chiare e feedback costanti». Sulla nascita di Assoinfluencer, il primo sindacato di influencer e creator (vedere DailyMedia di ieri, 18 ottobre 2022, ndr) Sassoli commenta: «Le associazioni servono a curare gli interessi degli associati ma anche a creare regole valide, invito ad aderire». Per quanto riguarda la visione del mercato degli investimenti Sassoli rimanda a quanto detto qualche tempo fa durante il convegno “Branding e-volution (vedere DailyMedia del 28 settembre 2022, ndr) e ribadisce che «è necessario un intervento sui costi dell’energia, delle materie prime, e sull’IVA in vista di un 2023 con inflazione in crescita e consumi in ribasso».

Oltre l’80% delle aziende ricorre all’IM

Secondo i dati presentati da Alberto Vivaldelli, Responsabile digital UPA ed Elisabetta Corazza, Digital Marketing & Strategist Consultant, l’81% delle aziende fa ricorso all’IM, principalmente per raggiungere nuovi segmenti di consumatori, migliorare l’engagement o accrescere la brand equity. Per il 56% delle aziende la spesa destinata all’IM è parte del budget media, per il 35% risiede nel budget marketing, mentre il 9% del campione dichiara di finanziare le iniziative di IM con il budget in comunicazione. Tra i consumatori è alta la consapevolezza del legame tra influencer e customer journey. È quanto emerge anche dalla ricerca realizzata da Toluna su un panel di mille persone che seguono almeno un influencer. Al 64% degli intervistati piace che un influencer di cui è follower racconti i benefici dei prodotti e servizi che prova, al 50% che sponsorizzi dei prodotti, al 46% che venda qualcosa in prima persona sui social. Il 49% del campione ha già acquistato prodotti proposti da influencer e il 47% dichiara che comprerebbe prodotti di una marca creata dall’influencer preferito; i dati dimostrano che gli influencer hanno un impatto importante anche sulle decisioni di acquisto.

Il ruolo degli influencer

Il 57% del campione ritiene che gli influencer siano divulgatori di informazioni utili, in grado di condizionare lo stile di vita. Il 43% si fida delle informazioni date dagli influencer che segue, per il 33% del campione gli influencer sono come degli amici. Dati rilevanti, poiché a maggior parte segue da 2 a 5 influencer, e il 32% del target più giovane (fino a 24 anni) anche 10. Fondamentale il ruolo della piattaforma nella scelta degli influencer da seguire: il 34% dei rispondenti decide in base al social media più utilizzato. Se i social sono il canale dove si concentrano i follower, 4 intervistati su 10 seguono attualmente i propri influencer di riferimento anche su altri canali, ad esempio la tv, a dimostrazione della crescente crossmedialità del fenomeno. Il legame così “personale” tra follower e influencer si traduce in un forte interesse per le loro opinioni su tematiche sociali e politiche.

Contenuti dell’evento

Nel corso della giornata il convegno ha dato spazio alle testimonianze di operatori del settore e case history (Henkel, L’Oréal, Luxottica). Hanno partecipato i creator Diletta Secco e lo chef Daniele Rossi (Giallozafferano), e Marco Bianchi (Fondazione Veronesi). Del tema degli impatti sociali, culturali e politici degli influencer hanno parlato, con Stefano Feltri, (Domani), Davide Bennato (Università di Catania), e Vincenzo Guggino (IAP). Partner dell'edizione 2022 sono Buzzoole, Content Garage, FortyDegrees, Google, GroupM, Mondadori Media, Open Influence, Realize Networks, Sensemakers, Territory-Influence, Toluna con la media partnership di Influenxer e Telesia.