Unicef realizza una campagna sulla povertà minorile
L’organismo ha presentato un allarmante Report sulle disuguaglianze che penalizzano i nostri bambini a livello europeo e lancia l’allarme su stampa e web con la creatività dell’agenzia romana guidata da Paolo Marino, che ha vinto il relativo pitch
L’indagine del Centro di Ricerca Innocenti dell’Unicef, contenuta nel Report Card “Equità dei bambini”, non lascia adito a dubbi: in tutte e quattro le dimensioni della povertà minorile analizzate nello studio comparativo tra 41 Paesi Ocse/Ue, l’Italia registra gravi svantaggi: nella graduatoria sul divario reddituale relativo, l’Italia si colloca al 35° posto, mentre per quello sui risultati scolastici è al 22°. Nella disuguaglianza nell’ambito della salute è al 28°, mentre per quella espressa in termini di soddisfazione nei confronti della propria vita da parte dei minorenni intervistati è al 22°. La posizione media dell’Italia per tutte le dimensioni relative alla disuguaglianza è 32° su 35 Paesi Ue/Ocse. Nel 2013, il tasso di povertà infantile in Italia è stato del 17,7%. I dati mostrano che più di un quarto (27%) dei bambini del Paese viveva in famiglie ritenute soggette a deprivazione materiale Nel periodo 2008-2013, il divario di disuguaglianza reddituale è aumentato di 8 punti percentuali. Sul fronte dell’istruzione, nel 2012, quasi il 12% dei quindicenni in Italia non ha raggiunto il livello 2 di competenza in tutte e tre le materie lettura, matematica e scienze. Fronte salute: secondo lo studio HBSC del 2013/2014 sui comportamenti sanitari dei ragazzi in età scolare, il 30,5% degli adolescenti italiani ha riferito di soffrire quotidianamente di uno o più disturbi di salute. L’8% degli adolescenti ha indicato un livello di soddisfazione nei confronti della propria vita che non ha superato 4 su una scala da 1 a 10. Per contrastare la povertà dei bambini in Italia servono misure strutturali, coerenti ed eque, oltre che adeguatamente finanziate. La recente creazione del “Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale” (1,6 miliardi di euro per il biennio 2016-2017) è un primo passo, ma può raggiungere solo una parte di quel milione e mezzo di famiglie (dato Istat 2014) che versano in condizioni di povertà assoluta. Secondo Unicef Italia, che ha presentato l’indagine alla fine della scorsa settimana, urge arrivare a una politica sociale che sia concretamente inclusiva per tutti i bambini che vivono nel nostro Paese. Anche per questo è stato lanciato un apposito nuovo flight della campagna “IO come TU” - mirato a richiamare le istituzioni e sensibilizzare l’opinione pubblica su questo specifico tema - e che è stato sviluppato su quotidiani, con una multisoggetto, e web, da The Link. L’agenzia di cui è a.d. Paolo Marino ha già lavorato per la campagna natalizia di fundraising dell’organismo, ma si è aggiudicata il nuovo incarico al termine di una gara.
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