UNA: chiude un anno positivo pur in un contesto complicato e si prepara a un 2026 di crescita del suo ruolo istituzionale; Arduini: «Focus su contratto di lavoro, gare, rapporti con la P.A. e valore consulenziale delle agenzie»
Il Presidente fa il punto sull’associazione e gli impegni che l’aspettano nei prossimi 12 mesi
Davide Arduini
«100. Credo che questo numero sia quello che rende al meglio l’idea di cosa sia UNA oggi – spiega a DailyMedia e Dailyonline il suo Presidente Davide Arduini in questa intervista di fine anno -. Ogni giorno c’è un centinaio di professionisti delle nostre 300 aziende della comunicazione che ne fanno parte che in qualche modo e sempre su base volontaristica, fa qualcosa per l’associazione, tra hub, Consigli Direttivi, tavoli di lavoro e partecipazione ai JIC. Credo che, senza trionfalismi, sia un numero importante di persone, talenti, che si impegnano per la crescita della industry in un periodo non facile per le agenzie e per le aziende».
Appunto, come arriviamo alla fine di quest’anno?
«Ci arriviamo con un mercato tutto sommato positivo, al di là del saldo finale comunque atteso in lieve crescita dal punto di vista degli investimenti, soprattutto per la capacità di resilienza che sta mostrando in anni, come questo e i precedenti, in cui tutti viviamo in un contesto di visibilità a corto termine non solo per l’instabilità geo-politica ed economica globale, ma anche per il quadro di incertezza in cui si muovono aziende e agenzie sul fronte del marketing».
Ovvero?
«Siamo in piena fase di trasformazione dei rapporti di lavoro e di quelli tra clienti e agenzie con l’avvento dell’IA, ma c’è ancora poca riflessione sul tema della valorizzazione del nostro lavoro in questo contesto nel quale in realtà il nostro ruolo diventa sempre più consulenziale per andare oltre l’automatismo dell’Intelligenza Artificiale e al contempo saperne gestire la mole di dati che ci rende disponibile. Tra l’altro, in questa situazione “magmatica” finisce che le aziende continuano se possibile ancora di più a ricorrere alle gare, che sono la negazione del citato ruolo consulenziale che al contempo ci viene sempre più chiesto: su questo fronte è operativo il tavolo di lavoro guidato da Simona Maggini e Luca Vergani che cerca un dialogo fattivo con le aziende: anche perché spesso i processi di consultazione vengono annullati e questo per noi è un costo importante».
Il tema di “Intersections” sulla co-intelligenza creativa alludeva a questo?
«Anche, come alle gare pubbliche, del cui relativo tavolo di lavoro mi occupo io direttamente e sul quale anche grazie al “Libro Verde” è stato avviato il confronto con l’associazione dei RUP, i Responsabili Unici dei Progetti, e con l’ANCI, l’Associazione dei Comuni. La Pubblica Amministrazione è un big spender e ha un ruolo sociale ovviamente della massima importanza, per cui bisogna che tutte le agenzie possano partecipare ai bandi. E su questo serve anche un maggior rilievo “politico” di UNA sul quale pure ci stiamo impegnando».
Anche con Confindustria Professioni e Management di cui fate parte?
«Certo, e con loro stiamo lavorando anche sul tema altrettanto strategico del contratto di lavoro per gli addetti della comunicazione. Ma il rapporto con le istituzioni sta progressivamente migliorando, come ha dimostrato l’evento per “The PRize” organizzato all’Ara Pacis di Roma».
Sentiment sul 2026?
«Per il mercato senz’altro positivo grazie ai vari e importanti eventi sportivi che ci attendono, iniziando dalle Olimpiadi e Paralimpiadi di Milano-Cortina a febbraio, che trainano l’experiential marketing, che ha un forte valore aggiunto. Ma sono ottimista anche sullo sviluppo dell’associazione, non solo per il rilancio di tutti gli Hub cui si è aggiunto anche quello Health, ma anche per il nostro apporto al dibattito sugli strumenti di misurazione e al confronto con le altre associazioni della Industry, ormai consolidato dal successo di “Intersections”. E anche sul fronte dei premi ci saranno ulteriori note positive, dopo la chiusura di questi 12 mesi con l’approdo su real Time de “L’Italia che Comunica”».