Times Internet scommette su prodotti e servizi per accrescere il business dei suoi asset in India
La principale media company del Paese asiatico ha compreso che il business pubblicitario da solo non è sufficiente e ha creato un network di website che gli permette di vendere e avere i dati per alimentare l’ad tech in house

In India, Times Internet, la media company dietro i più grandi siti di notizie del Paese - Times of India, The Economic Times e il Mumbai Mirror - offre anche applicazioni e siti dove gli utenti possono fare prenotazioni al ristorante, studiare per un test, ascoltare musica in streaming, acquistare azioni o tenere traccia dei punteggi di cricket.
Un canale alternativo
Si tratta di un servizio plus che permette alla media company di gestire entrate significative da canali alternativi alla pubblicità e al contempo permette ai brand di fare pubblicità accanto ai contenuti locali. “Disponiamo del 20% di tutto il contenuto consumato in India”, ha dichiarato Gulshan Verma, chief revenue officer di Times Internet. Come altre società di media, Times Internet ha stabilito che un’attività puramente pubblicitaria non risulta abbastanza redditizia. Così ha costruito e acquistato prodotti che non sono siti di news tradizionali ma che fanno parte di un portfolio di news e diventano parte delle abitudini quotidiane degli utenti.
Nuove fonti di ricavi
I prodotti includono DineOut, la versione indiana di OpenTable; Gaana, un servizio di musica in streaming che ha attirato 50 milioni di persone; Grade Up, che aiuta gli studenti a studiare per gli esami; CricBuzz, un sito web e applicazione che segue intensamente il cricket, lo sport preferito dagli indiani, e così via. Grazie a tali investimenti, circa la metà dei ricavi di Times Internet proviene dalla pubblicità, un terzo dal business degli annunci e il 15% dagli abbonamenti e dai pagamenti B2B.
Dimensioni del mercato
Degli 1,3 miliardi di abitanti dell’India, circa 400-450 milioni sono online. Nonostante solo una frazione della popolazione sia connessa, il mercato indiano ha dimensioni massicce. “L’India ha più utenti Facebook rispetto agli Stati Uniti -ha osservato Verma- ma gli inserzionisti sono stati lenti a spostare i budget online. La domanda, però, cresce”. Circa il 15% della pubblicità in India è digitale in questo momento, raggiunge il 45-50%. “È la stessa conversazione che è stata fatta negli Stati Uniti 10 anni fa” continua.
Ad tech in-house
Con un forte punto di appoggio in un mercato enorme che può solo diventare più grande, Times Internet ha deciso di investire nella costruzione del proprio adtech stack end-to-end, anziché utilizzare partner stranieri, un progetto che ha iniziato tre anni fa e che rappresenta una soluzione simile a quella che attualmente Google propone agli inserzionisti, Si basa, infatti, sui dati raccolti in base preferenze che gli utenti manifestano sul suo network di service web site. “Da quando è stata lanciata un anno e mezzo fa, l’attività è cresciuta del 20% ogni mese, arrivando a centinaia di migliaia di dollari USA al mese in fatturato e nei prossimi cinque anni, altri 100 milioni di persone saranno online quindi il margine è altissimo”, conclude Verma.