Autore: Redazione
17/05/2017

The Big Now cresce nel segno del digital e prevede 7,5 milioni di euro di fatturato nel 2017

Il primo quarter viene archiviato con un +30% rispetto a quanto realizzato nello stesso periodo dell’anno scorso, con 15 nuovi brand gestiti, 14 ingressi nel team e una forte crescita strutturale

The Big Now cresce nel segno del digital  e prevede 7,5 milioni di euro di fatturato nel 2017

Continua la crescita di The Big Now, l’agenzia indipendente che dopo aver registrato nel 2016 il miglior anno della propria storia, parte di slancio nel 2017, chiudendo il primo quarter con un +30% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Dopo otto anni di crescita costante, quest’anno l’agenzia supererà il tetto dei 100 collaboratori nel suo headquarter milanese, che si sommano al team della sede di Roma e ai 28 professionisti che da Accra (Ghana) gestiscono i clienti africani del Gruppo.

Agenzia creativa full-service

La differenza sul mercato la sta facendo la natura di The Big Now, che si presenta come agenzia creativa full-service pensata per l’era digitale: la forte vocazione digitale, che consente all’agenzia di giocare in un contesto competitivo sempre più specializzato, viene coltivata in un ambiente che mette strategia e creatività al centro, e viene integrata con skill complementari che arricchiscono e completano l’offerta. All’interno della struttura, ad esempio, sono state create una casa di produzione video - fondamentale per proporre contenuti digital di alta qualità con un’efficienza e una velocità adeguate alle richieste del mercato -, una unit media (social, search e programmatic), un’area dedicata alla data intelligence e al digital publishing. Insieme a competenze più tradizionali, che spaziano dall’atl all’organizzazione di eventi.

Il commento di Stefano Pagani

“In Italia molte aziende tendono ancora a scegliere come main agency la sigla che negli anni ha gestito la loro parte di advertising, principalmente tv”, spiega Stefano Pagani, co-founder e managing partner dell’agenzia di cui è Ceo Emanuele Nenna. “Vista l’attuale centralità del digital nelle strategie di comunicazione, le agenzie tradizionali si sono strutturate per aggiungere il digitale alla propria offerta, ma fanno grande fatica. Il nostro è il percorso opposto, e ci sta ripagando: il Dna di The Big Now è digitale, ma la nostra visione è molto più ampia. Così possiamo essere partner strategici per tutte le aziende, e sono sempre di più, che sposano un approccio “digital-centrico”, e che ci chiedono di supportarle nel raggiungimento dei loro obiettivi di business e di comunicazione. E allora, in agenzia mettiamo in campo, e stiamo attenti a misurarle in real time, strategie digitali che possano sfruttare al massimo le singole specificità dei diversi mezzi, dal web al mobile, dal social media alle digital pr, dalla creazione di progetti di branded content fino alla loro distribuzione sui mezzi digitali”.

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Stefano Morelli e Rossella Ferrara, The Big Now

L’organizzazione interna

Per farlo, l’agenzia ha rafforzato recentemente i propri skill, a partire dall’organizzazione interna: dopo l’ingresso - nel 2016 - di Rossella Ferrara (Digital Strategy & Innovation Director) che ha affiancato Stefano Morelli (ECD) nello sviluppo del nuovo modello organizzativo, negli ultimi mesi si sono uniti alle fila di The Big Now ben 14 nuovi professionisti. “Il digital, per troppo tempo, è stato “tattico”, e questo lo ha penalizzato nei confronti delle altre discipline più mature come l’atl; e continua a farlo in alcuni casi, oggi, con l’alibi dei social media”, commenta Rossella Ferrara. “Noi crediamo che la rivoluzione che è sotto gli occhi di tutti debba portare le agenzie a ragionare diversamente, per elevare il settore, innovare, essere dei partner che non solo comunicano i brand attraverso il digitale, ma li costruiscano grazie ad esso. È per questo che il nostro è un approccio strategico-creativo: investiamo ore su ricerca e analisi, trend, vision e creatività per puntare sul “now”, essere rilevanti oggi ma, allo stesso tempo, costruire per il futuro.

Nel frattempo, costruiamo un know-how condiviso con i clienti unico e differenziante, che internamente definiamo know-now”. “A fronte di una forte crescita che questo modello ci sta portando, abbiamo deciso di investire sull’ingresso di nuove figure con un’attenta selezione dei talenti. Tra i tanti nuovi ingressi Federico Mancin e Samanta Giuliani, entrati come Digital Strategy Manager, entrambi con alle spalle una decina d’anni di esperienza in agenzie quali H-Art/AKQA, MSL, DLV BBDO, McCann. E nell’area social media due figure senior, Francesca Del Torre, con esperienza in DLV e Publicis, e Giulia Tebaldi, proveniente da Doing. Per il futuro prossimo stiamo già lavorando a nuovi progetti - prosegue Ferrara -, come un Innovation Hub che consentirà ai nostri clienti di essere sempre “sul pezzo” rispetto ai tanti cambiamenti in corso, e di supportarli nel definire le loro customer journey con nuovi touchpoint che permettano di innovare. Sempre con l’approccio making things happen”.

“Oggi è impensabile concepire una creatività priva di competenze strategiche o di capacità di analisi dei dati. Dal dialogo tra queste diverse anime si misura la capacità di un’agenzia di creare davvero qualcosa di diverso e rilevante per il cliente”, aggiunge Stefano Morelli. “Ecco perché, in The Big Now, lo sviluppo di un progetto impegna da subito, a quattro mani, sia figure strategiche sia creative, in un flusso non di staffetta, ma di cooperazione e responsabilità condivisa. Rendere questo processo “naturale” e fluido è stata la sfida principale degli ultimi mesi, ma ne abbiamo visto subito i risultati.”

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Francesca Del Torre, Giulia Tebaldi, Federico Mancin, Samanta Giuliani

I riconoscimenti

“Risultati che ci sono stati riconosciuti anche a livello internazionale”, prosegue Morelli. “Basti citare il caso ‘Umarells’ di Burger King. Un progetto in cui la strategia coglie un insight “popolare” per rispondere creativamente a un brief tattico. O come in #FollowContador, un progetto pensato per Polartec. In questo caso la sfida è stata ragionare in ottica multiscreen, sviluppando un progetto mobile first di gamification che ha coinvolto dieci paesi europei. Idea, grande attenzione alla ux e competenze tecnologiche sono i tre pillar su cui abbiamo impostato il lavoro e che hanno portato il reparto a un continuo dialogo tra competenze diverse; in questo caso tra designer e sviluppatori”.

Il new business

Conclude Pagani: “Sul fronte new business, il primo quarter è stato decisamente positivo grazie alla vittoria di diverse gare digital, tra cui Viacom International (con i brand MTV, Nickelodeon, VH1, Paramount, Comedy Central), UnipolSai, MediaWorld, Rowenta e Moulinex. A questo si aggiungono tre brand di Danone Italia (Danette, Activia e Oikos) e due di Coca Cola (Powerade e Lilia), oltre alla quasi totalità di riconferme da parte dei clienti esistenti. Senza citare i tanti nuovi progetti nel mondo fashion - gestiti dalla nostra unit LOW - o il rinnovo della fiducia da parte di diversi clienti su campagne integrate come Oleificio Zucchi o Sud Tirol”.