Autore: Redazione
17/04/2020

TER: in tempo di lockdown la radio conserva l’80% delle audience, lo dice una ricerca di GFK Italia

La società presieduta da Marco Rossignoli ha commissionato all’istituto di ricerca uno studio sul consumo del mezzo durante l’emergenza Covid-19; il consumo si fa domestico, cresce il tempo di ascolto nei sette giorni

TER: in tempo di lockdown la radio conserva l’80% delle audience, lo dice una ricerca di GFK Italia

Marco Rossignoli, Presidente di TER

In tempo di emergenza da coronavirus, gli italiani non rinunciano alla radio nonostante sia venuto a mancare il “luogo” prediletto in cui avviene la maggior parte dell’ascolto: l’auto. Secondo RadioTER, nel 2019 solo oltre 25 milioni le persone che ascoltano la radio mentre sono in auto, vale a dire oltre il 70% dei radioascoltatori totali. Con le restrizioni alla circolazione e la clausura imposta per combattere la diffusione, queste persone potrebbero rivolgersi ad altri mezzi di comunicazione, anche perché dal lockdown del 9 marzo in avanti la disponibilità di contenuti tra intrattenimento e informazione non è certo mancata, anzi. Però, secondo l'indagine “L’ascolto della Radio ai tempi del COVID – 19” condotta da GFK Italia per Tavolo Editori Radio, la società cui fa capo la ricerca sulle audience presieduta da Marco Rossignoli, buona parte di questi radioascoltatori ha continuato a fruire del mezzo.

L’indagine quali- quantitativa è stata condotta su panel muniti di meter (circa 6.700) e di dialogatore elettronico (oltre 2.200) in un periodo complessivo che va dal 27 gennaio al 6 aprile 2020, per valutare nel primo caso l’ascolto passivo e nel secondo sottoporre un questionario su come è cambiato l’utilizzo della radio.

Questa ricerca rischia di essere l’unico strumento di misurazione degli ascolti da sottoporre al mercato degli investitori in mancanza di RadioTER, che è stata interrotta dopo la realizzazione del primo trimestre di indagine per ragioni di sicurezza, e non si sa ancora quando potrà essere ripresa. Ma nel migliore dei casi, i primi dati organici potrebbero non essere rilasciati prima del prossimo anno.

Lo scenario dell’emergenza

Se prima dell’emergenza Covid-19 il 52,4% delle persone lavoravano fuori casa, con l’introduzione delle misure restrittive questa percentuale scende al 22,6%, e dopo il lockdown il 66,4% delle persone ha per ovvie ragioni drasticamente diminuito il tempo trascorso fuori casa.

Circa la stessa percentuale di persone utilizza meno l’auto. Il 22,6% delle persone, però, continua uscire per lavoro e si muove quasi esclusivamente in macchina. Il 90% delle persone, inoltre, sta trascorrendo questo periodo di lockdown in compagnia. Questo lo scenario, nel quale la radio registra un calo di ascolti complessivo del 17%, e una contrazione della reach del 20%.

Sostanzialmente, circa l’80% di chi ascoltava la radio “prima” continua a farlo “dopo” e addirittura c’è un 2,4% di nuovi ascoltatori. Tra l’altro, dalla ricerca condotta da GFK emerge che il tempo di ascolto medio nei sette giorni cresce dell’11%.

Come cambia l’ascolto

«Nonostante l’immobilità degli italiani, la volontà di ascolto resiste, e si è trasformata. La radio diventa per lo più un medium domestico, e al calo dell’autoradio corrisponde la crescita dell’apparecchio tradizionale in FM o DAB+, e di altri device, come tv, smartphone, pc, tablet e smart speaker» spiega Giorgio Licastro, Responsabile dell’Area Media di GfK Italia.

Il cambiamento nella fruizione del mezzo ovviamente interessa anche la curva di ascolto, se prima la radio si ascoltava soprattutto nel drive time, verso o da il posto di lavoro, ora i picchi si smussano. La presenza in casa di lavoratrici e lavoratori aumenta le occasioni di esposizione da 1,1 a 1,5 al giorno e fa crescere l’ascolto mentre si lavora, si fa ginnastica, nei momenti di relax.

«Le aree che maggiormente migliorano dopo l’inizio dell’emergenza sono proprio quelle rassicuranti della vicinanza e del comfort – dice Licastro -, come antidoto alla solitudine forzata; e contemporaneamente quelle che agiscono sullo stato di benessere, sull’umore, sull’emozione». L’ascolto attraverso device digitali – app o siti web, proprietari o meno, cresce del 24% in termini di reach e del 61% relativamente al tempo speso.

Il sentiment degli italiani per la radio

Tra i valori in aumento c’è anche l’attenzione, in crescita del 14%. Nel tempo del lockdown i valori sempre alti in termini di positività legati al mezzo diventano ancora più alti. La radio fa compagnia (+33%); è rassicurante (+8%); migliora l’umore (+32%); emoziona (+9%).

Un ruolo fondamentale di “boost” emotivo positivo lo svolge la musica e soprattutto tra i più giovani tra i 14 e i 17 anni cresce questa percezione (+53%). La radio ha anche un importante ruolo di mezzo di informazione e in questo senso cresce l’idea che sia un mezzo più credibile di altri (+15%).

Si conferma ancora di più la funzione di aggregatore della radio che in occasione dell’iniziativa “La radio per l’Italia” di venerdì 20 marzo che ha generato un impatto positivo sugli ascolti e sul sentiment nei confronti del mezzo.

 

Scarica la presentazione della ricerca GFK Italia per TER