Super Bowl 2018: è l’anno della nostalgia. Gli spot guardano soprattutto al passato, come i grandi ascolti: un calo vertiginoso delle audience
Per uno spazio pubblicitario di trenta secondi, il costo di quest’anno si è aggirato intorno ai cinque milioni di dollari; ma delle ultime edizioni, quella trasmessa da CBS e vinta dai Philadelphia Eagles rappresenta la meno vista degli ultimi otto anni dopo quella del 2010
Anche quest’anno è arrivato e si è concluso il tanto atteso Super Bowl, la finale del campionato professionistico statunitense di football e uno degli eventi sportivi più importanti del mondo, divenuto una sorta di “Oscar” della pubblicità. Quest’anno, 30 secondi di spot sono costati circa 5 milioni di dollari. E vediamo quali hanno fatto discutere di più.
Operazione nostalgia
Molti spot creati quest’anno in occasione del Super Bowl, s’ispirano o riprendono un commercial del brand che è stato famoso in passato. A fare i nostalgici nel Big Game sono, ad esempio, Coca Cola con Wieden & Kennedy e il “solito” messaggio inclusivo “c’è una coca cola per tutti noi” Pepsi che celebra i suoi 120 anni di cultura pop con il ritorno di Cindy Crawford e altre star degli spot pubblicitari del passato nella campagna curata in-house; Kia con David & Goliath, porta il rocker degli anni settanta Steven Tyler a viaggiare indietro nel tempo; e persino un continente, l’Australia, con il suo ambizioso rimontaggio del film del 1986, Crocodile Dundee creato da Droga 5. Uno spot che rievoca anni o decenni indietro dimostra l’idea della fiducia, mentre contemporaneamente mette in mostra la longevità di un marchio. Visto il costo di un passaggio al Super Bowl lo sforzo dei brand finaliozzato a smuovere le corde del cuore dei consumatori, è comprensibile.
Il grande ritorno di Amazon
Il ritorno di Amazon al Super Bowl, per il suo assistente vocale Alexa, ha vinto l’annuale “Super Bowl Ad Meter” negli Stati Uniti, che chiede a volontari online di valutare gli annunci pubblicitari su un punteggio da 1 a 10. Il primo posto per “Alexa loses her Voice” dell’agenzia londinese Lucky Generals e dello shop interno ad Amazon D1, è un grande passo avanti rispetto al risultato di Amazon dell’anno scorso, quando i suoi tre annunci si erano posizionati ventesimi nel concorso di popolarità. Il debutto di Alexa nel 2016 al Super Bowl 2016 era stato classificato 14esimo.
Le pubblicità della NFL
Durante il Super Bowl vanno in onda anche pubblicità della NFL. In quella realizzata da Grey new York, ci sono due giocatori molto forti e famosi - Eli Manning e Odell Beckham Jr. - che provano in allenamento un’esultanza alla Dirty Dancing Lo spot è stato classificato secondo nel “Super Bowl Ad Meter”, seguito da quello di Budweiser che quest’anno ha celebrato la qualità dell’acqua usata per fare la sua birra e il suo impegno sociale nel portarla anche nei Paesi poveri dove scarseggia.
La più divertente: Tide
È una di quelle pubblicità che prende in giro i canoni e gli stereotipi delle altre pubblicità. Non dice assolutamente nulla sul perché Tide sia un buon detersivo, ma ormai pochissime pubblicità, in particolare al Super Bowl, dicono davvero qualcosa di utile sul prodotto che promuovono. In questo caso c’è David Harbour che prende in giro le pubblicità di auto, birre, profumi, rasoi, prodotti per i muscoli e prodotti tecnologici e un gran lavoro di Saatchi& Saatchi New York Merita un posto tra le più divertenti anche il lavoro di BBDO New York per M&Ms, “Human”, dove uno dei famosi confetti si trasforma in un umano, prendendo le sembianze di Danny De Vito.
Più volte è meglio
Colpire l’enorme pubblico di circa 115 milioni di persone del Super Bowl, più volte, sembra essere stata la carta vincente per il 2018. Quest’anno, nonostante i prezzi esorbitanti, anziché un solo spot da 30 secondi, alcuni come Budweiser, Michelob Ultra, Tide e Toyota hanno trasmesso più spot durante il gioco. Fiat Chrysler ne ha realizzati addirittura cinque, per un totale di 240 secondi. La FCA ha usato un discorso di Martin Luther King Jr, una scena classica di “Jurassic Park” e “We Will Rock You” dei Queen per commercializzare i suoi marchi Jeep e Ram Trucks alcune scelte sono piaciute, altre sono state un po’ discusse: l’appropriarsi delle parole del leader dei diritti civili a scopo di lucro ha creato opinioni controverse. La linea di quest’anno includeva annunci pubblicitari di agenzie che hanno lavorato in precedenza con la casa automobilistica, Goodby Silverstein & Partners, FCB Chicago e DDB Chicago. Ma anche due nuovi arrivati, vale a dire Arnold Worldwide e Highdive.
Ascolti in calo
Non è andata benissimo: gli ascolti di Justin Timberlake al Super Bowl 2018 per il suo HalfTime Show hanno registrato il risultato più basso dal 2010, classificandosi come il secondo peggiore della decade. La media di 47,4 punti di rating per NBC nell’arco della serata rappresenta un calo del 3% rispetto alla kermesse del 2017, in onda su Fox, che aveva visto Lady Gaga protagonista dello show. I numeri pubblicati dalla stampa specializzata all’indomani del Super Bowl 2018 non sono affatto entusiasmanti: nonostante si sia giocata la partita dal maggior punteggio nei suoi 52 anni di storia, la finale della NFL segna una decisa flessione rispetto alle ultime edizioni e rappresenta la meno vista degli ultimi otto anni dopo quella del 2010.