Stella Artois presenta il suo spot per il Super Bowl, con Matt Damon e Mother
Il marchio sostiene la causa di Change.org, per fornire acqua pulita ai bisognosi lanciando un messaggio forte, fuori dagli schemi della manifestazione sportiva

Porta con sé un messaggio forte, ed è anche una rottura verso il passato, il nuovo spot di Stella Artois che verrà trasmesso in mondovisione il prossimo 4 febbraio durante l’attesissimo Super Bowl. Il marchio di birra di proprietà del colosso belga Anheuser-Busch InBev tornerà a sponsorizzare la finale della NFL dopo sette anni e lo farà per una buona causa: combattere gli sprechi dell’acqua. “Taps”, questo il nome dello spot con protagonista Matt Damon, star di Hollywood e tra i cofondatori di Change.org, è stato realizzato dall’agenzia Mother ed è stato rilasciato online martedì scorso.
Collaborazione consolidata
La clip sancisce anche il quarto anno di collaborazione tra Stella Artois e l’organizzazione, il cui obiettivo è sviluppare e fornire soluzioni per risolvere la crisi globale dell’acqua. Ed è proprio questo il tema del filmato, dove Matt Damon racconta in trenta secondi perché si ritiene giusto sostenere la causa, incoraggiando le persone a compiere certe “buone” azioni quotidiane per contrastare un fenomeno che appare di portata internazionale.
Acqua pulita
Per questo, a partire dal prossimo 15 aprile, ogni confezione da 12 lattine o bottiglie di Stella Artois garantirà un anno di acqua pulita per una persona nei Paesi in via di sviluppo. L’acquisto di una pinta al bar o al pub contribuirà per un mese di acqua pulita, mentre il set di calici arriverà addirittura a cinque anni di copertura. “Se l’1% delle persone che vedrà questo spot comprerà un calice, daremo acqua a oltre 1 milione di bisognosi”, spiega nello spot l’attore.
Un mondo migliore
L’azienda si è detta orgogliosa di poter lanciare una campagna volta a costruire un mondo migliore. Finora Stella Artois ha provveduto a fornire l’accesso a cinque anni di acqua non contaminata a più di 1 milione di individui, grazie a edizioni limitate di questo genere e a oltre 8 milioni di dollari ricevuti dalla piattaforma Change.org. A oggi la stessa è attiva in dieci mercati, tra cui Messico, India, Filippine, Australia, Sud Africa, Brasile, Cile e Uruguay.