Autore: Redazione
05/12/2018

Stefano De Martino, founder di Willy the Whale, discute di video all’Accademia del Lusso

L’ex ballerino di Amici ha condotto un’analisi sul ruolo dei social media e della comunicazione video in un contesto sempre più internazionale

Stefano De Martino, founder di Willy the Whale, discute di video all’Accademia del Lusso

Accademia del Lusso, scuola di moda di alta formazione caratterizzata da un approccio innovativo, ha ospitato ieri uno speaker d’eccezione: Stefano De Martino, co-founder insieme a Francesca Pietrogrande di Willy the Whale, società di consulenza per la comunicazione strategica specializzata nella creazione e produzione di contenuti digitali. Video Strategy for a Global communication Davanti ad un parterre di oltre 100 persone, Stefano De Martino è intervenuto sul tema “Video Strategy for a Global communication”, analizzando il ruolo dei social media e della comunicazione video in un contesto sempre più globale. Partendo da un confronto con le forme più tradizionali di comunicazione monodirezionale (pagine adv, affissioni, spot tv, etc), oggi la comunicazione si sposta verso una corrispondenza biunivoca tra le aziende e il pubblico, il quale agisce direttamente sui brand e ne definisce la reputazione. I social network diventano così il canale privilegiato per cogliere il feeling delle persone e le esigenze del consumatore, creano con lo stesso un legame più stretto, ma espongono così le aziende anche a critiche dirette. I social media sono un potente strumento per comunicare con i follower ma anche un luogo in cui la reputazione del brand è a rischio: non ci sono filtri, non ci sono censure, tutto è visibile a tutti. De Martino ha voluto così condividere con gli studenti di Accademia del Lusso alcune importanti regole per poter utilizzare i social media nel modo più corretto ed efficace possibile: conoscere il proprio target e costruire contenuti che possano catturare l’interesse; innovare; ed essere autentici. Storytelling e influencer La costruzione di una storia e la sua declinazione sui social è un momento fondamentale per una comunicazione di successo: lo storytelling deve catturare l’attenzione degli utenti in pochi secondi di scroll per aumentare engagement e conversioni, trovando il modo migliore e sempre diverso di tenere il focus sul target di riferimento perché il vero valore è la community. Stefano De Martino commenta: “Uno studio di Bloglovin rivela che solo al 29% degli influencer viene chiesta un’opinione sulla direzione del contenuto da promuovere. Purtroppo la maggior parte dei brand ammette che la strategia di storytelling di una partnership di questo tipo viene decisa molto prima di coinvolgere gli influencer. Dovrebbe essere il contrario: è l’influencer scelto, la sua audience, il linguaggio che adotta che dovrebbero guidare la content strategy del brand. In questo modo il contenuto ha la possibilità di definirsi autentico perché l’obiettivo del marketing non è quello di pagare qualcuno che promuova un messaggio preconfezionato dal brand. L’obiettivo è di stabilire un relazione con gli influencer e i loro follower in modo che un messaggio, anche se sponsorizzato, acquisisca il valore di uno storytelling effettivamente genuino. Inserire ciò che sono chiamati a sponsorizzare in una narrazione coerente con il loro stile sembra essere la loro strategia per conservare sempre la credibilità, anche quando si lavora per conto delle aziende”.