Faccia a Faccia con Stefania Mercuri, giudice a Cannes per la categoria “PR”
La Partner e General Manager di MY PR ha partecipato alle votazioni che hanno incoronato la campagna “The Organic Effect” di Coop, vincitrice della sua categoria: «Ai Cannes Lions la creatività tiene sempre livelli molto alti; ma a quanto si dice, i giudici sono diventati più esigenti»
Stefania Mercuri
Ieri mattina sono stati assegnati i Cannes Lions per la categoria “PR” e tra i giurati era presente l’italiana Stefania Mercuri, Partner e General Manager di MY PR. DailyMedia l’ha incontrata subito dopo l’assegnazione dei premi, per capire in cosa consiste, nello specifico, il suo prestigioso ruolo in questa kermesse festivaliera.
Come funziona la votazione?
Per la valutazione delle proposte creative si lavora sempre in gruppo. All’inizio c’è una fase di pre judging, da cui, facendo una media dei voti espressi dai giurati, vengono scelte le diverse centinaia di lavori che arrivano a Cannes. Una volta qualificati, i gruppi di giurati cambiano e valutano i lavori rimanenti che vengono scremati, prima fino a una quota vicina ai 250 lavori e poi secondo una soglia di punteggio da superare, fino a formare la shortlist. Creata quest’ultima, si valutano i lavori rimasti e alla fine si assegnano i metalli.
Quali sono i parametri per giudicare le proposte?
Vengono specificati in un brief con il presidente. Quest’anno abbiamo dato grande considerazione all’idea, alla potenza creativa sulla reputazione del marchio, ovvero la capacità della creatività di generare conversazioni attorno al brand, e ai risultati effettivi raggiunti dalla campagna.
Come si diventa giurati?
Per diventare giurato bisogna mandare una richiesta a Pr Hub, che con Rai Pubblicità sceglie una rosa di tre potenziali giurati da proporre all’organizzazione dei Cannes Lions. Sta a loro. poi. sceglierne uno.
Come valuta il livello delle proposte rispetto agli anni precedenti?
La creatività, qui sulla Croisette, è sempre di ottima qualità. Sento dire, però, che si sta alzando il livello di criticità dei giudici. Pare siano sempre più esigenti.
Cosa l’ha colpita maggiormente della campagna vincitrice?
È stata prodotta da Coop, e per riguadagnare terreno nel segmento del cibo biologico ha scelto una creatività che avvicina una dimostrazione reale dei benefici dei prodotti e, allo stesso tempo, riesce a colpire a livello emotivo. Hanno preso una famiglia svedese e l’hanno sottoposta a un test da cui sono emersi dei livelli di pesticidi nel corpo. Dopo due settimane con il cibo bio, questi sono scomparsi. Il video è molto bello e tratta un tema complicato, la salute, in modo costruttivo. Ha riscosso anche ottimi risultati in fatto di vendite post campagna.
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