Società Editoriale Il Fatto: nel semestre crescita dei ricavi dei prodotti digitali e della pubblicità

Il Consiglio di Amministrazione di Società Editoriale Il Fatto ha approvato ieri la relazione semestrale al 30 giugno 2019. Il numeri evidenziano la totale assenza di indebitamento finanziario e bancario. I ricavi si attestano a oltre 15 milioni di euro mentre l’EBITDA è pari a 398 mila euro. La posizione finanziaria netta è positiva per 3,2 milioni, mentre il patrimonio netto è pari a 4,7 milioni di euro. Cinzia Monteverdi, Presidente e AD, ha dichiarato: “I risultati del semestre appena concluso evidenziano la forte crescita del settore media content e dei prodotti digitali come da piano di sviluppo. I ricavi, influenzati da un decremento delle vendite del quotidiano cartaceo, rispecchiano l’andamento generale del mercato editoriale, sempre più in evoluzione verso una chiave innovativa e una multicanalità. Per questo stiamo investendo e lavorando al lancio di nuovi prodotti che annunceremo nei prossimi mesi e ci aspettiamo un 2020 particolarmente redditizio”.

La raccolta

Il volume della raccolta pubblicitaria complessiva di oltre 2,15 milioni di euro, cresce del 3% circa rispetto all’esercizio precedente già in crescita (di circa il 17%) rispetto ad un andamento del settore in calo. Il dato conferma la strategia intrapresa dalla Società di miglioramento del posizionamento competitivo del brand all’interno del mercato pubblicitario di riferimento; in tal senso viene registrato un incremento del valore del Rpm medio (ricavo medio per pagina) di oltre il 6%. Anche la raccolta pubblicitaria sul quotidiano conferma un incremento di oltre il 30% a parità di spazi concessi.

Editoria e media content

Sul fronte dei ricavi editoriali, il decremento delle vendite presso le edicole del quotidiano è compensata parzialmente da un incremento degli abbonamenti dei prodotti editoriali digitali. Per quanto riguarda invece il settore media content, il volume dei ricavi è più che raddoppiato in confronto con lo stesso periodo dell’esercizio precedente, nonostante lo slittamento di alcuni progetti che sarebbero dovuti iniziare nel primo semestre 2019.