I social media battono tv e giornali come fonti più rilevanti d’informazione
È il risultato principale di un’analisi intitolata Global Relevance Review e condotta da Golin su un campione di 13.000 persone in 13 paesi
I social media sono fonti sempre più rilevanti per i consumatori, a dispetto di tv, passaparola, giornali e notizie online. Lo rivela la prima edizione della ricerca condotta da Golin e intitolata Global Relevance Review. L’analisi di 13.000 persone in 13 paesi ha scoperto che i social media sono considerati la fonte più rilevante di informazione in tutto il mondo, con il 59% che li cita come importanti per la propria conoscenza personale. La televisione è seconda (57%), terzo il passaparola (45%), quarti i giornali (42%) e quinte le notizie online (41%). In dettaglio, il passaparola è più importante per le donne (50%) rispetto agli uomini (39%), mentre la popolazione maschile ritiene che i giornali siano più rilevanti per la loro vita (44%) rispetto alle donne (37%).
La rilevanza non dipende dall’intrattenimento
Lo studio ha rilevato che il 54% degli intervistati è attratto da informazioni utili o pratiche, mentre il 53% cerca l’informazione. Solo il 35% ha dichiarato rilevanti le informazioni divertenti, qualità che ha comunque battuto l’essere fonte di ispirazione, di shock o di eccitazione.
I brand
Quando si tratta di brand, invece, i consumatori aspirano ad acquistare da quelli che sono “etici, morali, onesti e veritieri”. Tuttavia un pessimo 0% delle marche studiate nell’indagine ha passato l’esame della fiducia. Matt Neale, co-chief executive di Golin, ha spiegato: “La rilevanza è ciò che attrae e mantiene l’attenzione della gente su quello che i brand hanno da dire, spingendoli ad agire. Questo è qualcosa su cui noi, come marketer e comunicatori, possiamo avere un impatto diretto. Stiamo studiando e perfezionando l’arte di analizzare la pertinenza da anni, perché riteniamo che sia il criterio di misurazione più importante per un marchio. La nostra ricerca indica come, nonostante le persone percepiscano poca fiducia e veridicità a proposito dei marchi, continuino ad acquistare i loro prodotti e servizi”. Golin ha lavorato per tre anni alla Global Relevance Review con la USC Annenberg School for Journalism. La ricerca ha unito big data con esami etnografici e qualitativi condotti in piccole realtà locali, spesso ignorate in studi più grandi.