Autore: Redazione
04/10/2017

Facebook annuncia policy più restrittive per gli inserzionisti e maggiore controllo sui post

La piattaforma assumerà un team di mille revisori per evitare la circolazione di notizie ritenute false, in particolare a tema politico, e chiederà più garanzie agli inserzionisti prima di pubblicare post sponsorizzati

Facebook annuncia policy più restrittive per gli inserzionisti  e maggiore controllo sui post

Novità da Menlo Park, Facebook ha annunciato le misure che intende mettere in atto per arginare il fenomeno della manipolazione delle informazioni attraverso i contenuti sponsorizzati sulla sua piattaforma. La stimolo al cambiamento dipende dalla cronaca recente che nel cosiddetto “Russia Gate” ha visto il social network sotto i riflettori a causa di alcune inserzioni partite molto probabilmente dalla Russia (sulle quali le autorità USA stanno indagando) create per interferire nella campagna elettorale statunitense e viste da oltre 10 milioni di utenti. Pare siano circa 470 gli account falsi che avrebbero speso intorno a 100mila dollari per promuovere più di 3mila contenuti politici e manipolare l’opinione pubblica in vista del voto. Le nuove linee guida interessano sia gli annunci pubblicitari e gli articoli sponsorizzati sia gli Instant Articles prodotti da testate giornalistiche ed editori.

Le nuove policy

Il colosso della Silicon Valley agirà su più fronti: prima di tutto, assumerà 1.000 nuovi dipendenti per riesaminare le inserzioni pubblicitarie e impedire la proliferazione di bufale (soprattutto politiche) stabilirà nuovi standard più restrittivi per gli inserzionisti, implementerà la sua tecnologia di fact checking e contribuirà alle indagini in corso fornendo al Congresso degli Stati Uniti i dati e il contenuto di oltre 3.000 annunci politici pagati da una società russa (la Internet Research Agency) tra il 2015 e il 2017. Nello specifico, oltre ai contenuti che incitano a odio, violenza e discriminazione, saranno analizzati e bloccati anche quelli che legati alla violenza in maniera più sottile, che inneggiano all’uso delle armi o contengono minacce dirette. Se il tema delle inserzioni è politico, in particolar modo legato alle elezioni statunitensi, per pubblicare l’inserzionista dovrà fornire maggiori informazioni sulla società o organizzazione che rappresenta e sullo scopo del post.

Restrizioni da un lato, flessibilità dall’altro

Novità anche sul fronte della viewability. Ian Edwards, head of communication planning di Facebook, ha dichiarato di concordare con i parametri dettati dall’industry, ossia che un video debba essere pienamente visualizzabile sullo schermo, visto dagli esseri umani e non dai bot e che oltre il 99,3% degli annunci serviti su Facebook aderisce a questi standard. Ciò su cui il social network vuole intervenire è la durata della visualizzazione, che vuole trasformare non più in un semplice obiettivo, ma in una vera e propria metrica per la viewability. Secondo Edwards imporre standard di viewability uguali per tutti non è ciò di cui i brand hanno bisogno. Per questo la piattaforma intende garantire più flessibilità, maggiore sarà la durata della visualizzazione, maggiore il prezzo e viceversa.