Facebook annuncia policy più restrittive per gli inserzionisti e maggiore controllo sui post
La piattaforma assumerà un team di mille revisori per evitare la circolazione di notizie ritenute false, in particolare a tema politico, e chiederà più garanzie agli inserzionisti prima di pubblicare post sponsorizzati
Novità da Menlo Park, Facebook ha annunciato le misure che intende mettere in atto per arginare il fenomeno della manipolazione delle informazioni attraverso i contenuti sponsorizzati sulla sua piattaforma. La stimolo al cambiamento dipende dalla cronaca recente che nel cosiddetto “Russia Gate” ha visto il social network sotto i riflettori a causa di alcune inserzioni partite molto probabilmente dalla Russia (sulle quali le autorità USA stanno indagando) create per interferire nella campagna elettorale statunitense e viste da oltre 10 milioni di utenti. Pare siano circa 470 gli account falsi che avrebbero speso intorno a 100mila dollari per promuovere più di 3mila contenuti politici e manipolare l’opinione pubblica in vista del voto. Le nuove linee guida interessano sia gli annunci pubblicitari e gli articoli sponsorizzati sia gli Instant Articles prodotti da testate giornalistiche ed editori.
Le nuove policy
Il colosso della Silicon Valley agirà su più fronti: prima di tutto, assumerà 1.000 nuovi dipendenti per riesaminare le inserzioni pubblicitarie e impedire la proliferazione di bufale (soprattutto politiche) stabilirà nuovi standard più restrittivi per gli inserzionisti, implementerà la sua tecnologia di fact checking e contribuirà alle indagini in corso fornendo al Congresso degli Stati Uniti i dati e il contenuto di oltre 3.000 annunci politici pagati da una società russa (la Internet Research Agency) tra il 2015 e il 2017. Nello specifico, oltre ai contenuti che incitano a odio, violenza e discriminazione, saranno analizzati e bloccati anche quelli che legati alla violenza in maniera più sottile, che inneggiano all’uso delle armi o contengono minacce dirette. Se il tema delle inserzioni è politico, in particolar modo legato alle elezioni statunitensi, per pubblicare l’inserzionista dovrà fornire maggiori informazioni sulla società o organizzazione che rappresenta e sullo scopo del post.
Restrizioni da un lato, flessibilità dall’altro
Novità anche sul fronte della viewability. Ian Edwards, head of communication planning di Facebook, ha dichiarato di concordare con i parametri dettati dall’industry, ossia che un video debba essere pienamente visualizzabile sullo schermo, visto dagli esseri umani e non dai bot e che oltre il 99,3% degli annunci serviti su Facebook aderisce a questi standard. Ciò su cui il social network vuole intervenire è la durata della visualizzazione, che vuole trasformare non più in un semplice obiettivo, ma in una vera e propria metrica per la viewability. Secondo Edwards imporre standard di viewability uguali per tutti non è ciò di cui i brand hanno bisogno. Per questo la piattaforma intende garantire più flessibilità, maggiore sarà la durata della visualizzazione, maggiore il prezzo e viceversa.