Snapchat, un inizio d’anno molto complicato: il Daily Beast dà i “numeri” e non sono positivi
Il giornale ha pubblicato alcuni dati inediti sulla piattaforma, con molti indicatori in calo. E un recente sondaggio della firma d’investimento Cowen preoccupa ulteriormente, per via del confronto con Instagram
Dopo lo sbarco a Wall Street avvenuto in pompa magna a marzo dell’anno scorso, oggi le cose non vanno troppo bene in casa Snapchat. Nonostante i continui lanci di prodotto, un pubblico di teenager invidiato da tutti competitor, e un brand unico al mondo, le ultime notizie sulla creatura di Evan Spiegel non sono certamente rassicuranti. Dal punto di vista finanziario in primis: per quest’anno eMarketer prevede un “modesto” aumento delle entrate pubblicitarie negli Stati Uniti a poco più di 1,1 miliardi di dollari, più o meno gli stessi livelli di Twitter; e un sondaggio condotto dalla firma d’investimento Cowen ha provocato settimana scorsa un ulteriore calo del titolo in Borsa, per via di una scarsa performance della piattaforma tra i social network preferiti dagli spender pubblicitari. A fare acqua tutti i principali indicatori, dal Roi al targeting fino ai dati, elementi tradizionalmente molto discussi dell’app del fantasmino.
L’utilizzo di Snapchat
L’altro punto di vista è quello dell’utilizzo della piattaforma, fresca di un redesign pensato per renderla più semplice. Nei bilanci di Snapchat sono indicati solo gli utenti attivi su base giornaliera, circa 174 milioni nel mondo. Ma non si conosce il grado di uso di funzioni come Discover, Memories, Lensens, Stories e Snap Maps. A fare chiarezza sul tema è stato un articolo del Daily Beast: Snap Maps, per esempio, è stato lanciato nel 2017 e a giugno totalizzava circa 35 milioni di accessi quotidiani da parte di singoli utenti. A settembre il dato è calato del 40%. Ma il risultato più interessante concerne le modalità di utilizzo di Snapchat. Sempre secondo il Daily Beast, infatti, la piattaforma è utilizzata soprattutto per attività di messaggistica, con circa 87 milioni di persone che a settembre hanno chattato tra loro ogni giorno, il 10% in più nel paragone con il mese di giugno. Ad agosto, il 64% degli utenti era più propenso a inviare uno Snap che non a postare Stories, inviando circa 34 messaggi su base quotidiana.
I punti di domanda: Discover e Instagram
A preoccupare sono anche i dati restituiti da Discover, la piattaforma dedicata agli editori al centro delle analisi finanziarie. Solo il 21% degli utenti quotidiani fruisce questi contenuti, da poco disponibili anche in lingua francese, pari a 35 milioni di persone. La società ha cercato di correre ai ripari proprio con un’operazione di restyling, ma già si contano le prime vittime: la CNN ha chiuso il proprio programma di news The Update, assicurando però di voler proseguire altre attività su Snapchat. E, cosa più importante, il confronto con Instagram scotta tantissimo, in particolare quando si parla di Stories. Stando all’indagine di Cowen, oggi gli inserzionisti a Snapchat tendono a preferire le Instagram Stories, viste anche le voluminose differenze di pubblico. Se, infatti, l’app di Spiegel conta oltre 170 milioni di user, le sole Instagram Stories arrivano a 300 milioni. Anche su questo, delicato fronte, la società ha provato a dare una risposta concreta, chiudendo contratti con le principali holding media, da Wpp a Omnicom fino a Publicis, secondo un recente articolo del Wall Street Journal. L’impressione è che il futuro di Snapchat contemplerà salite e curve impervie.