Snapchat: debuttano le Context Cards, a utilizzarle per primo è Lionsgate
Lo strumento favorisce il social commerce nell’applicazione, fornendo agli inserzionisti anche la possibilità di tracciare il ROI
Gli strumenti creativi di Snapchat, filtri e lenti sopra ogni cosa, hanno un potenziale di engagement enorme, ma per gli inserzionisti è difficile stimare un ritorno quando li utilizzano. Ora l’app spera di cambiare le cose con il varo delle Context Cards, di cui DailyNet ha dato notizia al momento dell’annuncio da parte della società, lo scorso 12 ottobre. A partire da ieri, gli advertiser possono aggiungere delle Context Cards alle proprie lenti e filtri gratuitamente. La novità è che gli utenti potranno cliccare su un URL senza lasciare Snapchat. E soprattutto gli advertiser potranno tracciare direttamente il ROI, quantificando gli acquisiti o un click, mentre finora potevano accedere solo a metriche di engagement. Le Context Cards sono uno strumento molto importante di social commerce: una casa di produzione cinematografica, per esempio, può associare una lente promozionale a un link in cui è possibile comprare un biglietto per vedere un film, e così via. Il primo brand ad adottare le Context Cards è la compagnia di intrattenimento Lionsgate, a sostegno del film “Wonder”. La soluzione arriva in un momento delicato per Snap, la holding dietro alla popolare app ha chiuso il terzo trimestre sotto le attese e ha la pressante necessità di aumentare il volume d’affari pubblicitario se vuole convincere Wall Street della bontà del suo business.