Autore: Redazione
21/11/2025

Skuola.net fotografa la tenuta della tv tra i giovani nell’epoca dello streaming

La nuova ricerca dell’Osservatorio “Giovani e Media” mostra un interesse costante per la televisione tradizionale. Gen Z e Alpha distribuiscono il proprio consumo tra palinsesti lineari e piattaforme digitali con scelte più complesse del previsto

Skuola.net fotografa la tenuta della tv tra i giovani nell’epoca dello streaming

L’Osservatorio “Giovani e Media” di Skuola.net, diffuso per la Giornata Mondiale della Televisione, analizza le abitudini di 1.500 ragazze e ragazzi tra 9 e 24 anni. I dati evidenziano un ruolo significativo della tv lineare, nonostante la forza delle piattaforme digitali. Solo un terzo dichiara di non seguire quasi mai i canali tradizionali, mentre cresce il gruppo di chi utilizza il televisore con continuità. A tre anni dalla precedente rilevazione, diminuisce del 15% la quota di chi rinuncerebbe al telecomando se non per accedere ai servizi a pagamento. Le smart tv consolidano la propria centralità: il 45% degli utenti privilegia il grande schermo domestico rispetto a computer (21%), smartphone e tablet (17%). L’incremento di oltre il 20% rispetto al 2022 conferma un ritorno d’attenzione verso un dispositivo dato per marginale, ma ancora decisivo per comprendere le pratiche mediali dei più giovani.

Piattaforme meno sbilanciate

Il quadro relativo allo streaming a pagamento mostra un’evoluzione articolata. Il 29% accede ai servizi SVOD ogni giorno, il 40% almeno una volta a settimana e il 27% li evita del tutto, valore in crescita del 17% che segnala un rallentamento del settore. Netflix rimane riferimento principale con il 55%, ma perde leadership rispetto all’82% del 2022 rilevato da Skuola.net. Amazon Prime Video sale al 50% e riduce il divario. RaiPlay e Disney+ raggiungono il 32%, mentre Sky, tra Sky Go e NOW, si attesta al 16%. Il panorama risulta meno concentrato, con una platea sempre più consapevole di costi e contenuti disponibili, pronta a distribuire il proprio tempo tra più cataloghi.Le serie tv risultano il contenuto più seguito sulla tv lineare con il 50%. I film raggiungono il 43%, seguiti da sport (25%), informazione (24%), intrattenimento (21%) e talent o reality (19%). L’indagine sottolinea anche un divario tra ciò che si guarda e ciò che si desidera trovare nei palinsesti: il 30% richiede più film, il 26% documentari, il 22% serie tv e altrettanti approfondimenti e talk. L’interesse verso l’informazione cresce al 20%, mentre comicità e intrattenimento leggero raggiungono il 17% e il 15%. Sport e programmi di viaggio si fermano al 14% e al 12%. Talent show e format culinari raccolgono percentuali inferiori, rispettivamente 10% e 8%. La musica ottiene un 10%, indice di una nostalgia per programmi capaci di ricreare l’energia che rese iconica MTV.

Orari e nuove forme di fruizione

La maggior parte dei giovani guarda la tv dopo le 18: il 23% nella fascia pre-serale, il 43% in prima serata e il 5% in seconda serata. Solo il 19% sceglie il pomeriggio, dato che rompe una tradizione televisiva radicata. Una parte del pubblico utilizza il televisore come presenza costante nella stanza: il 39% lo accende per compagnia, mentre il 29% abbina un second screen e divide l’attenzione. Solo il 32% si concentra interamente sullo schermo. Accanto alla tv tradizionale e allo streaming a pagamento emerge un concorrente molto forte: lo streaming gratuito. YouTube domina questo segmento e viene scelto quotidianamente dal 21% degli intervistati tramite tv, mostrando la capacità della piattaforma di adattarsi alle preferenze delle nuove generazioni.