Per Sanremo, EY stima un impatto economico, tra spese pubblicitarie e sponsor, di 172,2 milioni di euro. Per la raccolta invece, a fronte di un incremento medio dei listini del 7%, l’aspettativa minima è di oltre 64 milioni
La società di consulenza di cui è Valuation, Modelling and Economics Leader Mario Rocco propone anche quest’anno le sue stime sulla manifestazione canora che inizierà la prossima settimana
Anche quest’anno EY ha messo a punto le sue stime sul Festival di Sanremo che inizia la prossima settimana e che evidenziano un impatto economico complessivo di 245,1 milioni di euro, con un valore aggiunto di 97,9 milioni e la creazione di 1.459 posti di lavoro rispetto ai 1.330 del 2024. Questi risultati rappresentano un incremento significativo rispetto all’edizione del 2024, che si attestava a 205 milioni circa, confermando l’importanza di tale evento per l’economia regionale e nazionale. Secondo le stime di EY, i presunti investimenti per l’organizzazione del Festival hanno generato un impatto economico diretto di 20 milioni di euro, un impatto economico indiretto di 20,3 milioni e indotto di 7,6 milioni di euro, per un totale di 47,9 milioni.
Il commento
Mario Rocco, Valuation, Modelling and Economics Leader, EY Italia, commenta: “I risultati della nostra analisi dimostrano come il Festival di Sanremo continui a essere un rilevante motore di crescita economica per la Regione con interessanti ricadute per il Paese. L’incremento del valore della produzione di quest’anno e del numero di posti di lavoro creati, sottolinea l’importanza degli investimenti nell’industria musicale nonché in eventi artistici di questa portata. Per l’edizione di quest’anno, inoltre, si stima una percentuale di posti occupati dagli spettatori pari all’80% del totale nelle cinque serate ed è di circa 500 euro la spesa giornaliera del singolo spettatore tenendo conto, tra gli altri, dei costi legati al trasporto, pernottamento, ristorazione e spese varie”. L’attività degli spettatori e dei professionisti presenti a Sanremo, infatti, contribuisce con un valore della produzione di 25 milioni e un valore aggiunto di 11,5 milioni, creando circa 220 posti di lavoro. Le spese pubblicitarie e degli sponsor rese disponili pubblicamente avranno un impatto economico complessivo di 172,2 milioni (rispetto ai 148,2 dell’anno scorso), con la creazione di 910 posti di lavoro e 66,6 milioni di impatto economico diretto sul territorio generato dalle spese per l’organizzazione dell’evento, quindi 11 in più rispetto al 2024. Ci sono poi 77,4 milioni da impatto economico indiretto (che deriva dall’attivazione delle filiere produttive a seguito degli investimenti effettuati per l’organizzazione dell’evento e che generano un aumento della domanda aggregata la quale, a sua volta, attiva le catene di fornitura necessarie per produrre i beni e i servizi che servono all’organizzazione dell’evento). Di 27,8 milioni è infine l’impatto economico indotto (che comprende gli effetti del potere d’acquisto dei lavoratori impiegati nelle attività interessate, con ulteriori spillover positivi sull’economia del territorio.
Valore della produzione
Sempre stando all’analisi di EY, rispetto alla precedente edizione del Festival, quest’anno si registra un incremento complessivo di circa 40 milioni per quanto riguarda il valore della produzione (204,6 nel 2024 e 245,1 nel 2025). In termini di valore aggiunto, nel 2025 si attesta a 99 milioni mentre nel 2024 a 77, segnando una crescita complessiva per quest’anno di 21 milioni. Quest’anno sono stati attivati 1.459 posti di lavoro, rispetto ai 1.327 del 2024, con un incremento di 132 unità. Relativamente alle spese organizzative, nel 2025 sono stimate a circa 20 milioni di euro, rispetto ai 18 del 2024. Conclude Rocco: “Guardando al futuro, le previsioni indicano che il Festival di Sanremo continuerà a essere un evento di grande rilevanza economica, con potenziali ulteriori incrementi negli investimenti e nell’impatto economico complessivo. La crescente attenzione degli sponsor e l’aumento della partecipazione del pubblico rappresentano indicatori positivi per le prossime edizioni”. Per quanto riguarda la sola raccolta pubblicitaria, infine, non stimata quindi da EY in quanto tale, l’anno scorso, a consuntivo, fu di 60,2 milioni di euro, con un incremento del 20%; poiché l’aumento medio dei listini quest’anno è del 7%, l’aspettativa minima è che arrivi quindi a 64,2.