“Rivoluzione ecommerce”, tutti i numeri nello studio di XChannel
Nelle ultime settimane una gran massa di italiani è entrata in contatto con il fenomeno, innescando un sovvertimento dei valori in campo
L’ecommerce non è certo una novità. Ma è sempre stato avvolto da un certo scetticismo da parte degli addetti ai lavori, finendo per rappresentare, al termine del 2019 solo il 7% delle vendite totali in Italia. Nelle ultime settimane, praticamente quasi tutti gli italiani sono entrati in contatto in vario modo con il fenomeno, innescando un sovvertimento dei valori in campo. L’avvento del Covid-19 ha avuto in queste settimane un impatto fortissimo, anzi, rivoluzionario, sullo scenario retail: milioni di italiani hanno comperato in rete per la prima volta, superando tutti gli ostacoli legati al tema e potendo con i propri occhi che l’ecommerce funziona ed è, soprattutto, comodo.
Sfiorato il raddoppio
Sebbene dal 2015 al 2019 l’ecommerce in Italia sia quasi raddoppiato, la sua incidenza ha lasciato comunque perplessi gli addetti ai lavori: perché al termine dell’anno passato, come detto, non andava oltre una fetta lievemente superiore al 7% del sell-out totale. Ma su questo status quo si è appena innescata una rivoluzione: la maggior parte delle persone, nelle ultime settimane, è entrata in contatto con l’ecommerce ed è su questo presupposto che XChannel, società di marketing e comunicazione crosscanale di Milano, ha realizzato lo studio “Rivoluzione ecommerce”, rivelando e analizzando tutti i trend e i numeri legati al commercio online ai tempi del Coronavirus.
Il boom dell’eGrocery
Stando ai dati di Google, la mobilità degli italiani per recarsi in negozi alimentari, drugstore in generale e farmacie, dunque per comprare beni di prima necessità dal cui acquisto non si può prescindere, è diminuita del 42% nell’ultimo mese e mezzo. Di contro, l’eGrocery ha registrato, da metà febbraio a metà aprile, una crescita settimanale media del 119% rispetto all’anno precedente, con picchi del +217%. Per non parlare dei last milers, trainati dall’app di delivery Glovo, che ha triplicato i valori rispetto al 2019. E infine i marketplace: l’app di mobile banking Revolut ha analizzato le abitudini di consumo degli italiani nell’ultimo mese e mezzo, dichiarando che AliExpress ha registrato un aumento spaventoso delle transazioni, facendo +90%, mentre Amazon ha avuto un +38%; e considerando i volumi già molto elevate delle transazioni medie sulla piattaforma, il dati assume un importante significato.
Nuovi comportamenti
L’analisi di XChannel ha preso in considerazione anche i comportamenti delle persone negli step intermedi del funnel di vendita, ossia quelli di interesse e considerazione, studiando le ricerche effettuate dagli utenti su Google in relazione ai principali settori della Gdo: Abbigliamento, Beauty, Elettronica, Giocattolo e Servizi Alimentari. Il risultato dell’analisi è che le ricerche avvengono prevalentemente per specifico prodotto (32%), come ad esempio crema o scarpe, oppure per marketplace (16%) ossia Amazon, e anche per brand o eShop (16%). Analizzando e confrontando i big-data di Google e Amazon si vede come, dall’arrivo del Coronavirus, non solo siano aumentati gli acquisti online, ma anche come sono cambiati i comportamenti di consumo, sempre più inclini a soddisfare le esigenze del maggiore tempo trascorso a casa per tutta la famiglia.
I più venduti
Secondo i dati di Amazon del periodo febbraio-aprile 2020, infatti, le categorie che stanno crescendo maggiormente in termini di vendita sono, come sappiamo bene, le mascherine chirurgiche, che crescono del +12.559%, la spesa online - che è il driver del nuovo ecommerce, a quota +5.436%, e i prodotti per fare palestra in casa, + 1.053%. Gli strumenti interni di XChannel per leggere i numeri di Amazon, che la società mette tutti i giorni a disposizione dei propri clienti, certificano anche cifre di crescita della categoria food. In particolar modo, la ricerca dei prodotti a più alta conservazione è aumentata in maniera eccezionale su Amazon e vede come prima query di ricerca (+700%) il tonno in scatola. I dati del Beverage mostrano un'interessante crescita della birra, più del vino, +421%, e soprattutto, più del vino che dell’acqua: + 314% contro +203%.
Giocattoli in crescita
Nel settore dell’Home Care, Amazon rileva che i detersivi casa con funzione igienizzante sono anch’essi in crescita enorme. Oltre al caso della carta igienica, con un +427%, anche detersivi lavatrice e detersivi pavimenti hanno trovano terreno fertile con il +201% sugli acquisti. In questo contesto, XChannel, grazie ai suoi tools di analisi che leggono le vendite su Amazon, rileva che il segmento dei giocattoli, in generale, non ha avuto alcuna frenata. Anzi, solo accelerazioni. Tra tutti i giochi sono i puzzle per adulti quelli che crescono di più: +828%. I giochi creativi per bambini e ragazzi hanno un’impennata simile: +699%.
I meno venduti
Le categorie in perdita sono caratterizzate da articoli che normalmente si usano per uscire: borse da lavoro (-48%), prodotti usati per gli spostamenti, borse da viaggio, valigie. Anche l’abbigliamento formale è in declino: le cravatte non sono che l’esempio più evidente, in calo del 49%, di uno sdoganamento nelle videoconferenze di una nuova informalità casalinga. In ogni caso, le categorie in decrescita sono poche e decrescono in maniera tutto sommato contenuta.