Autore: Redazione
08/07/2024

Riconoscersi dopo un trauma, le storie di quattro pazienti nel progetto di sensibilizzazione “SpecchIO”

L’iniziativa, supportata dalle associazioni Arcigay, LILT, Telefono Rosa e Associazione Italiana Cyberbullismo e Sexting (AICS), è promossa da Merz Aesthetics Italia e realizzata dall’agenzia creativa Together con la partecipazione di quattro medici estetici e quattro pazienti che danno voce alle loro storie, sensibilizzando altre persone con esperienze simili

Riconoscersi dopo un trauma, le storie di quattro pazienti nel progetto di sensibilizzazione “SpecchIO”

Sophie Costiou Charretour

Una medicina estetica che accentui i tratti caratteristici di ciascuno, anziché omologare, che sappia rispettare le personalità e i dettagli di ogni volto, che vada ben oltre l’aspetto puramente visivo e diventi un abilitatore di connessioni tra l’esteriore e l’interiore, permettendo così alle persone di ritrovarsi anche dopo un trauma riportato alla mente da cicatrici e discromie, dietro alle quali si celano interi capitoli di vita. Il progetto di sensibilizzazione “SpecchIO” - affidato all’agenzia creativa Together e supportato da quattro associazioni: Arcigay, LILT, Telefono Rosa e Associazione Italiana Cyberbullismo e Sexting (AICS) - è declinato in una serie di contenuti visivi disponibili dal prossimo giugno sulle principali piattaforme digitali. Quattro le storie raccontate che, attraverso le parole, le esperienze e il vissuto dei suoi protagonisti, mettono in luce la funzione terapeutica del medico estetico che diventa un abilitatore di connessioni tra l’esteriore e l’interiore, permettendo così a persone provate dalla malattia di ritrovare confidenza e fiducia in se stesse: Valentina scopre quasi per caso, nel 2020, di avere una grave malattia all’omero; Solidea, nel 2018, subisce una complessa operazione al trocantere affetto da patologia oncologica; Paolo, vittima di bullismo, si trasferisce a Milano per essere libero di esprimere la propria personalità; infine, Viola, nata uomo in un corpo in cui non si è mai riconosciuta, che inizia un percorso di riaffermazione e rinascita. “Spesso tendiamo a percepire come superficiale ed effimera la cura dell’aspetto, ma la realtà è che nei tratti somatici di ogni individuo, nelle cicatrici, nelle discromie si nascondono interi capitoli di vita, che possono essere traumatici e portare alla mente ricordi dolorosi - Sophie Costiou Charretour, amministratore delegato Merz Italia – Il nostro impegno a migliorare la qualità della vita e del benessere psicofisico delle persone diventa ancora più importante e assume nuovi significati quando si focalizza sulle esigenze di pazienti con un vissuto difficile. Il ruolo del medico estetico è anche quello di aiutare i pazienti ad essere più consapevoli di se stessi portando al centro l’io più interiore”.

Oltre il trattamento estetico

Il progetto si sviluppa in due momenti e vede la partecipazione di una psicologa e psicoterapeuta, Martina Mai e di un’equipe di specialisti in medicina estetica – Dr. Andrea Lazzarotto, Dr. Marco Bartolucci, Dr. Andrea Corona ed Dr. Eliana Lanza – entusiasti di mettere la propria professionalità al servizio dei 4 protagonisti e di raccontare, dal loro punto di vista, il percorso dei propri pazienti: dalle reazioni soggettive alle paure più comuni. Nella prima parte i protagonisti sono invitati a raccontarsi in una stanza dove trovano due specchi, uno con scritto “mi rifletto” e l’altro “mi riconosco” iniziando la conversazione con la psicologa. In un secondo momento, dopo essersi sottoposti al trattamento estetico concordato con il medico, i protagonisti torneranno a guardarsi allo specchio raccontando le sensazioni e i benefici che hanno tratto da questo percorso, inviando un messaggio di ottimismo a chiunque altro si trovi in situazioni di difficoltà simili.