Autore: Redazione
19/06/2023

Retex, vista panoramica sul Retail del futuro

Il mercato è diventato sinonimo di omnicanalità e la MarTech company ha anticipato le tendenze erigendo in maniera progressiva e veloce un sistema composto da unit “per tutti i gusti”, perché vendere, oggi, è anche una questione culturale, come ci racconta il Chief Marketing Officer Stefano Ardito

Retex, vista panoramica sul Retail del futuro

Stefano Ardito, Chief Marketing Officer di Retex

Il manuale del “sembra facile” vive di costanti aggiornamenti, al punto che non ti puoi distrarre un attimo se non vuoi avere la spiacevole sensazione di trovarti a passeggiare su strade sconosciute, frutto di bussole improvvisamente obsolete. A quel punto, il rischio di perdersi diventa elevato e non è più il tempo giusto di chiedere informazioni al primo che passa. Tra accelerazioni tecnologiche frutto di necessità impellenti e, quindi, sempre più drastiche, vendere oggi è diventata un’arte differente, un qualcosa che deve essere insegnato. Per capirne di più, ci siamo iscritti alla scuola di Retex, MarTech company che promuove e accelera le connessioni tra brand e stakeholder e accompagna le aziende nella transizione verso un nuovo significato di Retail. Fondata nel 2010 dal CEO Fausto Caprini e da un team di professionisti attivi nel mercato nazionale e internazionale, con headquarter a Milano, Retex opera attraverso 12 filiali, tra Italia, Barcellona, Londra e Shanghai, e può contare sulla collaborazione di quasi 600 professionisti, provenienti da 32 diverse nazioni. Negli anni, Retex ha vissuto una crescita organica graduale, fino al 2020, quando ha registrato un incremento decisivo, frutto di una strategia di M&A che ha portato all’integrazione prima con Venistar e LEM ICT, quindi con Connexia e Atoms nel 2021, e con Witailer nel 2022. Archiviato il 2021 con ricavi per 76,2 milioni di euro, Retex ha chiuso il 2022 con un incremento a doppia cifra e un fatturato pari a 87,2 milioni di euro, e affronta il 2023 con l’obiettivo dei 100 milioni di euro di ricavi. Il Retail studiato nei minimi particolari sempre cangianti e sempre più multichannel da un player che può vantare un’offerta di servizi e soluzioni proprietarie (ICONIC Solutions), collaborazioni e certificazioni internazionali (Amazon, Oracle, Diebold, Meta, Google, Retail Pro, etc.), punto di riferimento per chi abbia interesse a costruire e sviluppare il proprio posizionamento sul mercato cinese, grazie anche a sinergie esclusive con i maggiori player locali (Tencent, Alibaba Group, ByteDance, etc.). E, tra tecnologie, dati e creatività, Retex è anche Società Benefit, con tutto quello che comportano l’attenzione e l’impegno verso i temi di sostenibilità e responsabilità. Ci siamo affidati alle parole di Stefano Ardito, Chief Marketing Officer del gruppo.

Cosa vuol dire oggi Retail? 

«È tutto ciò che lega il brand e l’utente nell’interazione, un momento di contatto. E non parliamo solo di e-commerce. È un lungo processo, che parte dall’analisi del dato, dalla comprensione di cosa facciano le persone, e da questi insight si arriva a capire l’ingaggio, attraverso quali canali avvenga e con quale messaggio. Da qui occorre abilitare la tecnologia, non solo in chiave web, ma anche sul punto vendita, con tutto ciò che concerne l’assistenza al cliente, sia on sia offsite».

Un tragitto divenuto una consuetudine. Eppure in Italia sembra sempre che manchi qualcosa…

«Una sensazione dal sapore reale, perché in realtà il nostro Paese è ancora molto lontano da un approccio veramente omnicanale, c’è troppa frammentazione, si fa fatica a incrociare i dati, le experience. Ne siamo consapevoli, e infatti Retex ha costruito un sistema che mette insieme tutte le tecnologie adatte per rispondere alle svariate domande di mercato. La nostra è un’azienda che si muove in sincrono attraverso le sue varie unit. Cosa funziona maggiormente nel settore Retail? Il marketplace, senza dubbio, e noi lo accompagniamo attraverso il team Witailer, con il quale offriamo informazione, insight, analytics, consigli, una visione di insieme più ampia, una bussola che guida con precisione e sapienza anche all’interno di situazioni più piccole rispetto ai marketplace più noti. Viviamo in un’era in cui non poche realtà si stanno spostando verso shop online realizzati in house, e noi le sosteniamo. Possiamo contare su soluzioni più efficaci e meno costose rispetto a quelle proposte dai concorrenti internazionali; il problema è che in Italia la conoscenza latita e quindi ci si affida a un big con la convinzione che sia comunque migliore». 

Di fatto Retex copre tutto le opzioni di mercato

«Esatto: abbiamo la filiera completa grazie a team verticali come Retex China, Witailer, Connexia, Atoms, Venistar, LEM ICT. Ci muoviamo con agilità nel Food, nel Consumer Retail, nel Fashion, nel Direct to Consumer, ma la nostra competenza si estende anche al B2B, senza dimenticare le ultime conquiste in ambito Pharma&Health. Si vuole presidiare il mercato cinese? Eccoci con la nostra unit dedicata, che può contare anche su una sede a Shangai, perché è fondamentale avere un presidio fisico. Al netto delle sue proposte di carattere tecnologico e logistico, Retex svolge anche compiti culturali, fa formazione, apre vie di dialogo che, soprattutto in ambito orientale, sono fondamentali».

Cosa serve al mercato italiano?

«Interazione, soprattutto nei negozi fisici, il che rappresenta la nuova sfida, il modo per ottenere molti più dati. Lo shop fisico è diventato una vera e propria piattaforma di analytics».