Autore: Vittorio Parazzoli
04/06/2024

Retex lancia un’opa sulla totalità delle azioni di Alkemy; prosegue la strategia di FSI, che la controlla, di creare polo del MarTech italiano da 500 milioni di euro

L’operazione è promossa dalla Società Benefit di cui è Presidente e A.D. Fausto Caprini in collaborazione con Duccio Vitali, C.D. del Gruppo digitale, che diventerà Group CEO della nuova realtà

Retex lancia un’opa sulla totalità delle azioni di Alkemy; prosegue la strategia di FSI, che la controlla, di creare polo del MarTech italiano da 500 milioni di euro

Retex - Società Benefit attiva nel settore della trasformazione digitale nel mondo dei brand e del retail attraverso l’offerta di servizi negli ambiti del digitale, dei dati, della creatività e della tecnologia a favore di clienti del mondo retail, fashion e direct-to-consumer - ha comunicato ieri di aver lanciato un’offerta pubblica di acquisto (opa) volontaria totalitaria sulle azioni di Alkemy, con l’obiettivo di acquisire tutte le 5.685.460 azioni in circolazione e ottenere il delisting dalla borsa. L’opa, promossa in collaborazione con Duccio Vitali, Consigliere Delegato di Alkemy, prevede un prezzo di 12 euro per azione. Retex, di cui è attualmente Presidente e A.D. Fausto Caprini e a cui fa capo anche Connexia, è controllata dalla Sgr FSI tramite il fondo di investimento alternativo FSI II, che detiene il 71,02% del capitale. Il restante 28,98% è in mano a Simon Fiduciaria. Alkemy, anch’essa attiva nel settore della trasformazione digitale, è attualmente quotata sull’Euronext Milan. Vitali si è impegnato a portare in adesione all’offerta tutte le 625.616 azioni Alkemy in suo possesso, pari all’11% del capitale sociale, oltre a ulteriori azioni che potrebbe acquisire attraverso piani di incentivazione. Inoltre, si è impegnato a non votare contro proposte che possano ostacolare l’opa nelle assemblee degli azionisti di Alkemy. Quest’ultima ha fatturato nel 2023 119,2 milioni, +11,8% rispetto ai 106,6 milioni dell’esercizio precedente, e 28,4 milioni (+1,3%) nel primo trimestre del 2024, con un leggerissimo utile netto. Retex ha chiuso il 2023 a oltre 100 milioni di fatturato.

FSI

FSI meno di un mese fa ha annunciato di aver investito 100 milioni di euro proprio in Retex per sostenerne la crescita anche tramite acquisizioni con l’obiettivo di creare un gruppo da 500 milioni di ricavi a livello consolidato. FSI è un fondo una volta ancorato a Cassa depositi e prestiti, ma da un paio d’anni indipendente. È specializzato nella tecnologia e guidato da Maurizio Tamagnini, banchiere d’affari per 20 anni nell’americana Merrill Lynch e poi vice presidente del consiglio di sorveglianza di St Microelectronics.


La reazione in Borsa

Le parti hanno concordato che, una volta perfezionata l’offerta, Vitali reinvestirà parte dei proventi finanziari derivanti dall’adesione all’opa sottoscrivendo un aumento di capitale di Retex. Vitali assumerà il ruolo di Group CEO del nuovo Gruppo, operando in coordinamento con Caprini. Il prezzo di 12 euro per azione rappresenta un premio del 20,87% rispetto a quello ufficiale delle azioni Alkemy al 31 maggio 2024, e del 23,97% rispetto al prezzo di chiusura dello stesso giorno. L’esborso massimo in caso di adesione totalitaria sarà pari a 68.225.520 euro. La reazione del mercato alla notizia si è concretizzata in una raffica di acquisti su Alkemy nella prima ora di scambi a Piazza Affari: +21,9% a 11,8 euro ad azione, livello massimo dal 12 aprile scorso. Il titolo aveva chiuso l’ultima seduta di maggio con un pattern potenzialmente ribassista, ovverosia un engulfing bearish capace di comprendere i valori delle due sedute precedenti. Nel lungo periodo Alkemy non è mai più riuscita a riprendere il valore massimo di 23,5 euro, accarezzato nel triplo massimo tra fine 2021 e inizio 2022. Da allora ha raggiunto il punto più basso a ottobre 2023, cedendo oltre il 70% a 6,7 euro ad azione, per poi innescare un recupero che ha portato il titolo alla resistenza statica dei 13 euro ad azione tra marzo e aprile 2024, per un rialzo di quasi il 90%. Anche per questo, il valore fissato per l’opa non ha ricevuto l’apprezzamento di tutti i soci. Tra questi, il finanziere Giovanni Tamburi - Presidente di Tip - che ha fatto sapere che lo giudica troppo basso. Si vedrà se sarà accontentato con un rilancio.