Realz, un nuovo punto di vista sulla Creator Economy
La neo società raccontata dai founder Benedetta Andreozzi, Chiara Aldeghi, Alberto Bommartini e Giulia Laura Peracchio
Giulia Laura Peracchio, Benedetta Andreozzi, Alberto Bommartini e Chiara Aldeghi
Sono passate alcune settimane dall’arrivo sul mercato di Realz, il Content Solution Studio fondato da Benedetta Andreozzi, Chiara Aldeghi, Alberto Bommartini e Giulia Laura Peracchio: i quattro co-founder (CEO, Client Service Director, General Manager e Chief Marketing Officer) promettono di accorciare la distanza intrinseca tra brand e utenti tramite contenuti autentici, con un approccio smart fondato su una solida competenza verticale e sullo sviluppo di tecnologie innovative.
Realz nasce come Content Solution Studio, ci raccontate meglio cosa vuol dire?
Alberto Bommartini - General Manager: «La nostra mission è mettere al centro il contenuto come strumento essenziale per raggiungere le persone. Nello scenario in cui ci troviamo ad operare esiste e persiste una certa distanza tra brand e utente; il contenuto diventa la chiave per andare oltre le barriere, per far sì che le parti si incontrino. In sintesi: Fill the Gap».
Cosa vuol dire creare content oggi, da cosa dipende una buona ‘execution’?
«È fondamentale essere consapevoli che non esiste una regola per l’execution del contenuto perfetto. Il contesto è la base di partenza, sono poi l’autenticità e la rilevanza a fare la differenza. Occorre un’analisi strategica ex ante, indispensabile per rispondere al meglio alle esigenze dei clienti. Il nostro è un approccio sartoriale che ci permette di ragionare su risultati concreti e misurabili durante tutto il ciclo di vita di un progetto».
Non è che ci troviamo in un’epoca in qualche modo votata alla distrazione?
«Non parlerei di distrazione dell’utente, ma piuttosto di una concentrazione di stimoli comunicativi che costringono il consumatore a una sovraesposizione. Il nostro compito è intercettarne il linguaggio, tenendo conto che oggi sono gli utenti a definire la cifra stilistica della comunicazione, non più solo i brand».
In quale direzione muove il vostro progetto?
Benedetta Andreozzi - CEO: «Fornire un vantaggio competitivo ai clienti per ottenere risultati tangibili utilizzando la tecnologia e l’Intelligenza Artificiale per creare e distribuire contenuti che raccontino storie vere. In tre parole: Make it Realz. Siamo un’azienda no code, che ha scelto di diventare aggregatore delle migliori tecnologie con focus content presenti oggi sul mercato, attraverso una serie di partnership strategiche. Questo ci consente di costruire per i clienti una progettualità che abbia l’innovazione tecnologica come pillar strategico, orchestrato con l’eccellenza consulenziale che ci contraddistingue e un workflow agile ed efficace. Nel brevissimo termine abbiamo obiettivi molto ambiziosi, il primo goal è diventare un punto di riferimento importante nel contesto della creator economy: siamo molto attivi nel segmento community e intendiamo consolidare in questo campo un ruolo di leadership».
Una parola ricorrente nel vostro linguaggio ci sembra essere People, ci raccontate meglio che ruolo hanno le persone nel vostro business?
Giulia Laura Peracchio - Chief Marketing Officer: «Come Realz presidiamo la Creator Economy, quindi partire dalle persone per noi è la strada da percorrere: persone in qualità di utenti, creator, influencer, nell’accezione più diffusa, ma anche community, che condividono interessi specifici e sulle quali bisogna lavorare con modalità precise e dedicate. Le persone sono anche al centro anche della nostra identity, ci permettono di caratterizzare la nostra mission, attraverso i nostri professionisti, i nostri spazi, i nostri valori. Se dovessi riassumere il rapporto tra persone e tecnologia nel nostro progetto imprenditoriale direi: le migliori tecnologie ispirate e messe al servizio del valore umano».
A tal proposito, quali sono le evidenze oggi rispetto all’ influencer marketing?
«La torta degli investimenti pubblicitari in Italia è sempre più caratterizzata dalla presenza dell’influencer marketing. Si nota una maggiore competenza professionale e, mentre solo pochi anni fa questo tipo di attività erano viste più come un esperimento, oggi hanno assunto valore strategico su larga scala. La regolamentazione pubblicitaria, la richiesta di maggiore responsabilità nei messaggi, i margini di errore sempre più ridotti ci dimostrano quanto ci siano grandi aspettative in un settore cambiato, maturo, che ha assistito a un forte turnover nell’ultimo triennio. Oggi vengono premiati contenuti di intrattenimento reale che siano anche crossmediali; se si è davvero influenti, si può essere effettivamente rilevanti su più canali. Per questa ragione è fondamentale offrire professionalità e competenza, nella gestione e nella misurazione dello strumento, anche innovando metodi e tecnologie quando necessario».
Quali sono state le prime risposte da parte dei clienti?
Chiara Aldeghi - Client Service Director: «I clienti hanno dimostrato grande interesse per la nostra offerta e, importante conferma della corretta direzione, anche fiducia, riattivandoci, dopo i primi test, su nuovi brief e progetti. Creare valore. Questo è l’obiettivo che ci poniamo, con la volontà di strutturare relazioni che si trasformino in partnership, basate su un approccio consulenziale e strategico. Insomma value driven, con la forza dell’efficienza, garantita da processi efficaci, smart e veloci. Pensare, sviluppare e realizzare contenuti che siano in grado di offrire una comunicazione efficace, reale e coinvolgente, capace di stabilire il giusto livello di engagement con il target obiettivo, raccontando la storia che sia il più credibile, autentica e vicina possibile agli utenti, così da orientarne la prossimità al brand, ai suoi valori e anche al prodotto. Strategia, realizzazione e management di contenuti from people to people, se dovessimo riassumere in una sola frase».