Autore: Redazione
03/05/2022

Raggiunti gli 8 milioni nel 2021, I MILLE mira al +35% quest’anno riposizionandosi con due offerte vertical: Agency per l’atl e Studio per il digital

Il Gruppo guidato da un board di cui fanno parte il CEO Paolo Pascolo, il CDO Matteo Roversi, il COO Lorenzo Cagnato e la COO Paola Maneo presenta il nuovo assetto e il rebranding

Raggiunti gli 8 milioni nel 2021, I MILLE mira al +35% quest’anno riposizionandosi con due offerte vertical: Agency per l’atl e Studio per il digital

Paolo Pascolo, CEO

Continua la crescita de I MILLE, agenzia creativa e studio di design indipendente con sedi in Italia, Spagna, Cile e Brasile. Già nel 2021 i numeri hanno visto un aumento del fatturato: in Italia l’agenzia è arrivata a toccare quasi i 7 milioni (+7% rispetto all’anno precedente), mentre il fatturato aggregato con le controllate estere (Spagna e Cile) e italiane (Uasabi, sigla creativa dedicata alle nuove generazioni, e BEA - Be a Media Company, che si occupa invece di narrazione strategica d’impresa) ha raggiunto gli 8 milioni. Anche il primo trimestre del 2022 conferma questo trend, in cui I MILLE ha totalizzato nel mercato interno un +26% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Si tratta di risultati positivi che sono il frutto di un’evoluzione costante, di processi di lavoro che puntano sulla valorizzazione dei talenti e traggono la loro spinta da un obiettivo ambizioso: diventare sempre più appealing nel mercato e affermarsi tra i brand indipendenti più riconosciuti in Italia e all’estero per la comunicazione e il design. La strada per raggiungere questo traguardo – con l’obiettivo di un ulteriore +35% a livello di Gruppo quest’anno - passa anche attraverso scelte strategiche che rivoluzionano la narrativa e il posizionamento dell’agenzia, come il rebranding e la nuova organizzazione aziendale – guidata da un board di cui fanno parte il CEO Paolo Pascolo, il Chief Designer Officer Matteo Roversi, il COO Lorenzo Cagnato e la nuovissima COO Paola Maneo - presentati durante l’evento interno del 29 aprile al Combo Milano.

Nuova identity

“Unire, non unificare”: è questo il caposaldo della nuova identity de I MILLE che ha fatto da punto fermo nell’ideazione di tutta la riorganizzazione. Se fin dalla sua nascita, infatti, l’agenzia si è sempre presentata come un’entità unica, oggi compie una trasformazione che parte dalla sostanza e la porta a comporsi di due rami, diversi per attitudini e competenze, ma accomunati da valori condivisi. La nuova veste prevede una divisione per vertical: Agency, che si occuperà di creatività, pubblicità e comunicazione, e Studio, che invece seguirà progetti di branding e design dei prodotti digitali. Una scelta strategica finalizzata a organizzare meglio le skill presenti all’interno del team, che dà spazio di approfondimento e crescita alle specificità di ogni talento e crea un posizionamento più preciso e completo, per dare il giusto risalto all’offerta dei servizi. “La comunicazione con il digital marketing da una parte e il posizionamento di marca con il design dell’esperienza digitale dall’altra sono due ambiti che spesso si intrecciano, tuttavia provengono da due archetipi differenti: la pubblicità e il design – spiega Pascolo -. I MILLE si occupa di entrambe le cose da molti anni. Abbiamo semplicemente pensato che fosse venuto il momento di verticalizzare per essere ancora più rilevanti nel mercato, creando una creative agency e un design studio. Internamente i processi e la gestione progettuale hanno infatti delle peculiarità che vanno affrontate con framework specifici, all’esterno I MILLE ha l’ambizione di competere con i migliori sia nella comunicazione che nel design del servizio e prodotto”.  

“Unire, non unificare”

Lo spazio in cui il talento, il design e la creatività di ognuno trovano il modo di esprimersi al meglio diventa un elemento visivo nel nuovo logo, che segna un forte cambiamento rispetto al passato: si passa infatti dalla dicitura “Imille” (in un’unica parola) a I MILLE (staccato e tutto maiuscolo). Ed ecco che prende vita qui, anche graficamente, il concetto di “unire, non unificare”: lo spazio che separa l’articolo e il sostantivo, infatti, diventa l’area delle possibilità, in cui le capacità del team e le necessità del cliente si incontrano. Una unione di talenti, idee e valori che genera un mondo nuovo, ogni volta diverso e mai uguale a se stesso. “Il cambiamento è l’unica costante del nostro tempo: intorno a noi tutto si muove e avanza senza sosta – aggiunge Roversi -. Quindi, se vogliamo tenere il passo con il mondo che ci circonda dobbiamo avere il coraggio di muoverci anche noi, di lasciare le nostre posizioni per inseguire e per imparare sempre qualcosa di nuovo. Dobbiamo costantemente confrontarci con la stessa sfida a cui sono sottoposti i brand che seguiamo: restare fedeli a noi stessi e allo stesso tempo continuare ad essere rilevanti per le persone a cui ci rivolgiamo. Il nostro rebranding parte dai concetti che ci distinguono fin dalla nostra nascita, come il movimento, la spedizione, il desiderio di prendere una posizione su temi importanti, però li rende (e ci rende) più attuali, capaci di entrare meglio in contatto con le organizzazioni e i talenti, che sono i nostri principali interlocutori”.