RadiumOne, Mattia Stuani, managing director, spiega l’operazione RhythmOne
L’acquisizione annunciata settimana scorsa darà vita a una piattaforma tecnologica full stack, in cui i dati giocano un ruolo fondamentale
Settimana scorsa una nuova operazione di mercato ha confermato la tendenza al consolidamento del settore dell’ad tech. RadiumOne, infatti, è stata acquisita da RhythmOne, «creando di fatto una realtà full-stack che ne unisce due precedentemente complementari», spiega a DailyNet Mattia Stuani, managing director per l’Italia di RadiumOne. Da un lato c’è RadiumOne, che dispone di una piattaforma data-driven i cui analytics esclusivi supportano i brand nel processo di identificazione e attivazione dell’audience; dall’altra RhythmOne è capace di connettere le audience con i brand in modalità cross-device, massimizzando il ROI degli editori, cui fornisce un marketplace per la distribuzione dei contenuti.
Dati di qualità
«Questa offerta nasce con l’obiettivo di rispondere al “rumore” dell’advertising contemporaneo - prosegue Stuani -. Oggi, al di là delle tecnologia sul mercato, si fa fatica a essere efficienti nella targettizzazione: RadiumOne riesce a scoprire gli intent-based user insight attraverso l’attivazione della piattaforma RhythmOne, consentendo ai marketer di raggiungere ogni consumatore, su ogni device, attraverso qualsiasi formato».
Full-stack
Dunque, grazie all’acquisizione di RadiumOne, RhythmOne accede a informazioni uniche sulle audience, oltre a una avanzata tecnologia di targeting. «Non solo, RadiumOne vanta relazioni consolidate con i principali rappresentanti della domanda, clienti diretti e agenzie», precisa Stuani. «E una volta completata l’integrazione degli asset di RadiumOne, RhythmOne sarà uno dei pochissimi player globali ad avere uno stack tecnologico end-to-end». Ma cosa singifica in concreto questo? «Il sodalizio darà la possibilità di garantire una elevata efficienza nel mondo del programmatic grazie a pilastri quali qualità e trasparenza, all’uso del dato in ottica cross-device e cross-channel, e a una proposition ancor più di valore».
Un sistema virtuoso
La nuova realtà, ha spiegato il manager, collaborerà con altre Demand Side Platform (DSP), inserzionisti e agenzie, guidando le pianificazioni su base dato in ambienti PMP e GMP con l’obiettivo di raggiungere Kpi reali. «L’obiettivo di tale offerta è quello di creare un sistema virtuoso per l’attivazione e l’ottimizzazione delle campagne», ha affermato Stuani. E nel nostro Paese? «Si avranno gli stessi benefici del resto del mondo. E ciò mi rende davvero entusiasta, anche perché abbiamo dietro dei fondi d’investimento con capacità economiche reali e possibilità di condurre nuove acquisizioni».
Parola d’ordine trasparenza
In sintesi, «la realtà che nascerà da questa operazione sarà pienamente trasparente, perché operativa lungo tutta la filiera, e capace di generare Roi per via di un patrimonio di soluzioni data-driven basata sulle intenzioni dei consumatori». La compagnia è impegnata anche nell’implementazione dell’header bidding, che «insieme a dati e media massimizzerà le entrate dei publisher». «L’Italia è al centro di questo progetto - ha concluso Stuani - e ci sarà una forte campagna acquisti».