Autore: Redazione
04/07/2023

RadioTER: RTL 102.5 leader nel primo semestre 2023, la Rai ufficializza il recesso da Tavolo Editori Radio

I numeri complessivi della radiofonia sono in crescita dell’8,8%; la rilevazione riporta gli ascolti anche del servizio pubblico, che aveva fatto ricorso perché non fossero pubblicati

RadioTER: RTL 102.5 leader  nel primo semestre 2023, la Rai ufficializza  il recesso da Tavolo Editori Radio

Sono usciti i dati Tavolo Editori Radio sugli ascolti della radiofonia italiana nel primo semestre 2023, inclusi i numeri della Rai, che invece ne aveva chiesto l’inibizione attraverso un ricorso ex articolo 700 del codice di procedura civile. La querelle che oppone il servizio pubblico, da molto tempo critico nei confronti della metodologia alla base di RadioTER, ritenuta inadeguata a restituire una corretta fotografia del mercato, prende una deriva ancora più esacerbata dal momento che contestualmente alla pubblicazione della prima wave della ricerca la Rai ha dato seguito al proprio intento di uscire dalla società che la produce. Con una nota ufficiale ha infatti dato notizia, peraltro preannunciata la scorsa settimana alla testata online Newslinet.it come riportato anche dal DailyMedia di ieri, di aver “comunicato il recesso da TER e stabilito di attivare tutte le azioni, in ogni sede, a tutela dell’Azienda di Servizio Pubblico”. La Rai afferma di aver chiesto più volte a TER di intervenire sul tema della metodologia ma a fronte della “indisponibilità del board” di apportare modifiche all’impianto di ricerca ha segnalato la situazione ad AgCom e promuovendo il ricorso presso il Tribunale di Milano. Contemporaneamente comunica anche di aver “rappresentato alle associazioni degli investitori di pubblicità e delle aziende della comunicazione (UPA e UNA) la disponibilità a promuovere l’apertura di un nuovo tavolo di lavoro con tutti i player del settore radiofonico nell’ambito del quale tali soggetti possano svolgere, oltre che un ruolo propulsivo, anche un indispensabile presidio di garanzia e tutela di tutte le componenti del mercato e del migliore funzionamento delle metriche di rilevazione dei dati d’ascolto”. Di fatto, una iniziativa che si sovrapporrebbe a quella che è stata attivata all’interno di TER per arrivare alla trasformazione da MOC (Media Owned Committee) a JIC (Joint Industry Committee), come sollecitato dalla stessa AgCom. Nella stessa nota, la Rai sottolinea che la campagna di autopromozione “volta a sollecitare gli utenti a riscontrare le interviste telefoniche sulle abitudini di consumo radiofonico mediante un richiamo all’emittente radiofonica preferita, in taluni casi anche indipendentemente dal suo effettivo ascolto”, “ha definitivamente minato l’autorevolezza e la credibilità dell’intera ricerca, rendendo ancor più evidenti tutti i limiti metodologici della stessa”. A questo proposito va ricordato che TER ha ordinato di sospendere la “pubblicità autopromozionale” dal 18 giugno scorso per valutarne bene l’impatto sui risultati della ricerca, posto che non ci sono stati pronunciamenti dell’AgCom contro questa campagna e nemmeno ci sussistono criteri oggettivi che possano dimostrare “che ci sia stata alcun tipo di influenza sull’attuale indagine” da parte di questa campagna, come dichiarato dal Presidente di TER Federico Silvestri al sito Newslinet.it. Resta da capire quali saranno le modalità con cui la Rai uscirà dalla MOC e cosa ne sarà delle sue quote di partecipazione. Per quanto riguarda gli andamenti, Rai Radio1 si attesta a 3 milioni di ascoltatori nel giorno medio con un calo a due cifre rispetto al primo semestre 2022; Radio2 perde il 5,5% e Radio3 il 17,3%.

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RTL 102.5 primo network in Italia

Per una panoramica degli ascolti, proponiamo un confronto con il primo e il secondo semestre 2022, per tenere conto della campagna di autopromozione di cui comunque, se ci sono stati, gli effetti sono tutti da valutare ed è tutto da stabilire con quale entità. Da questa prima wave del 2023 emerge che l’ascolto complessivo è cresciuto dell’8,8% rispetto al primo semestre del 2022, e del 7,8% rispetto al secondo semestre, dimostrando che è stato superato l’empasse creato dalla pandemia. I trend del quarto d’ora segnalano che la fedeltà nei confronti della radio è generalmente in grande crescita, complessivamente del 17,7% sempre rispetto al I semestre 2022. Il primo network è RTL 102.5 che sfiora i 6 milioni di ascoltatori nel giorno medio. «La radiofonia italiana si è ripresa i suoi ascolti e la sua forza – commenta il Presidente Lorenzo Suraci – rispondendo all’attacco delle piattaforme come TikTok, Instagram o Spotify». Per quanto riguarda il conflitto tra TER e RaiRadio, «confermiamo la volontà di stare in TER e sosteniamo la necessità di trasformarci in una JIC, un confronto che deve coinvolgere anche il servizio pubblico». Secondo l’ultima pubblicazione dei dati TER, afferma l’editore, l’intero Gruppo RTL 102.5 può vantare un totale di 8.284.000 milioni di ascolti nel giorno medio con RTL 102.5, Radiofreccia (1.359.000) e Radio Zeta (954.000). «Sono orgoglioso di poter dire che tutte e tre le radio, rivolte a target diversificati, possono essere definite ammiraglie e possono essere seguite ovunque, in ogni momento e da qualsiasi device. L’intero Sistema RTL 102.5 raggiunge 25 milioni di contatti, sulle tre radiovisioni, sui siti web, sulle radiovisioni digitali e su RTL 102.5 Play, il grande portale on demand. Sono fiero anche della crescita delle sei emittenti digitali; un’offerta unica nel panorama italiano e mondiale con una copertura totale su tutti i target radiofonici e televisivi e offerte commerciali con promozioni live e reali studiate ad hoc». 

Le top 4

La seconda emittente più ascoltata è RDS con quasi 5,6 milioni di ascoltatori; a seguire c’è Radio Deejay, che sfiora i 5,4 milioni, in crescita del 13,7% sul primo semestre 2022 mentre il quarto d’ora medio (AQH) aumenta del 41,6% a 671mila ascoltatori (leader della graduatoria); Radio Capital cala del giorno medio ma cresce in fidelizzazione (+11%). E infine m2o fa il +21,7% nell’AQH e il +4,1% nel giorno medio. “Questi dati confermano la bontà delle nostre scelte e ci stimolano a proseguire nel rinnovamento dell’offerta delle nostre radio intese come piattaforme multimediali che riescono a intercettare un pubblico numerosissimo e fedele – commenta Linus, Direttore Editoriale Radio GEDI e Direttore Artistico di Radio Deejay e Radio Capital -: Il posizionamento di Radio Deejay rispecchia la fedeltà della nostra community e trova riscontro nelle 190mila persone presenti al Party Like A Deejay dello scorso giugno, nei quasi 30mila partecipanti alle prime tre tappe della Deejay Ten 2023 e nella leadership indiscussa nel mondo digitale, social e podcast, dove OnePodcast ha raggiunto oltre 15 milioni di streaming al mese”. Aggiunge Albertino, Direttore Artistico di Radio m2o: “I dati della prima parte del 2023 suggeriscono un salto di qualità importante per l’emittente sempre impegnata nel cercare e proporre per prima tendenze musicali, usi e costumi di un pubblico sempre più traversale, unito da un’attitudine che va oltre ogni riferimento anagrafico”. Quarto posto per Radio Italia, a quota 5,09 milioni di ascoltatori medi in crescita dell’11,7%, con una performance positiva del 27,7% nel quarto d’ora. “I dati del primo semestre vedono un trend di crescita generale – commenta il Presidente ed editore Mario Volanti -.  Radio Italia solomusicaitaliana è allineata a questo trend nel giorno medio, nel quarto d’ora e con 14.714.000 ascoltatori nei 7 giorni, che ci auguriamo sia un segnale positivo anche per il futuro. Per quanto ci riguarda, il ritorno a tutte le nostre normali attività prepandemiche, live con pubblico, concerti, possono aver influito positivamente. L’evento di venerdì scorso a Palermo è tornato dopo 4 anni con un successo straordinario che sicuramente aiuterà, insieme al resto, lo sviluppo del nostro modo di essere solomusicaitaliana”.

RadioMediaset

Radio 105 si colloca al quinto posto del ranking nazionale con oltre 4,4 milioni di ascoltatori, in crescita del 3%. Anche le altre emittenti di RadioMediaset (Virgin Radio, R101, RMC e Radio Subasio) registrano andamenti positivi; RadioMediaset si conferma primo Gruppo radio nazionale con il 23% di ascoltatori nel quarto d’ora medio dalle ore 6 alle ore 24 e il 38,3% di ascoltatori nel giorno medio ieri. Radio Kiss Kiss registra una crescita nell’AQH: “Desidero ringraziare calorosamente la nostra affezionata audience per il supporto e l’entusiasmo dimostrati nel corso degli anni – commenta Lucia Niespolo, Editore e Presidente -. Guardando al futuro, ci impegniamo a mantenere l’impeto positivo e a rafforzare ulteriormente il nostro posizionamento nel mercato radiofonico. Siamo entusiasti di continuare a crescere insieme ai nostri fedeli ascoltatorie continueremo a mettere il nostro pubblico al centro delle nostre attività, ascoltando i loro feedback e modulandola nostra programmazione anche rispetto alle loro esigenze e desideri”.

Radio 24

Radio 24 vede una conferma della fedeltà di ascolto con una crescita del 12,2% dell’AQH mentre gli ascoltatori medi si attestano 2.260.000. Nel primo semestre l’emittente di Confindustria ha realizzato 11 esterne in diretta e la quattro giorni del Festival dell’Economia di Trento. “Questi risultati confermano il ruolo di servizio di Radio 24 e la sua grande capacità di fare informazione chiara e approfondita e intrattenimento intelligente” commenta il Direttore Responsabile di Radio 24 e del Gruppo 24 ORE Fabio Tamburini.  L’aumento nella fedeltà d’ascolto della radio è “un segnale inequivocabile dell’apprezzamento del pubblico per la qualità dei Gr e l’offerta dei programmi, uno sprone ulteriore ad andare avanti in questa direzione”, dice il Vicedirettore Esecutivo di Radio 24 Sebastiano Barisoni. “I risultati del primo semestre rappresentano una ulteriore tappa di consolidamento nel giorno medio e una forte crescita nel quarto d’ora - commenta Federico Silvestri, Direttore Generale Media & business Gruppo 24 ORE -. Il successo passa anche attraverso la trasformazione digitale e le nuove modalità di ascolto con una produzione importante di podcast programmi e soprattutto podcast originali che insieme totalizzano 7,5 milioni di download al mese, con una media di ascolto di 47 minuti, confermando la fedeltà e la qualità del prodotto editoriale dell’emittente del Gruppo 24 ORE anche nell’ascolto on demand”.

Rai

“Oltre due milioni e mezzo di ascoltatori in più in un solo semestre e una crescita per alcune emittenti, nel quarto d’ora medio (il riferimento per le campagne pubblicitarie) anche superiore al 70 per cento. Quale credibilità possono avere dati come questi?”. Così il vice direttore di Radio Rai Flavio Mucciante commenta la decisione del Tavolo editori di pubblicare anche i dati delle reti radiofoniche della Rai, nonostante il ricorso dell’azienda, che ne aveva chiesta la sospensione contestando l’attendibilità della metodologia e pesanti distorsioni nell’indagine, a causa di continue e aggressive campagne autopromozionali da parte di tutte le emittenti commerciali. “E’ una pagina triste per il mondo della radio - afferma Mucciante- l’arroganza di Ter rischia di provocare gravi danni alla credibilità del mezzo e pesanti riflessi negativi sugli equilibri del mercato pubblicitario”. Del resto, l’epilogo di questi giorni con l’uscita della Rai da Ter è il risultato di anni di sollecitazioni inascoltate. “Tutte le indicazioni di Agcom - commenta il vice direttore di Radio Rai - sono rimaste lettera morta: dalla governance (che esclude pubblicitari e inserzionisti) alla metodologia (interviste telefoniche basate sul ricordo), fino all’uso di pratiche scorrette, emerso negli ultimi mesi con martellanti campagne per invitare gli ascoltatori a votare la propria emittente”.  “Le distorsioni provocate - secondo Mucciante - sono evidenti: l’aumento esponenziale della platea di ascoltatori e soprattutto le oscillazioni nella rilevazione del quarto d’ora, tra il 40 e il 70 per cento in pochi mesi, sono dati inverosimili, che si riflettono su pianificazione delle campagne pubblicitarie e costo degli spazi, inquinando il mercato. Uno scenario con zone d’ombra, che la Rai non può avallare in alcun modo”.