Qwant, il motore di ricerca che riduce i consumi delle batterie
Secondo uno studio di Greenspector, Qwant è più green rispetto a Google e il dark mode migliora ulteriormente le prestazioni
Con la Cop24 in corso a Katowice, in Polonia, Qwant.com porta il proprio “piccolo” contributo alla difesa dell’ambiente. Da un recente studio comparativo della startup Greenspector specializzata nel misurare i consumi energetici delle applicazioni mobili, emerge che le ricerche online effettuate con Qwant garantiscono consumi delle batterie dei cellulari inferiori del 15% rispetto a Google. La differenza aumenta fino al 24% quando gli utenti cercano in modalità “dark”. Questo conferma l’efficacia delle scelte di sviluppo di Qwant, sia nella protezione della privacy degli utenti sia nel livello di responsabilità ambientale.
L’impegno di Qwant
Il “digitale” consuma il 10-15% dell’energia mondiale, l’equivalente di 100 reattori nucleari. Impegnandosi ad alimentare i propri server con energia rinnovabile al 100% e compensando completamente l’impronta di carbonio di tutte le sue attività, Qwant desidera partecipare alla riduzione dei danni collaterali causati al nostro pianeta dalle attività online che emettono CO2. Il dark mode, che limita l’uso del monitor, partecipa a questo sforzo. Lo spirito ecologico si traduce per l’utente in una migliore autonomia (1.200 ricerche attraverso Qwant con modalità dark contro le 769 Google) e nel lungo termine, equivale a una maggiore durata della batteria dello smartphone.